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Anfibi e rettili…che passione!

L'erpetologia, settore di specializzazione delle scienze naturali, è una branca della zoologia che studia i rettili e gli anfibi.  Due fra i più stimati esperti piemontesi ci illustrano le loro ricerche.

  • Loredana Matonti
  • febbraio 2017
  • Mercoledì, 8 Febbraio 2017
Bambini mentre osservano un camaleonte gigante in Madagascar Foto F. Andreone Bambini mentre osservano un camaleonte gigante in Madagascar Foto F. Andreone

Strisciano, saltano, popolano ambienti umidi così come quelli desertici, al crepuscolo sbucano improvvisamente dal sottobosco umido  o, appena si scorge la loro presenza, si nascondono repentinamente in una tana nella sabbia deserto...Stiamo parlando di Rettili e anfibi, animali che, a differenza di altri, sono difficili da avvistare e che a volte, ai più, generano persino un senso di paura o di ribrezzo. Eppure, qualcuno che con pazienza e meticolosità li segue e li studia c'è, fino a farne una professione, quella dell'erpetologo.

Ma erpetologi si nasce...o si diventa?

Lo chiediamo ai due maggiori esponenti in materia nella nostra Regione, ambedue impegnati da anni a tener alta la bandiera della ricerca naturalistica in Piemonte: Franco Andreone, laureato in scienze biologiche e dottore di ricerca in biologia animale, coordinatore della Sezione Piemonte della Societas Herpetologica Italica nonche' co-chair dell'IUCN SSC Amphibian Specialist Group in Madagascar e Roberto Sindaco, laureato in Scienze Naturali, presidente della Societas Herpetologica Italica.

A sentirli parlare, oltre ad anni di studio e ricerca sul campo, per affermarsi in un settore così particolare, un certo "pallino" dalla nascita bisogna pur averlo...D'altronde, occuparsi di creature così elusive e a volte, pericolose, richiede un certo coraggio e, soprattutto, tanta passione.
Da molti anni i due ricercatori si prodigano in ricerche sul campo per aumentare le conoscenze scientifiche e per tutelare questi animali, e non solo in Piemonte. Agli esperti del settore sarà sicuramente noto uno dei loro testi (Erpetologia del Piemonte e della Valle d'Aosta, 1999) che, ancora adesso, rappresenta il testo di riferimento per l'erpetologia piemontese. In esso sono confluite le ricerche svolte dalla metà degli anni '80 alla fine degli anni '90 dai due ricercatori e da numerosi altri naturalisti volontari. In questi anni il loro contributo è stato prezioso anche per la conoscenza della biodiversità delle aree protette.

Sindaco collabora col settore Biodiversità e Aree protette della Regione Piemonte per coordinare il Personale delle Aree Protette nelle attività di monitoraggio di anfibi e rettili, tutelati ai sensi della direttiva Habitat.
Andreone ha effettuato tutta una serie di ricerche in aree protette, redigendo volumi divulgativi per gli anfibi e rettili dell'Alta Valsesia . Un notevole impegno è stato anche volto anche allo studio e alla conservazione di specie rare o localizzate, come ad esempio la salamandra di Lanza (Salamandra lanzai), descritta da Andreone nel 1988, o il pelobate fosco (Pelobates fuscus), di cui ha curato il piano di azione e di conservazione nazionale, ma anche seguito azioni specifiche in Piemonte.

Entrambi hanno poi collaborato alla redazione delle Liste Rosse IUCN delle specie minacciate di estinzione, sia a livello nazionale che internazionale. E, sempre ambedue, sono stati sedotti dal fascino per le terre esotiche e lontane, nella speranza di imbattersi in nuove specie.

Franco Andreone conduce ricerche da quasi 30 anni in Madagascar, dove è uno dei descrittori più importanti di nuove specie, di cui studia anche habitat, diffusione e consistenza delle popolazioni. L'isola infatti, si è rivelata un vero tesoro naturalistico, tant'è che nuove specie vengono scoperte a un ritmo eccezionale (ad esempio, negli anni '90 erano note 150 specie di anfibi, attualmente ne sono note circa 310 specie, ma almeno altre 200 attendono la descrizione, ovvero l'assegnazione di un nome scientifico e quindi il riconoscimento della loro esistenza per la scienza).

Roberto Sindaco, invece, ha scelto di studiare i rettili degli ambienti aridi di Nordafrica, Africa Orientale, Medio Oriente e Asia Centrale. Partendo dalle sue ampie conoscenze, che riguardano tutto il Paleartico occidentale, dove svolge ricerche da in quasi 30 anni di ricerche, ha visitato oltre 20 nazioni (dai nomi talvolta difficilmente pronunciabili e poco o nulla studiate dal punto di vista naturalistico) passando in rassegna le famiglie e i generi di rettili.

Finora ha scoperto e descritto diverse specie nuove per la scienza come un anfibio del Perù, Pristimantis leucorrhinus, e alcuni rettili: Tetradactylus udzungwensis (una strana lucertola con arti atrofizzati della Tanzania), Kinyongia asheorum (un camaleonte del Kenya), Hemidactylus barbierii (un geco del Lago Turkana) e Hemidactylus inintellectus (un geco dell'Isola di Socotra).

Recentemente, sia Andreone che Sindaco hanno presentato i risultati di queste loro ricerche all'estero, rispettivamente in due conferenze («Gli anfibi e i rettili del Madagascar: biodiversità in pericolo» e «30 anni di ricerche sui rettili del Medio Oriente: risultati e prospettive»), presso l'Orto Botanico e Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino, organizzate dalla sezione Piemonte-Valle d'Aosta-Liguria dell'Associazione Italiana Naturalisti e dalla Societas Herpetologica Italicae, Sezione piemontese.

Nelle loro discussioni emerge ad esempio come, oltre alla scoperta, sia importante coinvolgere le istituzioni di questi Paesi per formare esperti locali, che possano portare avanti nel tempo, in autonomia, progetti di conservazione delle loro specie, anche se ciò è difficile da realizzare. E ancora, come gli studi di tassonomia al giorno d'oggi si avvalgono in misura sempre maggiore delle indagini della biologia molecolare e della genetica, indispensabili per chiarire i rapporti di parentela tra famiglie, generi e specie, ed anche tra popolazioni della stessa specie.

I risultati di queste indagini inducono, talvolta, a riunire in un'unica specie popolazioni separate geograficamente che fino ad ora erano state considerate specie o sottospecie diverse, in altri casi portano invece a individuare specie criptiche, ovvero difficilmente distinguibili sulla base del loro aspetto esteriore, e quindi a riconoscere come nuove specie alcune popolazioni che erano attribuite ad un'unica specie. I ricercatori tuttavia, rimarcano come sia importante un'attenta interpretazione critica di questi dati, che tenga nella dovuta considerazione una serie di altri fattori, dalle caratteristiche morfologiche e funzionali dei gruppi in esame, alla storia naturale che ha interessato gli areali di queste specie.

Seppure nella nostra epoca viviamo con la sensazione che non resti nient'altro da scoprire e, anche se le moderne tecnologie portano a lavorare più nei laboratori che sul campo, in alcune zone remote del pianeta può ancora succedere di imbattersi in specie totalmente "nuove".
Ascoltare direttamente l'esperienza dei nostri erpetologi, che rievoca ingenuamente alla memoria esploratori inglesi con divisa bianca e lente di ingrandimento a spasso per la giungla, è senz'altro affascinante. E, per i giovani naturalisti, non può che essere uno stimolo al desiderio di emularli e sognare ancora...

Erpetologi si nasce o si diventa? Leggi l'intervista a Franco Andreone

Erpetologi si nasce o si diventa? Leggi l'intervista a Roberto Sindaco

 

Per saperne di più

Andreone F. (1987). Dov'è il Pelobate? PIEMONTE PARCHI, vol. 17; p. 21-23, ISSN: 1124-044X
Andreone F. (1990). Evoluzione e convergenze. Una nuova specie di salamandra italiana (Salamandra lanzai). PIEMONTE PARCHI, vol. 34; p. 21-23, ISSN: 1124-044X.

Andreone F. (1999). Madagascar. Arca degli anfibi e dei rettili. PIEMONTE PARCHI, vol. 82; p. 14-19, ISSN: 1124-044X.

Andreone F., Sindaco R. (1998). Erpetologia del Piemonte e della Valle d'Aosta, Atlante degli Anfibi e dei Rettili, Monografie XXVI (1998). - Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino, 283 pp.

Bovero S., Andreone F. (1995). Il fascino del profumo (nei tritoni). PIEMONTE PARCHI, vol. 61; p. 30-32, ISSN: 1124-044X

Sindaco R., Doria G, Razzetti E., Bernini F. (2006). Atlante degli Anfibi e dei Rettili d'Italia. Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze; 789 pp.

 

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