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Giornalisti “Nell’Erba” per raccontare in modo nuovo l’ambiente

Si chiama proprio "Giornalisti Nell'erba" (con tanto di N maiuscola) il progetto rivolto a giovani reporter sui temi legati alla sostenibilità ambientale.

  • Alessandro Paolini
  • Febbraio 2020
  • Venerdì, 21 Febbraio 2020
Foto Pixabay Foto Pixabay

Sono giornalisti "in erba", certo, perchè giovani o – magari - alle prime armi.

Ma anche "nell'erba" perchè si mettono alla prova sulle tematiche ambientali.

Si chiamano proprio così, Giornalisti Nell'Erba (e si sintetizzano nell'acronimo gNe) e sono un progetto nazionale e internazionale di giornalismo e comunicazione ambientale, ampio e articolato, che intende tradurre in un linguaggio universale - e dunque comprensibile a tutti - l'informazione green e quella scientifica.

Una redazione grande, giovane, green

Giornalisti Nell'erba è partito quattordici anni fa con una cinquantina di bambini della provincia di Roma e oggi conta più di 10.000 "reporter" in tutta Italia, che formano la più giovane e grande redazione "sostenibile" del mondo, composta da ragazzi e bambini di tutte le regioni italiane e anche da qualche corrispondente in giro per il mondo. I gNe hanno partecipato a tutte le edizioni del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, dove propongono da anni eventi formativi su Ambiente, Scienza e Informazione e perfino alla Conferenza Onu sui cambiamenti climatici (#COP25), con la più giovane giornalista italiana (e forse anche del resto delle delegazioni): Lara Attiani, 16 anni, studentessa del Liceo Mamiani di Roma e co-fondatrice del gruppo Fridays For Future dei Castelli Romani. Il prossimo appuntamento è il Festival del Giornalismo ambientale di Roma cui parteciperà una rappresentanza gNe prevalentemente al femminile (come è logico, visto che si svolgerà l'otto marzo!).

Le mille sfaccettature di "Giornalisti Nell'erba"

Il progetto, si articola in un laboratorio permanente, in eventi formativi, in un giornale online e in un'agenzia educativa dove interagiscono professori, imprenditori, giornalisti e ricercatori ma, soprattutto, adulti e ragazzi, in un flusso comunicativo trasversale fra professionalità e età diverse. C'è anche un canale youtube, dove trovano spazio video inchieste, interviste e video di sensibilizzazione sulla tutela ambientale fatte dai ragazzi.
Aperto a singoli, gruppi e classi, il progetto è nato da un'idea della giornalista Paola Bolaffio, presidente de "Il Refuso", associazione di promozione sociale che si occupa di comunicazione, informazione, ambiente, cultura, giovani. Vanta nel tempo, tra gli altri, i riconoscimenti della Presidenza della Repubblica, del Senato e della Camera dei Deputati, del Ministero dell'Ambiente, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e partnership consolidate con Ordine Nazionale dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa FNSI), agenzia Ansa e con svariati enti di ricerca scientifica. Da quest'anno è attivo anche un protocollo d'intesa con il M.I.U.R. (il Ministero dell'Università e della Ricerca scientifica) per azioni congiunte di educazione allo sviluppo sostenibile.

Il premio giornalistico e l'agenda degli eventi più importanti

Esiste anche un concorso annuale che assegna un premio importante, rivolto a giovani dai 3 ai 29 anni.
Ai vincitori niente premi in denaro, però! I migliori gNe ricevono riconoscimenti "materiali" come targhe e attestati, e "immateriali" come visite didattiche, soggiorni, libri, gadget sostenibili, esperienze formative, ecc.
Il tema della XIV edizione, presentata alla Notte Europea dei Ricercatori a settembre 2019, è "Resilienza – non abbocco" e,come si legge sul sito internet, va intesa come reazione "all'emergenza climatica, ambientale, economica e sociale ma anche alla comunicazione difettosa e tossica".

Il logo è un pesciolino rosso dall'aria smaliziata che guarda l'amo ma... non abbocca, ed è dunque il simbolo perfetto della resilienza nel campo dell'informazione.

La partecipazione al premio è aperta a singoli, gruppi o intere classi scolastiche che possono inviare articoli, foto, disegni, dipinti, elaborazioni grafiche, interviste, sondaggi, pubblicità/progresso, filmati, progetti, siti web, canzoni, infografiche, data journalism, persino "bufale" e informazioni sui social network sui temi legati alla sostenibilità ambientale: il tutto dipende dalle categorie alle quali ci si iscrive, che variano a seconda dell'età.

La premiazione dell'edizione 2020, le cui iscrizioni si sono chiuse il 28 febbraio, si terrà il 23 aprile al "Villaggio per la Terra" a Villa Borghese, a Roma, durante la cinque giorni delle celebrazioni per la cinquantesima edizione della Giornata Mondiale della Terra. Il giorno dopo (24 aprile) sarà la giornata del Global Climate Strike, mentre il 14 maggio si terrà l'evento mondiale del "Patto Educativo Globale", convocato da Papa Francesco.

Il giornale online

Particolarmente interessante e aggiornato il giornale online ricco di sezioni come le "breaking news" e rubriche dal titolo accattivante. Quella che più ci ha colpito è "gattini fotovoltaici – curiosità dal mondo" dove si racconta, ad esempio, della nascita di un nuovo tipo di pizza, battezzata "gNe", che rivisita la classica "quattro stagioni" in una più contemporanea e aggiornata "due stagioni", come quelle che i contadini si trovano ad affrontare ogni anno a causa del cambiamento climatico. Alle estati torride e siccitose, infatti, seguono inverni miti e piovosi senza l'intervallo delle "mezze stagioni", ormai scomparse. Gli ingredienti della pizza gNe? crema di zucca, funghi e castagne per l'inverno, mozzarella, pomodorino fresco, caciocavallo, noci e rucola per l'estate. La pizza, per la cronaca, esiste davvero e può essere gustata nell'Agriturismo Piana delle Mandrie,(in provincia di Foggia) preparata e infornata da Nicola Consiglio, coltivatore, chef ed esperto pizzaiolo.

O ancora, spulciando nella rubrica, apprendiamo che i ragazzi dell'Istituto Comprensivo Novi Ligure 3 hanno composto la "canzone del clima". Il primo verso recita "Ascolta e guardati intorno, la nostra Terra è in pericolo ora. Cosa dovremmo fare? Ascolta. Ricicla, conserva, aiuta e preserva, quattro parole che diciamo a tutti. Ascolta e fai del tuo meglio! ". Dopo la canzone, Arpa Piemonte, le Città di Torino e di Casale Monferrato, Earth Day Italia e Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte hanno lanciato un concorso per abbinare un video e il vincitore è stato premiato in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente 2019.

Come appassionare i giovanissimi ai temi ambientali?

E' una delle domande che abbiamo fatto a Paola Bolaffio, deus ex machina di gNe e, ovviamente, giornalista a sua volta. "Devono diventare protagonisti della comunicazione, perchè i giovani si parlano e si ascoltano tra di loro molto più di quanto non facciano con noi adulti. Il nostro giornale utilizza il loro linguaggio ma con una grande attenzione ai contenuti e, prima della pubblicazione di ogni articolo, verifichiamo scrupolosamente l'attendibilità delle fonti. E' importante perchè l'informazione mainstream, dopo l'esplosione del "fenomeno Greta", rincorre il sensazionalismo nelle notizie ambientali ma, spesso, senza i dovuti approfondimenti, con il rischio di scivoloni clamorosi. Ricordo un servizio di qualche tempo fa in cui si diceva che le balene avrebbero salvato il mondo, per cui l'umanità non doveva preoccuparsi più di tanto dei problemi climatici. O la presunta foto degli incendi in Australia, che ha fatto il giro del mondo, che era in realtà un montaggio di immagini raccolte in svariati mesi di osservazione. O, ancora, le 83 persone che, secondo alcuni media, erano state arrestate in quanto piromani autori degli incendi e che, invece, erano solo state denunciate in via preventiva per fatti non gravi: dal padre di famiglia che faceva il barbecue, al ragazzo che buttava in terra il mozzicone della sigaretta".

Qual'è secondo te il rimedio a questo tipo di giornalismo? "A un'informazione 'tossica' e distorta che privilegia la rapidità all'attendibilità, ed è dunque incontrollabile, occorre rispondere con la credibilità e, quando occorre, anche con un po' di lentezza, prendendosi tutto il tempo che occorre prima di pubblicare".

Cosa pensi del movimento Fridays for Future? "Li abbiamo contattati recentemente per realizzare un video di promozione di un progetto di legge a iniziativa popolare che imponga il raggiungimento degli obiettivi di riduzione al 55% delle emissioni entro il 2030 (in linea con l'European Green Deal votato dall'Europarlamento a gennaio di quest'anno). Alcuni di loro ci hanno risposto che è un obiettivo poco ambizioso e che bisogna arrivare allo 0% (un obiettivo che in realtà l'Europa si pone solo per il 2050)Forse è un po' irrealistico ma è comunque importante che i giovani ci spronino a non fare scelte al ribasso."

Un'ultima curiosità, Paola: da dove viene il nome della vostra rubrica "gattini fotovoltaici"? "Volevamo prendere un po' in giro la comunicazione facile e superficiale che utilizza testimonial 'popolari', che vanno per la maggiore sui social (come teneri e morbidi gattini) e li associa a temi ambientali per veicolare messaggi a volte esagerati, che evocano l'apocalisse e la fine della specie... 'gattini fotovoltaici' per noi equivale a dire 'basta fesserie!!"

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