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Scatti “rubati”

Di tutti i felini africani è il più elusivo, il meno noto. E' il gatto dorato, Profelis aurata per i più dotti.

  • Claudia Bordese
  • gennaio 2010
  • Mercoledì, 27 Gennaio 2010

Di lui si sa molto poco, in parte perché le sue dimensioni non hanno nulla a che vedere con quelle dei leoni e delle pantere, in parte perché, anziché battere le piste della savana, vive ben nascosto nel folto delle foreste pluviali, quelle ormai confinate in Uganda e in pochi altri frammenti di paesi centrafricani. Solo raramente si spinge ai loro margini, seguendo per brevi tratti i percorsi dei fiumi. Supera il metro di lunghezza solo grazie ai trenta centimetri di coda; un grosso gattone, più simile ai leoni di montagna americani che ai suoi cugini "re della foresta". In realtà il titolo spetterebbe proprio al gatto dorato africano, unico tra i felini a trovare vitto e alloggio tra gli alberi delle foreste primarie, insidiato solo dal leopardo, del quale è sovente una vittima. Lui preferisce, viste le ridotte dimensioni, cibarsi di roditori e scoiattoli, sporadicamente di qualche scimmia. A volte sui banchi dei mercati locali se ne trova la pelle, dono prezioso dalle ovvie virtù magiche. Non si sa molto di più. D'altronde detiene anche il primato di essere il felino africano meno studiato.Solo il Grande Fratello poteva scovarlo, un GF al servizio della ricerca. Da alcuni anni Gary Aronsen, antropologo dell'Università di Yale, studia il comportamento in natura di alcuni primati, filmandoli con telecamere nascoste tra gli alberi del Kibale National Park, in Uganda. Nei lunghi appostamenti l'obiettivo, quasi a voler divagare dalla ricerca in corso, ha fissato non visto immagini di elefanti, scimpanzé, antilopi, e pochi mesi fa, per la prima e unica volta, ha catturato la sfuggente camminata del gatto dorato, riconosciuto oltre ogni dubbio dagli esperti che hanno visionato il materiale. L'evento ha dell'incredibile, se solo si pensa che ricercatori presenti da anni nel medesimo territorio solo una volta hanno avuto la fortuna di scorgere un esemplare del raro felino. Ovvia conseguenza è stata la pubblicazione lo scorso settembre sull'African Journal of Ecology della notizia e della prova fotografica, che testimoniano e confermano la presenza in Africa di Profelis aurata, anche se raro, anche se nascosto, ma comunque vivo.Dà sollievo in questo continuo rincorrersi di notizie negative, di specie scomparse o in netto declino, scoprire che alcune ancora si celano, quasi ignote, negli angoli più remoti del pianeta. Offre lo spunto a molte riflessioni, in fondo anche sulla nostra arroganza, sulla presunzione tipicamente umana di conoscere e guidare i destini di tutte le forme viventi. La manipolazione della Terra a opera dell'uomo non porterà alla distruzione del pianeta, ma più verosimilmente alla scomparsa di Homo sapiens, una delle migliaia di specie non in grado di sopravvivere ai grandi mutamenti ambientali. Tra quelle che ci osserveranno scomparire, probabilmente, ben nascosto tra le foglie, ci sarà anche un timido gattone africano.

Per saperne di più: African Journal of Ecology, New photographic evidence of the African golden cat (Profelis aurata Temminck) at Mainaro, Kibale National Park, Uganda, Gary P. Aronsen, 07 Sep 2009

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