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Il lungo viaggio dei Culbianchi verso le Alpi

Un progetto di studio all'interno del Parco naturale Val Troncea si propone di individuare gli interventi gestionali che garantiscano la conservazione di questa ed altre specie di uccelli

Lunedì, 4 Maggio 2020

Dopo essere partiti dai territori a sud del deserto del Sahara, dove hanno trascorso l'inverno, stanno arrivando in questi giorni i culbianchi. Dopo un lungo viaggio sono nuovamente in Europa, da dove alla fine dell'estate ripartiranno con i loro piccoli nati in questo periodo per tornare verso il Sudafrica.

Si tratta di una migrazione molto impegnativa che riguarda diverse specie di uccelli che in estate troviamo sulle nostre montagne. Sono i cosiddetti migratori a lungo raggio o "transahariani" perché devono attraversare anche il deserto del Sahara, primo grande ostacolo lungo il viaggio di ritorno verso i luoghi di riproduzione.
Fra queste specie, una delle più rappresentative è sicuramente il Culbianco che nel nostro paese torna a nidificare non solo sulle Alpi, ma anche sugli Appennini e sui rilievi di Sicilia e Sardegna, con popolazioni che raggiungono anche l'estremo nord dell'Europa. 
Sulle Alpi i Culbianchi occupano territori in quota, prediligendo zone aperte e ben esposte come praterie e pascoli caratterizzati da massi ed affioramenti rocciosi dove i maschi, che arrivano sui siti di riproduzione qualche giorno prima delle femmine, si posizionano per delimitare i territori. 

I cambiamenti climatici in corso stanno modificando sensibilmente l'ambiente alpino, con un innalzamento altitudinale del limite del bosco e un conseguente restringimento dei territori favorevoli alla nidificazione non solo dei Culbianchi, ma anche di altre specie che fanno i nidi a terra come Spioncelli e Passere scopaiole. È dunque importante studiare a fondo queste specie per prevedere efficaci interventi gestionali che ne garantiscano la conservazione: questo lo scopo del progetto triennale di dottorato di ricerca della dott.ssa Martha Maria Sander che si svolge nel Parco naturale Val Troncea, promosso dal Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino e sostenuto dall'Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie, e che vede coinvolti ricercatori di varia nazionalità coordinati dal prof. Dan E. Chamberlain. 

Per ulteriori approfondimenti:

Sezione News del sito dell'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie 

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