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CD da leggere e da sentire: “Eschandinhà de vita”

Grange dell'Argentera, un cumulo di rovine e di malerbe, un ombra scura che per un attimo si materializza tra i muri sbrecciati per scomparire furtiva e silenziosa.
E'il ricordo personale ancora vivido e inquietante, a distanza di molti anni, di Elena Rosso, Ninin l'ultima solitaria abitante di Grange.

  • Aldo Molino
  • ottobre 2013
  • Giovedì, 13 Marzo 2014
CD da leggere e da sentire: “Eschandinhà de vita”

Ninin, è uno dei personaggi cantati e musicati da Silvio Peron in Eschandinhà de vita ma sarebbe più giusto dire che hanno scelto Silvio Peron per farsi ricordare. Luoghi e radici, parole e lingua. Tutte a loro modo figure non banali, fuori dall'ordinario, scolpite dalla tenacia e da quel po' di pazzia che è (o forse era) proprio delle genti montagna. Verrebbe da pensare a Spoon River ma più al disco di De Andrè che non all'antologia vera e propria di Lee Masters.
Cinque anni di lavoro, per questo CD intenso e emozionante. 17 i musicisti coinvolti, a leggere con attenzione l'opuscolo allegato si può notare come ci sia molto degli ultimi 30 anni di musica popolare e occitana: Bachas, Mont-Joià, Artesin solo per citare alcuni dei gruppi. Anche qui un pezzo di storia che nessuno per ora ha ancora scritto.
Una particolarità significativa è che ciascun personaggio si racconta nella parlata del suo paese offrendoci così anche una panoramica sulle differenze dialettali all'interno del mondo occitano non soltanto sincronica ma anche diacronica perché uno dei pezzi, l'unico testo non scritto da Peron (già autore di diverse musiche ma qui alla sua prima esperienza come paroliere) è quello di un dimenticato trovatore delle valli piemontesi, Guillem di Luserna di cui si conservano solo cinque componimenti
Con Don Viale, prete d'altri tempi rigoroso nella Fede ma anche amico dei "comunisti"saliamo sulle montagne di Paralup (Roccasparvera tra Stura e Grana), dove si organizzò uno dei primi nuclei partigiani nell'ottobre del 43, con Petou scopriamo che il mare è salato, con i fratelli Ugo i giganti di Vinadio quanto sia difficile essere alti 2 metri e trenta, con Estienne di Entracque incontriamo un personaggio fuori dal mondo e dal coro, ma libero e spensierato, con Anin una delle pochissime suonatrici donne che si conoscano, invece viaggiamo sui carrozzoni degli artisti girovaghi di strada e con Notu scopriamo un personaggio eclettico, contadino, suonatore di "semitun" la fisarmonica che precedette le moderne cromatiche, ma anche costruttore, riparatore accordatore. Del suo strumento si dice non si separasse mai. Giuseppe Vallauri in Val Vermenagna è conosciuto come " il Sunadur" il suonatore per antonomasia.
Un CD che al primo impatto può sembrare forse un po'difficile e sofisticato, comunque da riascoltare e da meditare che meriterebbe l'attenzione anche da parte di un pubblico più vasto di quello degli appassionati e degli specialisti.

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