Il Parco nazionale del Gran Paradiso ha raggiunto quest'anno il traguardo di dieci decenni. La Riserva reale di Caccia di Casa Savoia, istituita il 3 dicembre 1922, per desiderio del Re Vittorio Emanuele III diventa il primo parco nazionale italiano con lo scopo di preservare e tutelare, per le generazioni presenti ma anche quelle future, i biosistemi di rilievo nazionale ma anche internazionale delle valli limitrofe al massiccio del Gran Paradiso.

Più di 71mila ettari di terreno che si estendono sulle regioni della Valle d'Aosta e del Piemonte, raggiungendo i 4061 metri di altezza: il parco è un'area verde immensa e modestamente antropizzata, dove prima di tutto c'è da sempre la salvaguardia della flora e della fauna che vivono al suo interno, primo tra tutte il simbolo del parco. La più antica area protetta italiana è il luogo emblematico indiscusso della complessa relazione tra uomo e natura che ha avviato, nel corso del 2022, un vasto programma di eventi per celebrare il suo centenario.

Molto più di un libro

Da qui, la nascita di un volume dedicato alla scoperta della genesi di quest'area protetta, anche se ha da raccontare più di 100 anni, "Parco nazionale Gran Paradiso: 100 anni e cento ancora" un libro curato da Marcella Tortorelli ed Elio Tompetrini ed edito Franco Cosimo Panini. 

Le immagini, firmate da molteplici fotografi naturalisti, tra cui Luca Giordano ed Enzo Massa Micon restituiscono a chi sfoglia il volume un vero e proprio progetto visuale, e non solo una guida, sulle molteplici tappe perseguite dal parco sinora, sui più importanti temi naturalistici in questione. Un'ampia sezione è dedicata alla gestione dello Stambecco alpino di cui, dopo la II Guerra Mondiale, erano sopravvissuti solo 416 capi in tutto il pianeta e tutti nel parco.

Uno paesaggio di stupefacente bellezza, appunto un vero e proprio "paradiso", che in questi 1200 mesi di storia si è trasformato costantemente diventando un considerevole punto focale internazionale per il sistema di ricerca e conservazione, ma anche di godimento stesso dell'ambiente naturale.

Un parco scrigno di biodiversità 

Comunicare ai visitatori quanto sia importante la responsabilità da parte di tutti di adoperare una condotta utile alla conservazione del fragile ecosistema, della sua flora e della sua fauna. Questo lo scopo primario del parco che non vuole essere prettamente una semplice e scontata destinazione turistica da visitare solo per usufruire del piacere di stupendi paesaggi e di incredibili specie, ma essere anche uno mezzo per empatizzare il messaggio che questa area verde non è infinita e che è necessario tutelarla.

I festeggiamenti del centenario del parco sono stati pensati come un pretesto al turismo attivo e sostenibile, dove l'area protetta e i suoi visitatori all'unisono aspirano a essere un organismo unico che comprende, ama e salvaguardia la natura.

Tuttora il parco registra milioni di presenze ogni anno, e vanta una ricca conformazione di sentieri di 850 km, di cui 553 accessibili, e ben dieci centri visitatori immersi tra i boschi di larici, abeti rossi e pini cembri, un giardino botanico alpino, vaste praterie e vette, popolati da incredibili animali: tra cui il simbolo del parco gli stambecchi, ma anche camosci, marmotte, linci, aquile reali, ermellini e gipeti.

Il GranPa (per gli amici!) è un patrimonio naturale di preziosissimo prestigio e il suo centesimo compleanno delinea solo una cornice sui più importanti aspetti che da sempre vengono difesi.
Un applauso e grazie a tutti coloro che lavorano per la sua tutela. 

Per saperne di più 

Il libro "Parco Nazionale Gran Paradiso: 100 anni e cento ancora" (Franco Cosimo Panini Editore) è acquistabile inviando una richiesta a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  oppure nella sede dell'Ente di gestione di Torino (Via Pio VII, 9), in tutte le librerie e cataloghi online.