La paura nei confronti di tutto ciò che striscia - e la natura quasi sempre elusiva delle specie striscianti - hanno dato origine a una serie di infondate leggende su un piccolo rettile che è, in realtà, assolutamente innocuo per l'uomo: l'orbettino (nome scientifico Anguis veronensis).
Questo piccolo sauro deve il suo nome alla falsa credenza di non possedere gli occhi ma, in realtà, li ha e sono molto piccoli, muniti di palpebre mobili come quelli di tutte le lucertole. L'orbettino non è un serpente, bensì un sauro apode, ovvero una lucertola senza zampe.
Come tutte le lucertole ha una forma allungata, il suo corpo può arrivare anche a misurare 40 centimetri e di solito la femmina è leggermente più grande. Il colore del corpo è molto variabile e può essere dal grigio-marrone al color rame.
La mancanza di zampe e le squame estremamente lisce testimoniano l'adattamento alla vita nel substrato dove l'animale scava gallerie in cerca delle sue prede: insetti, lumache e lombrichi.
E' attivo principalmente durante le ore più fresche del giorno.
La sua diffusione
In Italia è presente in tutta la penisola fatta eccezione per la Puglia e sulle isole. E' molto adattabile, infatti lo si può ritrovare in pianura ma anche a oltre 2000 metri s.l.m.
L'orbettino è solito frequentare ambienti freschi e umidi: lo si può rinvenire nelle zone aperte ed erbose, al margine dei boschi ma anche nei frutteti e negli orti.
Il suo periodo di attività va da inizio primavera a novembre a seconda delle latitudini in cui si trova e trascorre il periodo invernale in gallerie sotterranee.
Dopo l'accoppiamento, che avviene tra aprile e giugno, le femmine partoriscono piccoli già formati (sono quindi ovovivipari) e la maturità sessuale dei piccoli è raggiunta intorno al terzo anno d'età.
Un rettile longevo
Fino a poco tempo fa l'orbettino italiano rientrava sotto la specie Anguis fragilis, ovvero il suo parente più prossimo e presente nel resto d'Europa. L'aggettivo fragilis si può ricondurre alla caratteristica di queste specie che tendono a perdere la coda molto facilmente per autotomia se afferrata da eventuali predatori. A dispetto della facilità con cui può perdere la coda, l'orbettino è però un rettile molto longevo, fonti attestano di esemplari che hanno superato i 40 anni di età.