Stampa questa pagina

Nel Vallone del Lauzonnier

Dal Colle della Maddalena al Lago del Lauzonnier, una tranquilla passeggiata nel Parco nazionale del Mercantour.

  • Aldo Molino
  • Luglio 2011
  • Sabato, 2 Luglio 2011

Que llou Buon Diou garda nouestra terra, nouestre bla et touta bestia qu'a de pel" (preghiera dei pastori di Larche)

Di grande interesse naturalistico e geologico, il Vallone del Lauzonnier costituisce l'estremità settentrionale del parco nazionale francese del Mercantour. Quest'area alpina per le sue eccezionali caratteristiche era riserva naturale dal 1938, ben prima dell'istituzione del parco nazionale avvenuta nel 1979 e in cui è stata inglobata. Ci troviamo al limitare delle Alpi Marittime in territorio francese a ridosso del Colle della Maddalena, ma sarebbe forse meglio dire di Larche dal nome del villaggio più prossimo in territorio transalpino che è ultimo paesino della valle dell'Ubayette. La riserva è contigua presentando anche caratteristiche analoghe, con il SIC-ZPS del versante Italiano Colle Puriac, lago e Colle della Maddalena. Oltre agli stupendi paesaggi alpestri, ingentiliti da numerosi laghi e ruscelli e alle praterie smeraldine affollate di marmotte, due sono gli aspetti di maggior interesse. Dal punto di vista floristico oltre a molte specie comuni anche al versante italiano l'entità più interessante è rappresentata dalla presenza del chardons bleu, l'Eryngium alpinum, il cardo blù raro in tutte le alpi ed in molti luoghi estinto in seguito a raccolte scellerate. Un tempo nel Lauzonnier era così abbondante che la zona in cui cresceva e che si colorava durante il periodo di fioritura di blu ametista veniva chiamato "il mare". Oggi non ne restano che una o due stazioni minacciate, oltre che dalla raccolta, dalla pastorizia intensiva e il rinvenimento di una di queste piante è davvero emozionante. Dal punto di vista paleontologico è particolarmente interessante un affioramento fossilifero situato sui lastroni del montarozzo de la Croix situato a sud del lago del Lauzannier che evidenzia invertebrati marini dell'era secondaria analoghi a quelli che si rinvengono (meno appariscenti) nel vicino vallone del Puriac. La passeggiata può iniziare indifferentemente dal villaggio di Larche (d'inveno vi sono tracciate belle piste per lo sci da fondo), le cui case moderne testimoniano di come il paese sia stato bruciato per rappresaglia dai tedeschi nel 1944, oppure dal Colle e in questo caso bisogna mettere in preventivo al ritorno la breve risalita per tornare al punto di partenza. Il valico della Maddalena lo si raggiunge risalendo da Borgo San Dalmazzo tutta la valle della Stura di Demonte sino al grande piazzale di confine.

Logisticamente essendo il luogo piuttosto lontano dai grandi centri urbani della regione (con eccezione Cuneo ovviamente) sarebbe conveniente dormire in zona in uno degli alberghi dell'alta valle (Bersezio, Argentera, Pietraporzio, Sambuco), per la tenda c'è il campeggio di Argentera, per i camperisti l'area di Pontebernardo o quella più affollata di Argentera. Non ci sono invece rifugi alpini. Dallo slargo con ampie possibilità di parcheggio (1996 m) e dove si può acquistare formaggio locale, si attraversa la strada e superato il punto informativo del parco si imbocca un sentiero segnalato che corre al margine prima della strada e poi di un prato. Il percorso inizia quindi a scendere abbastanza ripidamente per confluire più in basso su un'ampia carrareccia che si segue verso sinistra. La valle del Lauzonnier, ampia e dai morbidi rilievi, si apre davanti: valle pastorale per eccellenza, sono oltre 6000 le pecore raggruppate in sette greggi che nei quattro mesi estivi ne utilizzano le erbose praterie. Si prosegue ancora a mezza costa verso il basso raggiungendo infine il fondo valle. Si piega quindi a destra e si attraversa il ponte sul torrente Lauzonnier nei pressi del ricovero pastorale del Pont-Rouge (1900 m, mezz'ora). Ci si immette ora sulla strada carrozzabile che sale da Larche e che da qui in poi non è più percorribile agli automezzi. La pista sale dolcemente lungo il ruscello tra prati fioriti e boschetti. Tutta questa prima parte presenta un nastro bitumato agevolmente percorribile anche da portatori di handicap in carrozzella. La mulattiera che ha preso il posto della carrareccia taglia il pendio, raggiunge un'ampia conca dove convergono valloncelli secondari. Il sentiero sale ora verso destra divenendo più ripido. Superato un roccioso valloncello si perviene a la cabane Donadieu, oltre la quale si dirige verso i gradoni pascolavi alla cui sinistra si apre il cammino il torrente emissario del lago. Dopo alcuni brevi strappi, ci si affaccia infine alla vasta conca palustre che ospita il lago del Lauzonnier (2130 m, 1,45 ore). Continuando lungo il sentiero GR 56 si può raggiungere agevolmente l'area fossilifera e più oltre il lago Derriere La Croix (2428 m) oltre il quale la mulattiera si impenna a raggiungere il Pas de la Cavale al cospetto dei monti Tre Vescovi e Enchastraye. La piccola cappella situata ai margini del lago è oggetto nei primi giorni di luglio di un pellegrinaggio degli abitanti di Larche per ottenere la protezione dei raccolti e del bestiame. Il ritorno avviene lungo il medesimo itinerario.

Info:

TCI-CAI Valli cuneesi: Pesio, Gesso, Vermenagna e Stura, è datata (1985) ma molto ben curata; Parc national du Mercantour, Ubaye, voyages n.2, editions Serre