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Serpenti innocui del Piemonte

Pochi animali godono di fama peggiore nell'immaginario collettivo. I serpenti sono stati di volta in volta simbolo del male o dell'inganno, se non addirittura portatori di sciagure. A molti provocano ribrezzo, anche se è la paura la reazione più comune di fronte a questi rettili striscianti. Ma quasi nessuno è davvero pericoloso, soprattutto in Piemonte.

  • Martina Tartaglino
  • Aprile 2024
  • Mercoledì, 17 Aprile 2024
Coronella austriaca – Foto A. Roux, Flickr Coronella austriaca – Foto A. Roux, Flickr

Superstizioni a parte, va detto che il timore verso i serpenti è quasi sempre eccessivo, perché non corrisponde a una reale pericolosità. Un dato di fatto soprattutto in Piemonte, dove nessuna delle specie presenti costituisce una seria minaccia per l'uomo. Questo purtroppo non frena l'atavica abitudine di ferire o uccidere esemplari avvistati in natura e soprattutto in aree urbanizzate; in genere, chi incontra un serpente sulla propria strada o in giardino, pensa che tale violenza sia addirittura per il bene della comunità.

l comportamenti da tenere

In realtà, i serpenti tendono a evitare il contatto con gli esseri umani quando possibile. Sono animali piuttosto schivi, ma la lentezza con cui alcune specie si muovono possono comunque portare a un incontro. In questo caso, è importante mantenere la distanza e permettergli di allontanarsi. Il rischio maggiore di un incontro accidentale si presenta durante passeggiate in erba alta o lavorando dove c'è scarsa visibilità, come ambienti ricchi di sassi e cespugli1. Nel caso vengano disturbati o calpestati, i serpenti – anche quelli non velenosi – possono mordere. Per ridurre il rischio durante le attività all'aperto, è consigliabile indossare abbigliamento che copra caviglie, gambe e braccia. I serpenti hanno una vista scarsa e un udito limitato alla percezione delle vibrazioni, quindi è utile battere il suolo con un bastone o i piedi per avvertirli della presenza umana. Essendo animali a sangue freddo, tendono a cercare il calore del sole e delle superfici calde; dunque è bene controllare e scuotere zaini e maglie che sono stati appoggiati a terra.

Le specie non velenose in Piemonte

Fatta questa premessa e ricordato che i maltrattamenti su qualsiasi animale sono reato, andiamo più nel dettaglio: se i serpenti mordono, cosa significa? Che non sono realmente pericolosi? E quali le specie non velenose che possiamo incontrare in Piemonte? Iniziamo da quest'ultimo punto. Così come nel resto d'Italia, nella nostra regione possiamo fare una sostanziale distinzione tra due grandi famiglie di serpenti: i viperidi, che come il nome suggerisce comprende le velenose vipere, e i colubridi, cui appartengono le natrici amanti dell'acqua e animali innocui come il biacco, il saettone e varie specie di colubri. Nelle zone di pianura e collinari, gli incontri più frequenti avvengono proprio con i colubridi, mentre le vipere sono più diffuse in zone rurali e in montagna.

Camminando in zone ricche d'acqua, attraversate da canali o caratterizzate da stagni, è possibile incrociare le specie appartenenti al genere Natrix. Tra le cosiddette "bisce d'acqua" piemontesi, la biscia dal collare (Natrix natrix) rappresenta una delle più diffuse. Pur essendo tipicamente associata agli ambienti acquatici, può essere avvistata anche a diversi chilometri di distanza da specchi d'acqua, specialmente in luoghi ombrosi adatti alla ricerca di cibo. Un tratto distintivo di questa specie, spesso confusa con la vipera, è il suo caratteristico collare giallo e nero, da cui deriva il suo nome. Tuttavia, in alcuni individui il collare può essere nero anche in esemplari grigi o azzurri. La sua dieta consiste principalmente di anfibi, rane e pesci, sebbene occasionalmente possa cacciare piccoli mammiferi come topolini. Questo serpente predilige habitat come corsi d'acqua, stagni e aree umide lungo i fiumi, così come zone rurali con erba alta e densa. Diurno per natura, raramente reagisce mordendo quando minacciato.

Un altro serpente tipico di questi ambienti è la natrice viperina (Natrix maura), caratterizzata da un corpo massiccio che può raggiungere il metro di lunghezza. Il suo colore grigio-marroncino è tipicamente arricchito da sfumature di giallo, nero e verde, caratteristiche che la portano a essere confusa con la vipera. Questa specie è attiva durante il giorno e si nutre principalmente di anfibi e pesci, dimostrando un particolare interesse per i girini. Le golene fluviali, i letti dei fiumi e i torrenti, preferibilmente con suoli sabbiosi, rappresentano l'habitat ottimale per questo serpente.

Si distingue invece per la sua abilità nel nuoto la natrice tassellata (Natrix tassellata), con la sua dieta variegata che include pesci, anfibi, rane e girini. Non sopporta il freddo e, pertanto, entra in uno stato di letargo da ottobre fino ai primi tepori primaverili. Durante questo periodo, è comune trovare numerosi esemplari raggruppati, che formano intricati grovigli su accumuli di materiale organico in decomposizione, come compost, letame o residui di giardinaggio.

Se ci allontaniamo dalle aree umide, è possibile incontrare altri innocui serpenti noti come colubri. Il termine comune si riferisce a specie appartenenti ai generi Coronella e Zamenis, di cui sicuramente il più diffuso è il biacco (Hierophis viridiflavus). Creatura di abitudini diurne e non velenoso, raramente attacca a morsi gli esseri umani se non costretto. Vive preferibilmente vicino ai fiumi e nelle zone umide, ma può essere trovato anche nei boschi scuri e ombrosi. Predilige habitat con macchie di Poligono del Giappone o Spirea Japonica, dove trova rifugio e cibo. Questo serpente, spesso lungo più di un metro, si nutre principalmente di roditori, sauri, orbettini, lucertole, anfibi e uova di uccelli. Può anche adattarsi a vivere in luoghi abitati, come città, dove trova cibo abbondante nei tombini e nelle fogne. È facilmente riconoscibile per la sua stazza medio-grande, colore nerastro con sfumature giallo-verde-rosso, e coda sottile3. È un abile arrampicatore e nuotatore, attivo durante il giorno e preferisce restare nascosto durante la notte.

Il colubro liscio (Coronella austriaca) predilige le golene dei fiumi, le pietraie e le radure, specialmente se secche e asciutte. Pur essendo inoffensivo e non velenoso, è spesso confuso con la vipera a causa della sua "testa triangolare". Tuttavia, svolge un ruolo benefico controllando la popolazione di roditori fastidiosi come topi, ratti e arvicole. Quando sorpreso, può assumere la posizione di difesa a S, alzando la testa e soffiando. Interessante notare che tra le sue prede c'è l'orbettino (Anguis fragilis), una lucertola senza arti che assomiglia a una biscia. Specie simile al colubro liscio è il colubro di Riccioli (Coronella girondica), comune sui rilievi del Piemonte e riconoscibile per la sua morfologia più longilinea e un capo più largo e arrotondato.

Ancora tra le specie di serpenti non velenose piemontesi va annoverato il saettone (Zamenis longissimus), anche conosciuto come colubro di Esculapio. È un abile costrittore, capace di stringere le gambe di chi lo disturba o lo calpesta inavvertitamente. Può raggiungere dimensioni fino a un metro e mezzo, ma raramente supera i due metri. Ha abitudini diurne e si nutre principalmente di lucertole, passeracei, piccoli roditori e mammiferi di piccole dimensioni. Quando giovane, è preda di rapaci, mustelidi, volpi, cinghiali e anche della biscia Coronella austriaca. Preferisce habitat come incolti a foglie caduche, zone rurali abbandonate e aree urbane ricche di roditori. Può essere avvistato tra i campi di mais della pianura, ma evita le zone umide.

Le possibili conseguenze di un incontro

Dopo aver scorso questa breve galleria di serpenti non velenosi diffusi in Piemonte, possiamo concludere che siamo di fronte a organismi che non costituiscono un rischio per l'uomo. In generale schivi e propensi alla fuga, fondamentali nel loro ruolo di predatori di insetti, rettili e roditori, i colubridi sono un importante tassello della biodiversità dei nostri ambienti. E possono decidere di attaccarci solo come extrema ratio: se sorpresi e posti sotto stress, magari quando calpestati, alcune specie possono mordere o tentare di avvinghiarsi a una gamba. Le conseguenze però sono spesso blande e comunque non più gravi di un incontro con un grosso cane o un cinghiale. Anche il morso di serpenti velenosi, come le specie di vipera presenti sul nostro territorio, molto di rado sono mortali. Certamente dolorosi, possono risolversi positivamente se trattati in modo corretto e tempestivo.

FOTO

1 Natrix natrix – Foto di Karl Larsaeus, Wikimedia Commons

2 Zamenis longissimus – Foto di Maurizio Amendolia, Wikimedia Commons

3 Hierophis viridiflavus – Foto di Mario Massone, Wikimedia Commons

 

Per approfonfimenti: 

Sicurezza nei lavori forestali, Regione Piemonte 

Bisce, colubri e natrici 

Serpentipedia

Si fa preso a dire vipera (Piemonte Parchi)  

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