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Diario di una campionatrice

La cronaca della giornata tipo di una ricercatrice, in giro nei prati a "caccia" di rare farfalle: un'attività ardua e stancante ma che riserva soddisfazioni professionali e personali impagabili.

  • Noemi Ferro
  • Ottobre 2023
  • Lunedì, 16 Ottobre 2023
Esemplare di Phengaris alcon - Foto A. Ruffoni (dal sito https://www.shna-ofab.fr/) Esemplare di Phengaris alcon - Foto A. Ruffoni (dal sito https://www.shna-ofab.fr/)

Sento un suono in lontananza. La sveglia mi sta dicendo che è ora di alzarsi: il sole sta iniziando a scaldare e le farfalle hanno fretta di mettersi in volo, dunque, il lavoro mi aspetta. Salgo in macchina e penso alle attività che dovrò svolgere. Anche oggi per buona parte della giornata catturerò, marcherò e rilascerò dei piccoli puntini blu, ovvero gli adulti della farfalla Phengaris alcon (detta anche Maculinea alcon), così da riuscire a fare una stima della grandezza della popolazione... Poi dovrò contare le uova nelle diverse aree individuate. Sono altri puntini, questa volta bianchi, che vengono deposti sui boccioli di Gentiana pneumanathe: le femmine di P. alcon sono molto selettive e depongono le uova sulla pianta quando si trova in uno specifico stato di crescita, così da potersene nutrire quando diventano larve. Arrivo al parcheggio, mi carico l'attrezzatura (il retino ormai è diventato il mio migliore amico) e mi avvio verso i campi dove passerò la giornata. È ancora presto e, fortunatamente, non si vede tanta gente in giro. Poso pranzo e zaino sotto due fresche betulle e inizio il primo giro di ricognizione: retino alla mano e GPS al collo! Campionare ad agosto è impegnativo perché fa molto caldo a Caselette. Ma la motivazione la trovo subito, quando al mattino, non appena arrivo, ho piacevoli incontri: un capriolo nel prato dove faccio campionamenti, una coppia di poiane in cielo, mantidi religiose che si mimetizzano tra l'erba... Per questo devo prestare molta attenzione a dove metto i piedi!

Il lavoro sul campo

Gran parte dei prati sono stati ormai sfalciati, ma ogni giorno percorro comunque lo stesso percorso, più volte, per essere sicura che i dati siano confrontabili. Mi muovo, lentamente, tra l'erba alta (nonostante il caldo, indosso pantaloni lunghi e scarponcini per evitare le zecche). Al primo giro è sempre difficile trovare degli individui di Phengaris alcon... Ma ecco che, in lontananza, intravedo un punto blu alla ricerca di nettare. Mi avvicino, prima lentamente per non spaventare la farfalla e poi sempre più velocemente per catturarla... Eccola nel retino!

Da un'attenta osservazione constato che si tratta di Phengaris teleius (P. teleius): molto simile ad P. alcon se non fosse che sulla pagina inferiore dell'ala presenta dei puntini neri con un andamento regolare, poco incurvato e sinuoso al contrario di P. alcon. È facile confondersi perché hanno un volo simile, le dimensioni sono ridotte e il colore azzurro-blu è predominante in entrambe le specie sulla pagina superiore delle ali. Il primo giro si rivela poco fruttuoso per il monitoraggio di P. alcon: ci avviciniamo alla fine di agosto e il periodo di volo della specie sta per finire. La maggior parte del lavoro viene fatto tra metà luglio e l'inizio di agosto, quando questi affascinanti insetti escono dai nidi di una formica appartenente al genere Myrmica che le accudisce durante la fase larvale. Rifletto sul ciclo di vita di queste farfalle: le loro larve si nutrono della G. pneumanathe per un paio di settimane dopo di che si lasciano cadere a terra, dove imitano l'odore e i suoni prodotti dalle formiche del genere Myrmica. In questo modo ingannano le formiche, che le portano nei loro nidi e le nutrono fino a quando, dopo la metamorfosi, diventano adulti e quindi possono uscire dal nido e librarsi nell'aria per nutrirsi e riprodursi.

Super specializzate, ma che fatica sopravvivere!

La strategia di queste farfalle è quella della massima specializzazione. Hanno evoluto perfetti stratagemmi e sincronie che le collegano strettamente alle formiche ospiti e alle piante di cui si nutrono. Questa stessa caratteristica le rende però estremamente vulnerabili a qualsiasi cambiamento.

Le temperature sempre più alte minacciano la loro sopravvivenza; in aggiunta, la siccità primaverile - insieme ad una cattiva gestione dei prati - potrebbe portare ad uno sfasamento temporale tra il picco del periodo in cui P. alcon depone le uova e quello in cui le piante hanno i boccioli idonei alla deposizione stessa. Insomma, è sempre più probabile che queste farfalle si possano trovare senza una pianta con boccioli idonei dove deporre, rischiando di morire gravide. Metto da parte questa riflessione e mi rimetto alla ricerca di queste farfalle sperando che il secondo giro sia più fruttuoso.

Mi sposto verso i confini del sito di campionamento, sperando di avere un po' più di successo e devo dire che questa volta il mio intuito non ha sbagliato. In poco tempo riesco a catturare due esemplari! Fa sempre un po' effetto vedere questi piccoli animali muoversi dentro al retino. Fortunatamente la tecnica di marcatura è poco invasiva: prima li immobilizzo in modo da aprire bene le ali, poi scrivo con un pennarello indelebile ma non tossico un numero progressivo, mano a mano che catturo gli esemplari. Una volta marcati, li libero. È essenziale segnare sul foglio di campionamento il numero a cui si è arrivati, la temperatura dell'aria, la percentuale di nuvolosità e il punto GPS in cui è stato catturato l'esemplare. Quando possibile, registro anche il comportamento della farfalla prima della cattura. La mattinata è ormai passata ed è tempo di un meritato riposo. Mi manca ancora un ultimo giro, poi mi dedicherò all'altra attività della giornata: contare le uova.

Insieme alla professoressa e ai suoi ricercatori abbiamo individuato le piante di genziana dove le femmine di P. alcon possono deporre. Periodicamente conto le uova per verificare quante ce ne sono e dove vengono deposte. E' un lavoro duro: devo stare ferma sotto il sole a contare decine e decine di uova, ma è essenziale per poter avere informazioni in più per la conservazione di questa popolazione a rischio. È ormai pomeriggio inoltrato e la mia giornata di campionamento è giunta al termine: vado a rifocillarmi con un po' di acqua fresca lasciata sotto le betulle e faccio un controllo delle zecche. Domani non si campiona, perciò metterò in ordine i dati... Ma fortunatamente non manca molto alla prossima giornata in campo alla ricerca di P. alcon: dopodomani sarò di nuovo col retino alla ricerca degli amati puntini blu.

 

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