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Estate... tempo di plein air

La passione per il campeggio e il turismo nella natura mostra un andamento in controtendenza

  • Paolo Procaccini
  • Luglio 2011
  • Sabato, 2 Luglio 2011

Il turismo all'aria aperta non conosce crisi. Per il IX rapporto di Ecotur presentato lo scorso 7 maggio a Chieti, nel 2010 ci sono stati oltre 99 milioni di persone che hanno solcato i sentieri dei parchi e delle aree protette di tutto il paese. Una cifra che si traduce nel fatturato record di 10,75 miliardi di euro. E se i numeri danno la dimensione del fenomeno, non rimane che inquadrare la questione tenendo conto di potenzialità e limiti. Il Piemonte, con i suoi 210mila ettari di aree protette divisi in due parchi nazionali, 24 parchi regionali, due riserve statali, 52 riserve regionali e altre 36 aree tutelate, ha forti capacità. Nonostante ancora oggi un turista su quattro (23,5 per cento) scelga gli alberghi per trascorrere le vacanze, dopo sei anni di calo costante, torna a crescere l'uso delle case private, i campeggi e i camper. Lo spazio di crescita dunque c'è ed è tanto. Ancor più se visto con gli occhi di chi ogni anno preferisce la quiete dei parchi naturali alle caotiche soluzioni estive. Secondo lo studio di Ecotur, mentre i turisti italiani sono attirati dal turismo all'aperto per le attività sportive (42 per cento), enogastronomiche (19 per cento), di relax (16 per cento) e riscoperta delle tradizioni (13 per cento), gli stranieri aggiungono all'attività fisica (36,7 per cento), le visite nei borghi storici (20,5 per cento), le passeggiate nella natura (19,2 per cento) e l'osservazione di flora e fauna (12,8 per cento). Oltre alle attività da svolgere, sono tante le possibilità con cui approcciarsi al turismo all'aria aperta. Campeggiare con comodità con camper e tende all'interno di camping, oppure all'addiaccio, con uno spirito di avventura che anima tanti appassionati, sono solo due ipotesi, a cui possono essere aggiunti i rifugi alpini o gli agriturismi. Il turismo da zaino in spalla, tenda, saccopelo e "vademecum" delle buone prassi in tasca va a braccetto con il senso civico (non abbandonare i rifiuti, non strappare piante e non disturbare gli animali), e con la normativa regionale, che scende nel dettaglio. Per la legge 54 del 1979 della Regione Piemonte sono possibili gli "insediamenti occasionali di singole tende o altri mezzi di soggiorno mobili, in località in cui non siano disponibili posti in campeggio autorizzato e per un massimo di 48 ore". Più rigide le disposizioni per l'accensione di fuochi in zone non previste. La legge regionale 16 del 1994 impone: "È sempre vietata l'accensione di fuochi o l'abbruciamento diffuso di materiale vegetale in terreni boscati o cespugliati e a una distanza inferiore a metri 50 da essi". Due norme base, che insieme a una buona cartina dei sentieri ed equipaggiamento adeguato completano la vacanza ideale per gli esperti di trekking. Data la normativa regionale, ogni parco può avere regole diverse al suo interno che è sempre bene verificare. Per i camperisti che preferiscono sostare in piazzole attrezzate, anziché entrare nei campeggi, è bene ricordare la circolare del ministero dei Trasporti del 15 gennaio 2008. Secondo il documento: "La sosta di autocaravan, ove consentita, non costituisce campeggio, attendamento e simili se essi poggiano sul suolo esclusivamente con le ruote, non emettono deflussi propri e non occupano la sede stradale in misura eccedente il proprio ingombro". Una regola che però va letta insieme alla grande autonomia che possiedono i Sindaci, che emettendo ordinanze possono imporre divieti e limitazioni differenti da comune a comune. Per chi preferisce invece la frescura dei parchi, senza voler correre il rischio di inciampare in disposizioni disattese, c'è il grande panorama dei campeggi. Federparchi (Federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali) ne segnala 62 sparsi in tutto il Piemonte (oltre 600 in tutta Italia) e indicati dagli stessi Enti, che tutelano le riserve. "Sono campeggi che rispettano le norme previste dai parchi e che sono attenti a buone prassi come la raccolta differenziata", comunicano dalla federazione. Ma raffinando la ricerca, i campeggi con marchi che sanciscono il rispetto delle eco-regole scendono a 20 in Italia, di cui quattro in Piemonte: uno nel parco nazionale del Gran Paradiso e tre nelle Alpi Marittime. Ma è molto probabile che siano tante le strutture che non hanno ancora comunicato l'ottenuta certificazione. Le strutture segnalate dall'associazione possono poi avere marchi differenti e di certificata qualità. L'Ecolabel europeo, assegnato a tutte le strutture ricettive che offrono agli ospiti un servizio di pernottamento a pagamento (disciplinato dai regolamenti europei 880 del '92 e dal 1980 del 2000), ha l'obiettivo di incoraggiare operatori e ospiti al rispetto dell'ambiente e al risparmio delle risorse naturali. A questo marchio più generale, ci sono gli specifici del caso piemontese, come il "Marchio ecoturismo in Marittime", oppure il "Marchio gran qualità Gran Paradiso", oppure del caso veneto, come la "Campanula d'argento" per il parco nazionale delle dolomiti bellunesi. Il marchio europeo di certificazione ambientale per i prodotti e i servizi Ecolabel è un attestato di eccellenza, volontario, selettivo e controllato dalla Commissione Europea per i prodotti e servizi che rispettano i criteri l'ambiente. Praticamente, una garanzia di turismo all'aperto nel rispetto dell'ambiente e della natura.

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