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Le cure parentali negli artropodi

L'amore e la premura verso i figli non sono esclusiva del genere umano, nè dei soli mammiferi. Anche molti insetti, contrariamente a quel che si può pensare, sanno essere genitori amorevoli. Scopriamo in quali forme si manifesta questo istinto.

  • Testo e foto di Federico Crovetto
  • Settembre 2023
  • Martedì, 12 Settembre 2023
Foto F. Crovetto Foto F. Crovetto

Se pensiamo a una genitrice amorevole nel mondo animale ci immaginiamo una madre scimpanzé che fa grooming sul figlio, o una lupa che rigurgita il proprio cibo per sfamare i suoi cuccioli, o una mamma orsa che difende i propri piccoli da altri conspecifici.
Quello che però molti non sanno è che nel mondo della fauna minore vi sono esempi di cure parentali degni di nota, partendo dagli insetti per arrivare all'erpetofauna.
Lasciamo da parte gli insetti sociali come formiche e api, dove troviamo dinamiche e comportamenti complessi, tra cui anche le cure parentali, e dedichiamoci a gruppi meno conosciuti.
Nella maggior parte degli insetti troviamo una strategia R, quindi numeri altissimi di nascituri e assenza di attenzioni da parte dei genitori, il che si traduce in un'alta mortalità. Vi è però circa l'1% delle specie che mostra attenzioni verso le proprie "poche" uova/larve e qui si parla di strategia K. È il caso delle forbicine, insetti dermatteri a cui una vecchia leggenda attribuisce l'orrore di fare il nido nel cervello degli esseri umani passando dalle orecchie. In realtà sono insetti fitofagi, quindi si nutrono prevalentemente di materiale vegetale, e le femmine hanno la caratteristica, dopo la deposizione delle uova, di prendersene cura. Difatti, oltre a farci la guardia controllando che nessun predatore si avvicini, le puliscono e tengono alla larga funghi e altri parassiti.
I coleotteri del genere Nicrophorus sp., insetti necrofagi e che quindi si nutrono di animali morti, hanno l'abitudine di seppellire delle carcasse o parti di esse per nutrire le proprie larve e all'occorrenza possono rigurgitare carne, proprio come fanno certi mammiferi.
Le cure parentali le ritroviamo anche nei crostacei, i quali tengono le proprie uova al sicuro sotto di sé, tra i pleopodi, anche dopo la schiusa; e negli aracnidi, dove si manifestano in tanti modi diversi.
Come i ragni della famiglia dei Lycosidae, i quali hanno l'abitudine di portare con sé le uova dentro un'apposita sacca (cocoon) attaccata all'opistosoma (addome) e - una volta che si sono schiuse - portano sul dorso tutti i giovani ragnetti.
Stesso discorso per i ragni delle famiglia dei Pisauridae: qui il cocoon viene tenuto fra i cheliceri e, in prossimità della schiusa, viene creata una specie di nursery in mezzo alle piante, dove i giovani faranno le prime mute in attesa di essere totalmente liberi.
Nel genere Amaurobius sp. e nella famiglia degli Eresidae vi sono specie dove la madre, una volta schiuse le uova, tenute al sicuro in una tana sotto terra, si sacrifica facendosi mangiare dai propri figli.
E ci sono ancora un sacco di esempi nel mondo degli artropodi, dove troviamo genitori premurosi e "apprensivi".

 

Pagina Instagram: @federico_crovetto

 

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