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Trovare un equilibrio tra turismo e protezione ambientale

Una rassegna delle principali iniziative e progetti in campo nella nostra regione che si propongono di conciliare turismo e protezione ambientale, in un contesto di sempre maggior frequentazione delle aree protette.

  • Maurizio Dematteis
  • Dicembre 2023
  • Giovedì, 7 Dicembre 2023
Turisti sulla Strada Antronesca, sentiero da Villadossola ad Antrona - Foto da Profilo Facebook Parchi Veglia Devero Antrona - Aree Protette Ossola Turisti sulla Strada Antronesca, sentiero da Villadossola ad Antrona - Foto da Profilo Facebook Parchi Veglia Devero Antrona - Aree Protette Ossola

Cosa succede ai frequentatori di Alpi e Appennini nel nostro Paese, che sempre più spesso si avventurano entusiasti anche negli angoli più remoti delle nostre montagne, quelle aree lontane dalla "neve firmata" prima trascurate e praticamente sconosciute?

Succede che siamo di fronte ad un processo di trasformazione storica del turismo montano, in cui la massa si fa liquida insieme alla neve e abbandona le piste dello sci da discesa invernale per andare a diluirsi in esperienze outdoor, sia estive che invernali, lungo l'arco alpino ed appenninico. E questo è un bene, sicuramente, perché si limitano concentrazioni spaziali e stagionali e si va incontro all'economia di comunità in rapida trasformazione ce inseguono il cambiamento climatico.

Turismo montano e salvaguardia della biodiversità

L'escursionismo, la mountain bike nelle sue varie declinazioni, il freeride, lo sci alpinismo, le escursioni con racchette da neve, sono tutte attività sempre più largamente praticate. Con ritorni economici positivi nel settore del turismo montano che, come già evidenziato a partire dal 2013 nella "IV Relazione sullo stato delle Alpi" realizzato dalla Convenzione delle Alpi (CIPRA), è una delle principali opportunità per le aree interne del nostro Paese.

Ma... C'è sempre un ma! Questa tendenza fa sì che sempre più spesso i nuovi frequentatori della "montagna diversa" raggiungano ambienti estremamente delicati, all'interno di aree protette, che rischiano di venir compromessi da una frequentazione eccessiva. Con un potenziale rischio di perdita di biodiversità a danno di tutti, soprattutto delle generazioni a venire. E per i gestori delle aree protette alpine, come per tutti gli attori delle aree interne, si apre sicuramente una nuova sfida: come tenere assieme la salvaguardia con la vitalità economica e sociale dei territori?

La tutela della fauna selvatica

Un problema tutt'altro che banale, su cui esistono ormai diversi studi scientifici che sottolineano e dimostrano come alcune attività possano avere un impatto non trascurabile sulla già difficile vita della fauna selvatica, soprattutto durante il duro periodo invernale o nei periodi riproduttivi.

L'Ente di Gestione delle Aree Protette dell'Ossola per affrontare questo problema tra il 2018 e il 2020 ha promosso il progetto "Resicets – Resilienza ambientale delle attività ricreative nelle aree protette dell'Ossola, attraverso la Carta Europea per il Turismo Sostenibile". Realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cariplo, il progetto ha contribuito alla costruzione di una linea di gestione sostenibile dei territori naturali delle valli ossolane del prossimo futuro, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori locali impegnati nel settore del turismo e degli stessi frequentatori delle aree naturali.

Il progetto è partito nei parchi dell'Alpe Veglia e Devero e nel Parco dell'Alta Valle Antrona, con diverse azioni di monitoraggio sulla fruizione da parte dei turisti mediante indagini e questionari per i frequentatori del Parco. I risultati sono stati poi alla base del successivo percorso di informazione e sensibilizzazione avviato mediante il coinvolgimento degli attori della filiera turistica locale: guide, accompagnatori, persone impegnate nelle attività ricettive. Insomma, tutti gli attori locali impegnati nell'accoglienza e nell'accompagnamento dei turisti all'interno delle aree protette per mesi sono stati convocati in una serie di incontri periodici per discutere un futuro sostenibile comune. Il gruppo degli attori locali impegnati nel turismo, una volta costituitosi, ha continuato a lavorare assieme attraverso l'applicazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile  (CETS), strumento adottato dalle aree protette, che rilascia una certificazione a tutti gli operatori turistici che si impegnano a fianco dell'Ente Parco per la gestione e la riduzione degli impatti delle attività ricreative e turistiche.

Prima regola: educare informando

Per quanto riguarda i frequentatori invece, il Resicets ha realizzato una campagna informativa mirata a spiegare i rischi per la salvaguardia dell'ambiente senza ricorrere a divieti, ma cercando di lavorare sul coinvolgimento e sul senso di responsabilità dei fruitori nei confronti del territorio visitato.

Se l'estate è la stagione dell'attività fisica, racconta il progetto, e le montagne costituiscono un richiamo irresistibile per gli appassionati della natura, forse non tutti sanno che per la maggior parte degli animali in ambiente alpino utilizza il periodo primaverile e quello estivo per "ricaricarsi" e prepararsi alla prossima grande sfida, l'inverno che arriverà. La primavera e l'estate sono anche il momento in cui diverse specie come il fagiano di monte o la pernice bianca nidificano e covano a terra, tra gli arbusti, e che quindi calpestare dappertutto anche fuori dai sentieri per loro può risultare un problema.

Semplici informazioni insomma, che a qualcuno possono anche sembrare banali, ma che in realtà non lo sono affatto, dal momento che i dati rilevati da interviste e questionari del progetto hanno rilevato stili di frequentazione delle aree protette a dir poco distratte, rispetto alle esigenze della fauna selvatica.

Il progetto Resicets ha lasciato, tra le altre cose, un'eredità importante per le Aree Protette dell'Ossola, una sorta di carta etica per il frequentatore, un elenco di regole generali da seguire quando ci si muove in estate, a piedi o in bicicletta, nelle aree naturali, che tutti gli amanti della natura dovrebbero fare loro: 

- non abbandonare i sentieri segnalati;

- in presenza di diramazioni dei sentieri o scorciatoie scegliete sempre il tracciato più battuto ed evidente;

- durante la raccolta dei frutti di bosco ricordate che diversi animali scelgono rododendri e mirtilli quale luogo ideale per nascondersi e nidificare;

- se percorrete i sentieri in mountain bike o con una e-bike, ricordate di accordare la precedenza ai pedoni, in salita come in discesa, e di rallentare la vostra corsa quando incontrate altri escursionisti;

- se un cane vi accompagna, deve essere tenuto al guinzaglio.

Infine il progetto Resicets, attraverso la sua attività di comunicazione verso i turisti, non è un'azione isolata, ma si colloca all'interno dell'iniziativa internazionale "Be Part Of The Mountain", coordinata da Alparc, Rete delle Aree Protette Alpine, per la promozione di una campagna di comunicazione europea finalizzata proprio a sensibilizzare i praticanti delle attività outdoor alla problematica dando maggiore visibilità e mettendo in rete le iniziative locali avviate nei singoli territori, come quella ossolana.

 

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