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Siamo fatti di stelle

Alla scoperta del cosmo e degli strumenti con cui l'uomo può guardare quelle immensità, passando per il Parco astronomico di Pino Torinese.

  • Laura Succi
  • Febbraio 2020
  • Martedì, 28 Gennaio 2020
Siamo fatti di stelle

 

Cile, Sud Africa, Isole Canarie. Tre diversi continenti, tre villaggi, tre comunità antichissime e tre osservatori astronomici che sono finestre sull'universo. Un viaggio alla scoperta del cosmo e degli strumenti con cui l'uomo può guardare quelle immensità. Ma Star Stuff è anche molto di più di questo. Milad Tangshir nel suo film documentario - sostenuto dalla Film Commission Torino Piemonte voluta e appoggiata finanziariamente dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte - descrive la risonanza tra il mondo interiore degli esseri umani e l'universo di cui fanno parte. Il regista restituisce attraverso le immagini la prospettiva cosmica ispirata dall'astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan: "We are made of star stuff", siamo fatti della stessa materia delle stelle. E ribaltando il punto di osservazione, forse noi esseri umani siamo anche il modo con cui il cosmo conosce se stesso.

Tangshir a un certo punto della vita ha dovuto fare i conti con domande più grandi di lui: "Il film è nato cinque o sei anni fa, quando per diversi motivi mi sono trovato davanti ai grandi interrogativi che riguardano l'Uomo e il suo posto nell'universo: da dove veniamo? Che cosa significa tutto questo? Domande enormi che cozzano contro questo clima ammorbante di intolleranza verso i nostri simili e contro il modo di relazionarci il pianeta che ci ospita". L'umanità intera è in viaggio nell'immensità sulla stessa navicella, il piccolo pianeta azzurro chiamato Terra, e poco si cura della vastità del cosmo e delle ragioni dell'esistere.

L'Universo è composto da un 27% di materia oscura e un 68% di energia oscura. Tutto ciò che possiamo vedere e che possiamo osservare con gli strumenti scientifici rappresenta meno del 5%, e questo dà la misura di quanto gli esseri umani siano poca cosa al suo confronto.
Tangshir ha voluto mostrare che gli esseri umani, sebbene distanti fisicamente, sono molto più simili di quanto possa sembrare: "La mia intenzione era di ricordare la prospettiva cosmica attraverso questo viaggio, anche tramite le persone che vivono in posti remotissimi nei pressi di questi grandi telescopi, che sono lontanissime le une dalle altre, in continenti diversi, ma condividono nella loro anima le stesse attività o passioni per la vita".

"L'aspetto che mi ha colpito di Milad, dice il produttore Davide Ferrario, forse perché non viene dalla nostra cultura ma da un luogo dove è più difficile esprimersi, è l'urgenza che aveva di fare questo film. Viviamo in una società artefatta dove è difficile trovare un regista che affronti i temi profondi dell'esistenza e Milad l'ha fatto".

 

Chi è Milad Tangshir

E' nato in Iran, Milad, dove ha studiato ingegneria mineraria e ha lavorato come compositore e musicista per la band Ahoora. Dal 2011 si è trasferito a Torino, si è laureato al Dams e ha iniziato a realizzare cortometraggi e documentari selezionati a diversi festival. "Quando ero piccolo mio padre mi ha fatto conoscere il cinema italiano, mi ha fatto vedere molti film, film neorealisti, sperimentali, film d'autore, commedie all'italiana, così è nato questo affetto per l'Italia e per Torino, che è un centro prestigioso di cultura cinematografica. Prima di partire per i tre Continenti, Ferrario, che abita molto vicino all'Osservatorio Astrofisico di Torino, mi ha chiesto di fare un test, da lì è nata la nostra amicizia con il prof. Ferrari e con tutto lo staff dell'Osservatorio", racconta Tangshir.

Il Parco astronomico di Pino Torinese

L'Osservatorio è sulla collina di Torino dal 1911, anno in cui è stato trasferito da Torino città al comune di Pino Torinese, in un luogo che oggi si trova all'interno delle Aree protette del Po torinese. Il professore Attilio Ferrari, Presidente di Infini.To, spiega: "Il rapporto dell'Osservatorio con il territorio ricorda quello descritto nel film di Tangshir in ambienti ancora più isolati. Da sempre gli abitanti della collina, proprio come in Cile o in Tibet o in Australia, guardano all'Osservatorio e al Museo Infini.to con eguale fascinazione e rispetto verso la scienza che vi si produce, come a un portale dell'uomo verso l'universo". L'Osservatorio astrofisico assieme a Infini.to compongono il Parco astronomico, nato nel 2007, moderno science center fatto da un Museo dell'Astronomia e dello Spazio e da un Planetario digitale tra i più avanzati d'Europa. L'obiettivo è di aprire al territorio le conoscenze astronomiche e in particolare quelle raccolte dai ricercatori che per un secolo lo hanno osservato dalle sue cupole.

Centro di ricerca di alto livello è in contatto con molte istituzioni nel mondo: studia le radio galassie con dati provenienti da tutte le bande dello spettro elettromagnetico, utilizzando osservazioni di vari telescopi da terra e dallo spazio, come il telescopio spaziale Hubble, il telescopio orbitale Chandra della NASA, che scandaglia il cosmo nei raggi X, l'Atacama Large Millimeter Array (ALMA) oppure il Very Large Telescope (VLA) in Cile, proprio quello ripreso da Tangshir.
Il grande ammasso globulare di Ercole è uno spettacolo affascinante: una miriade di stelle scintillanti, che fluttuano nel vuoto, a poca distanza dalla Piccola Nube di Magellano. Ed è raggiunto dall'occhio di Torino, la finestra del Piemonte sull'universo.

 

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