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La lucertola ocellata, gigante europeo

Il nome le deriva dalla presenza sui fianchi di ocelli azzurri (cerchi azzurri contornati di nero), una delle caratteristiche principali di questa specie, che in Italia è abbastanza rara

  • Federico Crovetto*
  • Settembre 2021
  • Lunedì, 13 Dicembre 2021
Timon lepidus maschio - Foto F. Crovetto Timon lepidus maschio - Foto F. Crovetto

Si tratta di una delle lucertole più grosse d'Europa: il maschio raggiunge infatti dimensioni ragguardevoli, fino a circa 60 cm di lunghezza. I due sessi sono distinguibili per le proporzioni della testa e del corpo che sono differenti. I maschi, infatti, presentano una testa più tozza e lunga rispetto alla femmina, ed un ingrossamento alla base della coda, dovuto agli organi riproduttivi (emipeni).

Il nome scientifico è Timon lepidus, ex Lacerta lepida: a questo genere oggi appartengono altre quattro specie localizzate nel bacino del Mediterraneo e in Medio Oriente. La specie è diffusa in tutto il Portogallo e in Spagna, in alcune zone della Francia e in Liguria Occidentale, che costituisce il limite orientale per questo animale.

Ed è proprio in Liguria, all'interno di un campo da golf in provincia di Savona, che avviene dell'incredibile. I campi da golf, infatti, sono sempre stati considerati da chi si occupa di ambiente come un fattore di incidenza negativo per la biodiversità, ma in quello in questione vivono diversi esemplari di questo lacertide, ormai raro in Italia.

Nonostante sia un animale molto schivo, con una distanza di fuga elevata e per questo difficile da avvistare, nel campo da golf savonese lo si può osservare facilmente mentre si sposta da una tana ad un'altra. Da diversi anni questa popolazione viene monitorata dall'Università di Genova, cercando di stimarne la densità e le relazioni con gli alberi le cui basi vengono usate come rifugio, perché ricchi di grossi buchi.

La cosa molto particolare è la distanza intraspecifica. In natura, sui monti nelle vicinanze, gli animali vengono avvistati a notevoli distanze l'uno dall'altro, tranne ovviamente nel periodo riproduttivo, periodo in cui i maschi ingaggiano combattimenti fra di loro e vanno in cerca delle femmine,  per cui è possibile vederli vicini. In questo campo da golf invece è sempre possibile avvistare più individui a pochi metri di distanza.

In natura T. lepidus vive in habitat considerevolmente asciutti, rientranti nella regione bioclimatica mediterranea, anche se si trovano alcune popolazioni anche in zone della costa occidentale francese, caratterizzate da un clima un po' più umido.

Il fattore più incidente per la sopravvivenza di questa specie è la presenza di rifugi. Questi possono essere di vario tipo, localizzati in mezzo a grossi massi, sotto radici di alberi ecc. Va da sé che è molto importante la varietà della vegetazione, che offre a questi animali una maggiore possibilità di trovare riparo. Nella maggior parte dei siti in cui T. lepidus si trova, infatti, vi è una notevole presenza di rocce, arbusti, alberi sparsi e muretti.

In Liguria la lucertola ocellata si rinviene anche negli oliveti abbandonati. Tendenzialmente evita le zone prative e i boschi proprio per la monotonia dell'habitat e quindi la conseguente mancanza di rifugi permanenti e temporanei.

È proprio per l'importanza di questi rifugi che, in alcuni siti francesi, la presenza della lucertola ocellata è correlata positivamente a quella del coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus). Difatti ne usa spesso le tane come rifugio e si è potuto constatare come, ad una diminuzione degli esemplari di coniglio, corrisponde sempre una diminuzione della lucertola. Proprio per questo oltralpe sono state realizzate delle tane artificiali: per impedire una diminuzione delle popolazioni e facilitarne il monitoraggio.

Questo sistema è stato usato anche in Italia, ma per ora con scarso successo, perché nell'area in cui sono stati inseriti grossi mattoni esistono già numerosi rifugi, per cui è difficile che vengano scelte le tane artificiali.

All'interno del campo di golf in provincia di Savona sono presenti aree con alberi di olivo che creano un habitat usufruibile dalla lucertola. In una di queste aree, forse la più grande, benchè non raggiunga neanche un ettaro (0,7 ha), sono presenti circa 100 alberi di olivo, di cui almeno 60 con grossi buchi tra le radici, in cui è possibile osservare circa 10 individui contemporaneamente.

Quest'area è delimitata dal così detto green, cioè dal campo da gioco vero e proprio.

Una domanda che sorge naturale è quali siano le vie preferenziali utilizzate dalle lucertole per spostarsi e per i fenomeni dispersivi tipici dei giovani esemplari. La risposta è difficile: l'ipotesi più accreditata è che usino le aree coltivate adiacenti come corridoi di collegamento fra le diverse aree naturali e quelle pseudo-urbanizzate dove la lucertola è presente.

La specie non è inserita in nessun allegato della Direttiva 92/43 CEE (Habitat), perché è presente in misura massiccia nella Penisola Iberica e localmente in Francia, però in Italia è abbastanza rara, quindi sarebbe necessaria una tutela maggiore, oltre a quella prevista dalla Legge regionale ligure 4/92 "Tutela della fauna minore".

*Naturalist and Wildlife Photographer

sito internet: www.federicocrovetto.it
pagina Instagram: @federico.crovetto
pagina Facebook: Federico Crovetto Naturalist and Wildlife Photographer

 

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