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L'economia dei parchi. Convegno su lavoro, ambiente e sviluppo nelle Aree protette piemontesi

Venerdì, 17 Aprile 2015

I parchi possono creare ricchezza e benessere per le imprese localizzate nelle aree soggette a tutela ambientale? E in che modo?

Si cercherà di rispondere a queste e altre domande, lunedì 27 aprile alla Cascina Vallere di Moncalieri, in occasione della presentazione – la prima in Piemonte – del Rapporto realizzato dal Ministero dell'Ambiente e da Unioncamere sull'economia reale nei parchi nazionali e nelle aree protette italiane.

Il Rapporto individua, valuta e valorizza iniziative economiche in grado di affiancare conservazione della biodiversità, produzione di beni comuni e creazione di valore e rappresenta un originale strumento di analisi e monitoraggio economico-statistico dell'evoluzione del mondo delle imprese private operanti all'interno dei territori delle aree protette, al quale viene affiancata (attraverso specifici casi aziendali) l'illustrazione di buone pratiche in materia di green economy e di valorizzazione delle professioni verdi.

I parchi sono infatti – anche in Piemonte – una risorsa per le imprese localizzate su territorio protetto e lo dimostra il fatto che, tra il 2011 e il 2013, il valore aggiunto prodotto all'interno dei parchi nazionali è diminuito "solo" dello 0,6%, mentre nel resto d'Italia la variazione negativa è stata tre volte superiore (- 1,8%).

Questa capacità di crescita che il rapporto riscontra in moti territori "verdi" è frutto di un mix di crescita economica, sostenibilità ambientale, produzioni di qualità, rispetto dei saperi e del benessere dei territori. Un modello di sviluppo nuovo che sembra esercitare un discreto appeal su giovani e donne (soprattutto) che hanno scelto, come sede delle loro imprese, le aree protette.

Ma fare impresa nella natura, conviene? La risposta è sì nell'Italia del Centro Nord, e dunque anche in Piemonte e in tutto il territorio protetto del Nord-Ovest.
I risultati del Rapporto sono estesi anche alle aree protette di Rete Natura 2000 dove è stimata una densità imprenditoriale prossima a quella media nazionale (9,7% contro il 10,2%). La maggiore strutturazione economica e la forte presenza al Nord di siti interessati da Rete Natura 2000 contribuiscono a far elevare decisamente il valore aggiunto privato pro-capire che, nel 2011 si attestava a 14mila euro, vale a dire 4mila euro in più di quello medio registrato nei parchi nazionali.

Alla presentazione del Rapporto del Ministero dell'Ambiente e di Unioncamere interverranno, tra gli altri: Ferruccio Dardanello e Domenico Mauriello di Unioncamere; l'assessore ai parchi della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia; Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi e referenti delle Organizzazioni sindacali di CGIL CISL UIL. Perché i parchi vivono e producono valore aggiunto fintanto che vi è personale qualificato e specializzato che lavora per loro.

Vai alla locandina del convegno

 

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