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Tesori di carta

Dal nostro archivio di carta, vi raccontiamo quali tesori bibliografici custodisce il Museo regionale di Scienze naturali. La biblioteca dovrà ancora attendere qualche tempo per la sua totale riapertura alla libera fruizione ma l'attività di consultazione e prestito librario è tuttora possibile e non si è mai interrotta, nemmeno durante gli anni di chiusura del Museo. 

  • Marina Spini
  • Venerdì, 1 Ottobre 1999
Foto Pixabay Foto Pixabay

Esiste un posto a Torino dove tutti gli appassionati di scienze naturali, non solo quindi studenti o ricercatori universitari, ma ad esempio cercatori di funghi, birdwatcher, escursionisti curiosi della flora alpina, entomologi dilettanti, possono soddisfare e approfondire i loro interessi: è la Biblioteca del Museo regionale di scienze naturali. Tra i suoi libri e le sue riviste si trovano infatti le informazioni necessarie a individuare il fungo sconosciuto, il tipo di uccello a cui apparteneva la piuma trovata tra i baffi del gatto, il fiore mai visto prima incontrato a 2000 metri d'altezza, o quello strano coleottero scoperto sotto un sasso in giardino.

Oltre 40 anni di storia bibliotecaria

Ben 17 anni fa, nel 1982, la Biblioteca del Museo iniziava la sua attività, cominciando ad acquistare libri e riviste scientifiche. I locali della biblioteca non erano ancora agibili, cosicché i primi anni di attività si svolsero "a porte chiuse", con accesso consentito solo a pochi studiosi. Le pubblicazioni presenti in questa fase erano molto specialistiche, poiché corrispondevano agli interessi e alle ricerche svolte dai conservatori che lavoravano nel Museo.
Finalmente nel 1993 la Biblioteca aprì ufficialmente al pubblico, all'inizio formato quasi unicamente da studenti universitari di scienze naturali, da docenti e ricercatori. Un po' per volta le acquisizioni di materiale nuovo cominciarono a riequilibrare l'iniziale abbondanza di pubblicazioni molto specialistiche soprattutto nei settori entomologico, erpetologico e ornitologico, provvedendo a colmare i vuoti nei campi botanico, geologico­ minerario ed ecologico, e parallelamente a fornire la biblioteca di opere più generali sulle varie disciplin naturalistiche.
Vennero anche acquistati numerosi libri per bambini e ragazzi, che si aggiunsero a un fondo di oper di argomente didattico già presente in biblioteca. La Biblioteca arrivò così a possedere circa 10.000 monografie moderne e 6000 antiche e a ricevere in abbonamento o in cambio con altre istituzioni scientifiche circa 800 periodici correnti, mentre altri 1600 sono tuttora conservati dopo la cessazione delle pubblicazioni.
Tra le riviste ricevute vi sono quelle divulgative di scienze naturali, come Airone, Oasis, Piemonte Parchi, Le Scienze, National geographic, BBC Wildlife, Le courrier de la nature; quelle di didattica naturalistica, come Didattica delle scienze, Naturalmente, Science & children, Biologie geologie; e ancora quelle di museologia, come Museologia scientifica, Museum international, La lettre de l'OCIM, Curator.
Arrivano in biblioteca i bollettini e le monografie dei principali musei ed enti scientifici del mondo, come il "Muséum national d'histoire naturelle" di Parigi, il "Natural History Museum" di Londra, o "Smithsonian" di Washington, il "Field Museum of natural history" di Chicago, l"'American museum of natural history" di New York e quelli dei principali musei di scienze naturali italiani (Milano, Genova, Verona, Trieste ecc.).

E' possibile consultare su computer gli indici completi delle riviste ''Airone" e "Le scienze" e inoltre, con l'utilizzo dei CD/rom dello "Zoologica! record" si può fare una ricerca su tutte le riviste zoologiche del mondo. In tempi brevi, o almeno si spera, sarà possibile dalla Biblioteca svolgere ricerche tramite Internet e il catalogo del materiale bibliografico presente sarà consultabile in rete.

Il fondo di volumi antichi 

Un discorso a parte merita il fondo di libri antichi appartenuto al marchese Spinola acquistato dal Museo nel 1982. Il marchese Massimiliano Spinola, conte di Tassarolo, appartenente a una delle più illustri famiglie liguri visse dal 1780 al 1857 occupandosi di politica e cultura. Sicuramente furono le scienze naturali tra i suoi i interessi principali, e in partcolare l'entomologia, materia che studiò a fondo e nell'ambito della quale pubblicò anche 53 lavori suoi, soprattutto su coleotteri e imenotteri. Oltre alle collezioni di insetti, anch'esse acquisite dal Museo, il marchese Spinola raccolse nel suo castello di Tassarolo un'eccezionale biblioteca di scienze naturali, tale da reggere il confronto con i principali musei italiani del periodo e da permettergli una completa autonomia nelle sue esigenze di ricerca e di studio. Vi sono infatti nella raccolta del marchese Spinola più di 6000 volumi, stampati tra il 1500 e il 1850, in gran parte di zoologia (soprattutto entomologia) e viaggi. Si trovano le opere dei pionieri dello studio delle scienze naturali, come Aldrovandi e Gessner, e quelle dei grandi naturalisti ed entomologi del 1700-800, come Linneo, Buffon, Fabricius, Scopoli, Swammerdamm, Pallas e Cuvier, per citarne solo alcuni.

Una particolare importanza ha il settore dei libri di viaggi, che raccoglie i resoconti di tutte le principali spedizioni nelle varie parti del mondo dal 1500 al 1800. Vi sono così i volumi curati da Theodor de Bry sulle prime esplorazioni nelle Americhe, con i resoconti dei viaggi di Colombo, Magellano, Vespucci, Linschoten, Benzoni e altri, illustrati con immagini di rara efficacia, specialmente nella descrizione dei costumi delle popolazioni antropofaghe sudamericane. Vi sono poi i volumi dei viaggi di Ramusio, Imperiale, Cook, La Condamine e di tanti altri esploratori che nel corso del 1700 scoprirono le terre del Pacifico e arrivarono dopo lunghi tentativi fino in Australia.

Un'altra opera di grande importanza è la Description d'Egypte: composta da 38 volumi di cui 12 di tavole a grande formato. L'opera raccoglie tutte le relazioni scientifiche della campagna napoleonica, svoltasi dal 1798 al 1801. Le sue vicende editoriali furono complesse: ci vollero quasi quarant'anni, dal 1802 al 1840, per stampare, in 1000 esemplari, tutti i volumi.
Le tavole vennero raggruppate a seconda dell'argomento, in Antichità, Stato moderno e Scienze naturali. Vi sono in tutto 974 tavole nell'opera, la maggioranza delle quali in bianco e nero.
Le 14 tavole sugli uccelli, disegnate da Jacques Barraband ed Henry-Joseph Redouté, sono tra le più rifinite. Per la produzione di quest'opera viene utilizzata una carta particolare, fabbricata per l'occasione con la filigrana "Egypte ancienne et moderne': La qualità e il formato della Description d'Egypte sono del tutto nuovi per l'Europa del periodo. 
La prima edizione dell'opera viene messa in vendita a 5 milioni di franchi, anche se più di 500 copie vengono distribuite gratuitamente a biblioteche e personaggi politici e militari. Nel 1820 il libraio e tipografo Panckoucke fu autorizzato a produrne una riedizione in 38 volumi con le medesime caratteristiche, che è quella posseduta dal marchese Spinola.
Queste opere, come in generale tutto il materiale antico sulla zoologia e viaggi, sono state catalogate, e sono consultabili presentando una richiesta speciale per motivi di studio.
Oltre al fondo Spinola la Biblioteca possiede altri libri antichi, tra cui la raccolta completa del Curtis's botanical magazine, rivista botanica inglese con splendide tavole di fiori europei ed esotici colorate a mano, iniziata nel 1787 e tuttora pubblicata in veste moderna.

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