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Il mulino Moriena

A Fenile, nella pianura pinerolese, un antico mulino idraulico ha ripreso a funzionare per raccontare le antiche tecniche di macinazione dei cereali.

  • Michel Moriena
  • Agosto/Settembre 2012
  • Venerdì, 31 Agosto 2012

Il Mulino Moriena ha origini lontane: risale a quando, verso la fine dell'anno Mille, venne costruito un canale che traeva origine da una galleria lunga circa 30 m, scavata dai Frati Benedettini di Cavour sotto il Poggio Coburna, allo scopo di derivare l'acqua dal torrente Pellice per irrigare la pianura di Bibiana e Cavour. Una diramazione del canale, partendo da Bibiana, passava da Fenile, ove è ubicato il Mulino, attraversando poi Campiglione e giungendo fino a Cavour. Attualmente il canale trae origine dal letto del torrente Pellice proseguendo lungo il percorso originario. Si presume che la prima costruzione del Mulino sia da attribuire ai feudatari locali e risalga all'epoca dell'ultimazione del canale Bibiana-Fenile-Campiglione-Cavour, che permise lo sfruttamento dell'acqua quale forza motrice per il funzionamento delle macine. Come in tutti i borghi medievali, il feudatario aveva la proprietà dei terreni e dei corsi idrici e, quindi, anche del mulino e dei suoi prodotti. Di certo si sa che nel 1500 il Mulino apparteneva ai signori dell'epoca. Il documento più antico che ho visto personalmente è la carta dell'"Andamento del bedale aperto sul fiume Pelice", del 27 febbraio 1788, affissa nell'aula consigliare del Comune di Campiglione Fenile; su essa vengono indicati il "mulino e pesta da canapa di proprietà dell'Ill.mo Sig Conte Ressano". Con l'arrivo di Napoleone, e della politica di esproprio di tutti i beni dei feudatari da parte del generale francese, il Mulino divenne proprietà del Comune, che non potendo farlo funzionare direttamente (il Mulino è un apparato complesso che richiede delle profonde conoscenze), lo dava in gestione a privati. La data dell'ultimo contratto d'affitto risale al 30 marzo 1881 (nell'archivio storico di Campiglione esiste un documento di grande interesse che riporta l'avviso d'asta per la locazione del Mulino Comunale e degli annessi torchio da olio e frantoio da canapa). Scaduto quest'ultimo contratto d'affitto, il Comune di Fenile (Fenile verrà inglobato nel comune di Campiglione solo nel 1928) decide di vendere il Mulino che viene acquistato dal sig. Malanot Giovanni il 15 ottobre 1894. Il 31 gennaio 1897 il sig. Malanot vende il Mulino al sig. Rossetto Marcellino che a sua volta lo venderà, il 20 ottobre 1901, ad Alessandro Moriena e Teresa Boetto, coniugi, che ebbero sette figli, tre femmine e quattro maschi, uno solo dei quali, Matteo, ebbe figli, Teresio e Giancarlo, che si adoperarono per mantenere l'intero complesso inalterato fino ad oggi. Dal 20 ottobre 1901, il Mulino è rimasto di proprietà della famiglia Moriena, che lo ha mantenuto in funzione fino alla prima metà degli anni '60; negli anni seguenti, il Mulino è stato messo in moto solo per alcuni laboratori didattici e per scopi dimostrativi. Nel corso degli anni il Mulino ha subito varie modifiche tecniche e strutturali volte allo scopo di migliorarne ed aumentarne la produttività, e opere di ripristino e di manutenzione dei macchinari rovinati per lo scarso utilizzo; risulta, infatti, che già alla fine del 1800 il frantoio da canapa fosse inservibile. Tra il 1880 e il 1884 fu apportata un'importante miglioria tecnologica, visibile ancora oggi: il passaggio da un palmento a due. Nell'archivio storico del Comune di Campiglione esistono ancora alcuni progetti di massima riguardanti le ruote idrauliche e i relativi preventivi. Nel secondo dopoguerra, i palmenti vennero affiancati da un sistema più complesso e più produttivo con l'inserimento di una bagna grano, laminatoi, spazzole da crusca, plansichter e di un sistema pneumatico di pulitura. Nel 2003, Teresio diede avvio alla ristrutturazione di una delle due ruote idrauliche del Mulino sostituendo i settori laterali e i raggi in legno ormai marcito con altri in metallo riutilizzando tuttavia i cucchiai originali. Quest'intervento fu l'occasione per riunire in associazione una parte della popolazione locale che ha reso possibile l'impresa contribuendo fattivamente ai lavori. Dal 2008 il Mulino Moriena vuole riprendere vita e ricominciare a funzionare, tornando a essere un punto di incontro all'interno della comunità e una testimonianza storica di vecchi sistemi costruttivi e produttivi. Si è quindi iniziato a pensare al mulino come realtà museale, è stata fondata un'associazione di amici del Mulino (Associazione degli Amici del Mulino Moriena di Fenile) ed è stato aperto un sito: www.mulinomoriena.it. Ogni anno, in occasione della festa del paese, il Mulino viene aperto al pubblico, viene macinato il mais a pietra e vengono effettuate delle visite guidate. Quest'anno, il 2012, la festa si è svolta dal pomeriggio di venerdì 1° giugno fino alla sera di lunedì 4 giugno con i fuochi artificiali. Al momento è in fase di preparazione un programma per le visite delle scolaresche e per l'attuazione di alcuni laboratori didattici.

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