Manuel, perché hai seguito, per oltre un decennio, la migrazione di massa delle rane in Alto Adige?
La migrazione delle rane mi regala ogni anno tanta gioia e tante emozioni perchè innanzitutto per me rappresenta l'inizio della primavera: i giorni diventano più lunghi, le temperature aumentano, la natura si riprende ed è l'inizio della nuova vita.
Tutto questo mi ispira fotograficamente ed è uno spettacolo della natura così unico e bello che non vorrei perdere neanche un anno. Ormai in Alto Adige i posti di migrazione di massa sono pochi e con le foto spero di sensibilizzare la gente ad apprezzare queste creature ed a proteggere i loro ambienti.
Puoi raccontarci di quale fenomeno migratorio si tratta e perché avviene?
In marzo/aprile con le prime notti umidi sopra il gelo, le rane temporarie lasciano i loro quartieri d'inverno e si dirigono verso le stesse acque dove erano nate. Lí si ritrovano per accoppiarsi e a deporre le loro uova. Tutto questo spettacolo avviene in pochi giorni, dopodiché la maggior parte lascia di nuovo l'acqua e ritorna nei boschi e negli ambienti umidi.
Quanto tempo ci è voluto per scattare la 'foto' perfetta, vincitrice nella Categoria Behaviour: Amphibians and Reptiles?
Nei primi anni ho fotografato le rane solo da terra e poi volevo riprenderle anche sott'acqua. Però non ero soddisfatto dei risultati ottenuti perchè l'acqua era troppo torbida. Poi, tre anni fa, ho trovato un nuovo laghetto che aveva l'acqua abbastanza limpida e un bellissimo fondo con delle alghe verdi. Subito mi sono reso conto della specialitá di questo posto e perciò trascorrevo intere giornate in acqua dove sviluppavo questa mia visione della foto vincitrice.
Ti appassionano in modo particolare gli Anfibi? E perchè?
Gli anfibi mi consentono di studiare e osservare il loro comportamento durante il loro periodo d'amore e lo trovo talmente interessante che non mi stanco mai. Inoltre mi permettono anche di sfruttare tutta la mia creatività fotografica. Il gioco tra acqua, luce e animali fa cambiare le situazioni in continuo e quando li seguo mi sembra di trovarmi in un'altro mondo.
Quanto è più difficile fotografare sott'acqua?
Ogni fotografia ha le sue sfide, ma sott'acqua prima di tutto devi avere la tranquillità necessaria e poi devi sapere usare l'attrezzatura quasi alla cieca.
Ci racconti un po' di te? Cosa fai nella vita e come ti è nata la passione per la fotografia naturalistica?
Sono nato a Bressanone nel 1982 e adesso abito con la mia famiglia in un paese vicino e lavoro al Centro Latte Bressanone.
La mia fotografia naturalistica ha avuto inizio sott'acqua nei mari, poi mi sono appassionato sempre di più per la fotografia davanti a casa mia. I miei sforzi sono orientati soprattutto alla fotografia di animali e montagne, attività che mi affascina per intere giornate. Dall'ispirazione per la natura, sono cresciute anche le mie ambizioni fotografiche. Il mio obiettivo sono foto con grande intensità espressiva e valore estetico. Con le mie immagini vorrei trasmettere le bellezze e unicità che la natura ci regala. E questa consapevolezza è piú importante che mai.
Dopo la vittoria di WildLife quali sono tuoi altri progetti in cantiere?
La premiazione al Wildlife è stata una grandissima emozione che mi ricorderò per tutta la vita. È come la premiazione degli Oscar nella fotografia naturalistica, quindi adesso potrei anche smettere! Scherzo ;-)
Mi piace seguire la natura davanti a casa nel ritmo delle sue stagioni. Come amatore e padre di famiglia il mio tempo a disposizione è poco e in quel poco di tempo mi voglio sentire libero di dedicarmi a ció che mi ispira al momento. Quindi non ho progetti concreti ma bensí alcune idee di foto che non sono ancora riuscito a realizzare e che conitinueró a seguire, sempre della natura locale. Magari potrei considerare quest'ultimo come il mio progetto a lungo termine.
Post Scriptum
Sebbene le rane comuni siano diffuse in tutta Europa, si ritiene che il loro numero diminuirà.