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L'anello dei 4 laghi del Monviso, da Pian Melzè

Nuovo appuntamento con i Sentieri provati di Piemonte Parchi. Questa volta abbiamo percorso l'itinerario che da Pian Melzè tocca con un anello i laghi Chiaretto, Lausetto, Superiore, Fiorenza e con una lunga digressione permette di salire anche al rifugio Quintino Sella e al Lago Grande di Viso: siamo nel cuore del Parco del Monviso.

 

 

  • testo e foto di Furio Chiaretta*
  • Luglio 2019
  • Lunedì, 15 Luglio 2019
Il Lago Fiorenza dalla mulattiera che sale verso il Lago Chiaretto Il Lago Fiorenza dalla mulattiera che sale verso il Lago Chiaretto

 

L'itinerario che da Pian del Re sale al rifugio Quintino Sella, toccando i laghi Fiorenza e Chiaretto, è forse il più frequentato del Parco del Monviso e della Valle Po. Ma non si deve dimenticare che quando il parcheggio a pagamento di Pian del Re (10 €/giorno) è al completo, si deve lasciare l'auto 3 km prima, nel parcheggio gratuito di Pian Melzè (più noto come Pian della Regina) e proseguire con il bus navetta. Il servizio di navetta viene effettuato tutti i giorni dal 22 luglio a fine agosto, e solo il sabato e domenica nei primi week-end di luglio e di settembre. Inoltre sulla strada tra Pian Melzè e Pian del Re è regolamentato il transito dei camper ed è vietato l'accesso alle auto E1, E2, E3 (benzina e diesel, anche nei giorni in cui non c'è la navetta).
Se c'è una lunga coda di turisti in attesa della navetta (o se ci andate in un giorno feriale con un'auto vecchiotta) si può comunque partire a piedi da Pian Melzè. Infatti una buona mulattiera si snoda lungo il corso del neonato fiume Po tra i due pianori, mentre un sentiero sale direttamente da Pian Melzè al Lago Chiaretto.
Su questo tracciato, non numerato e indicato da ometti e segnavia bianco-rossi un po' sbiaditi, si snoda la prima parte dell'itinerario che abbiamo provato: in qualche tratto ci vuole un po' di attenzione per individuarlo, e sarebbe molto opportuno se la segnaletica venisse rinnovata. Questo sentiero infatti permette di valorizzare il Pian Melzè come buon punto di partenza per le escursioni, e offre una salita molto piacevole, in un ambiente solitario dominato dalle incombenti pareti del Monviso.
In attesa del rinnovamento della segnaletica, consigliamo invece ai camminatori principianti di effettuare la prima parte della gita sul largo e frequentato sentiero V13 che da Pian del Re sale al Lago Fiorenza (foto), e arriva come il nostro in vista del Lago Chiaretto.
Da questo lago si continua su sentieri ben segnalati raggiungendo il Lago Lausetto e il bel Lago Superiore, e si scende al Lago Fiorenza, toccando quattro laghi in un'ora di cammino. Quindi sul sentiero V13 si raggiunge Pian del Re, dove si prende l'antica strada che si abbassa in vista delle cascatelle del Po e ne segue il corso fino a Pian Melzè, dove si chiude l'anello.
Chi non si accontenta di questa gita di 4 ore può effettuare una lunga digressione sul classico itinerario che dal Lago Chiaretto sale al rifugio Sella e al Lago Grande di Viso (circa 7 ore in tutto).

Arrivare in auto

Da Paesana si risale la Valle Po toccando Crissolo e proseguendo fino a Pian Melzè (foto), dove si trova un ampio parcheggio gratuito (fontana e wc).

Il percorso a piedi ad anello

Di fronte alla "Baita della polenta" di Pian Melzè (1715 m) si prende la stradina che scende all'area camper e prosegue come viottolo fino alla sponda del Po, che si costeggia in lieve salita arrivando a un bivio. Si gira a sinistra sul ponte, proseguendo sul ripido viottolo (ex skilift) che va diritto su per il pendio, poi poggia a destra con pendenza più moderata. Lasciato a destra un ramo verso il Po, si prosegue in salita facendo una coppia di tornanti e si va ancora in diagonale verso sud, con un bello scorcio sulla cascata del neonato Po e sulla chiesetta di Pian del Re, arrivando a un bivio (1940 m circa, 0.45 ore).
Si va diritto (segni bianco-rossi) sul viottolo che dopo pochi passi diventa sentiero. Lasciati a sinistra il tracciato di una pista da sci e a destra una traccia di mandrie, si segue il sentiero che sale ripido verso il centro del vallone, con un tratto un po' chiuso fra gli ontani. Il sentiero si avvicina al rio, ma invece di raggiungerne la sponda, presso un roccione spaccato si svolta a sinistra (ometto) per salire con ripidi zig-zag il pendio e continuare paralleli all'incassato corso del rio. Quindi il sentiero se ne allontana con lievi svolte fra rododendri e mirtilli uscendo in una piccola conca; prosegue sul costone che separa due valloncelli (con a destra il rio seguito fin qui) poi pianeggia per aggirare un roccione (foto) su cui svetta una luccicante statuetta, e prosegue su un costone poco pronunciato di sassi ed erba, arrivando presto a un bivio (2189 m, 0.45 ore, indicazioni sulle rocce).

Lasciato a sinistra il sentiero per il rifugio Sella, si va a destra (scritta rif. Giacoletti) su un sentiero meno evidente (vecchi segni bianco-rossi) che destreggiandosi tra i sassi sale su un costone che poi si segue su una traccia un po' più evidente. Poggia a destra quasi in piano, poi a sinistra in un valloncello che si risale con una diagonale poca inclinata in sinistra orografica, arrivando a un altro bivio indicato da scritte sbiadite su un roccione (2250 m, 0.15 ore).
Si segue il ramo di destra (segni bianco-rossi) che risale il costone dalla cui sommità appare subito il solitario Lago Chiaretto (foto, 2261 m, 5 minuti).

Si costeggia la sponda verso destra, superando subito l'emissario, per riprendere la salita in diagonale con cui si raggiunge un costone che si risale con una breve rampa, e in piano si arriva all'incrocio con il frequentato sentiero V13 (2317 m, 0.10 ore, cartelli).
Da questo punto si cammina su sentieri ben segnalati.
Andando a sinistra si può effettuare la lunga digressione al rifugio Quintino Sella (vedi sotto).
Per proseguire sull'anello si va invece diritto sul sentiero V14 che sale in diagonale offrendo un aereo scorcio sul Lago Chiaretto, che dall'alto mostra il colore lattiginoso delle sue acque. Per un valloncello si esce su un'ampia sella dove il sentiero piega a destra in lieve discesa, poi a sinistra riprendendo a salire dolcemente in una vasta conca erbosa fino alla Colletta dei Laghi (foto, 2389 m, 0.15 ore) senza nome sulle mappe e punto più elevato dell'anello.
Il sentiero si abbassa nel poco inclinato vallone con vista sul Lago Lausetto, lascia sinistra il V14 per il rifugio Giacoletti e in breve giunge sulle sponde del Lago Lausetto (2324 m). Costeggiato lo specchio d'acqua si incrocia il sentiero che collega il Lago Fiorenza al Giacoletti. Ma prima di seguirlo per tornare a valle è d'obbligo una digressione a un altro lago: andando diritto si sfiora un laghetto e in lieve discesa si arriva al lungo e profondo Lago Superiore (foto , 2313 m, 0.15 ore), posto al termine della conca dei laghi e ideale per una sosta.
Poi si torna indietro fino all'incrocio presso il Lago Lausetto: qui si svolta a sinistra sul sentiero V26 che con una salitella scavalca un dosso panoramico, poi inizia a scendere con una lunga serie di zig-zag, offrendo un aereo panorama sulla conca del Lago Fiorenza (foto) sempre più vicino. Arrivati nel pianoro, si supera il rio immissario e si confluisce sulla mulattiera V13: seguendola a sinistra si costeggia il Lago Fiorenza (2113 m) e poi il suo emissario.

Affacciandosi sulla conca di Pian del Re la mulattiera attraversa l'emissario e si abbassa con alcuni ampi tornanti che offrono un bel panorama sulla conca, fino alla sorgente del Po. Seguendo il frequentato viottolo pianeggiante si supera il ponte sul rio delle Traversette e si attraversa il parcheggio di Pian del Re (2020 m, 0.45 ore).
Fatti pochi passi su asfalto, subito dopo la biglietteria del parcheggio si trova a destra il sentiero (nessuna indicazione) che va verso la Madonna della Neve e subito si biforca. Lasciando a destra il ramo per la chiesetta, si segue la mulattiera che si tiene a valle della strada e scende a zig-zag in vista delle cascatelle del neonato Po. Continua in diagonale, prima tra i sassi, poi nel pascolo, fino al verde Pian Fiorenza dove si taglia l'ansa del Po e si prosegue in lieve discesa tenendosi ora più distanti dal fiume. Tra l'erba si nota l'antico selciato della mulattiera, che per un tratto si riduce a sentiero lungo un ruscello, poi si guada su grossi sassi il torrentello del Cumbal del Rio. Giunti a un piccolo santuario si ritrova il viottolo percorso all'inizio della gita che riporta, con una salitella finale, al parcheggio di Pian Melzè (1715 m, 0.45 ore).

La salita al rifugio Sella e al Lago Grande di Viso

Con un buon allenamento si può allungare la gita salendo fino al Lago Grande di Viso e al rifugio Quintino Sella; la digressione richiede circa 3 ore in più di cammino, con un dislivello aggiuntivo di 350 metri.
Dalla sella di quota 2317 m si lascia a destra il V14 (descritto nell'itinerario base e che si percorrerà al ritorno), proseguendo sulla mulattiera che effettua un lungo semicerchio in mezza costa, ben tracciata tra le vaste pietraie, con cui aggira tutta la conca, prima in lieve discesa, poi in salita. Raggiunta la confluenza con il sentiero più diretto e ripido che sale dal Lago Chiaretto (foto), si inizia a salire a tornanti tra i detriti dell'antica morena glaciale, poi in diagonale sotto Rocca Trune. Si fanno altri tornanti e si prosegue nella pietraia poco inclinata, entrando in un ampio vallone di pietre e detriti quasi pianeggiante (2600 m circa) con a sinistra il Viso Mozzo e a destra lo spettacolare versante orientale del Monviso. Il sentiero percorre il vallone con lievi saliscendi, tenendosi sul suo lato destro (est) e raggiunge il Colle del Viso (foto, 2655 m, 1.30 ore).
Si prosegue in quota con lievi saliscendi a mezza costa e con un magnifico panorama sul sottostante Lago Grande di Viso (foto), arrivando subito al rifugio Quintino Sella (foto, 2640 m, 0.10 ore).
E' situato su una sella da cui appare il Lago Costa Grande (foto 12, 2599 m) a cui si scende in pochi minuti per fuggire dalle folle che fanno pic-nic intorno al rifugio.
Oppure si prosegue sul sentiero Gta che in diagonale si abbassa fino alla sponda del Lago Grande (2599 m, 0.15 ore a/r).
Quindi si torna indietro, scendendo fino all'incrocio di sentieri sulla sella di quota 2317 m (1.15 ore): qui si svolta a sinistra, sul sentiero V14 descritto sopra.

Informazioni utili

Dislivello: 750 m
Tempo di salita: 2.30 ore.
Tempo complessivo: 4 ore
Periodo consigliato: da luglio a ottobre
Punti d'appoggio: rifugio Pian della Regina (1715 m), tel. 0175 94907 e 333 3142936; rifugio Quintino Sella (2640 m), tel. 0175 94943.
Carta 1:25.000: Fraternali, n. 10 Valle Po, Monviso oppure n. 17 Alta Val Varaita.
Guida: Furio Chiaretta, Andar per laghi, 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, Blu edizioni 2018

La foto aerea del percorso

Per visualizzare il "sentiero provato": foto aerea su cui è tracciato in rosso l'itinerario base.

 

 

*Furio Chiaretta è giornalista e "sentierologo": progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue guide più recenti sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso, Passeggiate sulle montagne torinesi, Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni. Per l'estate uscirà 142 laghi in Valle d'Aosta: 48 gite a piedi, Mulatero editore.

Si ringrazia per l'elaborazione della foto area Luca Marello, funzionario del settore Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte.