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La Necropoli di Valdieri

Nel Parco delle Alpi Marittime un interessante sito archeologico documenta la presenza umana nella media valle del Gesso in epoca protostorica.

  • Mino Lodola
  • aprile 2012
  • Domenica, 22 Aprile 2012

Ai piedi della Rocca di San Giovanni, riserva regionale istituita per tutelare la presenza del ginepro fenicio, a circa 800 m di quota, in seguito ai lavori di allargamento della strada vicinale delle Rive, la vecchia strada per Valdieri, sono venuti alla luce a metà degli anni Ottanta del secolo scorso reperti fittili indizi di un sito di importanza archeologica. Acquisita la disponibilità dell'area, (siamo nei prati alla periferia di Valdieri in valle Gesso), la Sovrintendenza ai beni archeologici del Piemonte, ha iniziato uno scavo su una superficie di 6.000 mq protrattosi per tutti gli anni 90 che ha permesso di investigare e studiare una necropoli del tardo periodo del bronzo e del ferro antico. Gli scavi hanno portato al recupero di un complesso sepolcrale che testimonia dell'uso funerario dell'area in un periodo di tempo che va dal "Bronzo" recente alla media età del Ferro. Complessivamente nelle diverse campagne di ricerca, sono state individuate 12 tombe tra cui un cenotafio (cioè una sepoltura senza defunto realizzate al fine di fornire una dimora per l'anima del defunto rimasto privo di sepoltura o per ricordare un individuo mancato o sepolto in altro luogo) e 3 strutture rituali. All'estremità settentrionale dell'area indagata è venuta anche alla luce una fossa a forma circolare contenente una grossa pietra infissa in posizione sub-verticale, emergente al di sopra del piano antico di calpestio per metà dell'altezza, interpretata dagli archeologi come segnacolo funerario. All'età del bronzo risalgono le prime tombe e le fosse rituali, di qualche secolo successivo è invece la "struttura monumentale costruita più o meno nello stesso luogo che in un caso e accidentalmente interferisce con la parte più antica della necropoli. Il complesso funerario, visibile sotto la struttura protettiva, si organizza a partire da un ambiente centrale di probabile forma rettangolare. Intorno ad esso si collocano recinti quadrangolari, delimitati da bassi muretti a secco con sepolture sotto tumulo terragno (li possiamo vedere sotto la copertura protettiva). Tutte le tombe della necropoli di Valdieri sono a cremazione: quelle più antiche con deposizione dell'urna poggiante su di una lastra litica e contenente i resti ossei del defunto e gli elementi del corredo, all'interno di pozzetti scavati nel terreno. Fu forse l'abbondanza di legname adatto al rito inceneritorio a far scegliere questo luogo come area funeraria. Fin'ora non è stata trovata traccia del possibile insediamento dei "vivi". Parte della necropoli non esiste più perché con tutta evidenza parte del terrazzo sul quale insiste franò e fu erosa durante una delle piene del Gesso che scorre irrequieto ai piedi della scarpata. Sul depliant in distribuzione al museo leggiamo: "Circa novecento anni separano le sepolture più antiche risalenti all'età del bronzo (1350-1200 a.C.) dalle ultime, databili all'età del Ferro (625-475 a.C. circa). Il numero piuttosto limitato delle deposizioni e la presenza di sepolture infantili sembrano indicare che questo sepolcreto fosse destinato a personaggi che in vita avevano svolto un ruolo particolare all'interno della comunità forse legato alla sfera del sacro"... A conclusione delle ricerche si è deciso di valorizzare il sito acquisendo lo stesso da parte del Parco attuando con la collaborazione della Sovrintendenza e la partecipazione finaziaria di Comune, Provincia e Comunità montana, la copertura protettiva dei recinti funerari e l'organizzazione del sito. Contestualmente è stato allestito in uno degli edifici storici di Valdieri, Casa Lovera appartenuta ad un'antica famiglia nobiliare valdierese, la mostra dove sono esposti debitamente restaurati, i reperti riportati alla luce dagli scavi. All'interno delle vetrine si possono ammirare i reperti più interessanti: i cinerari alcuni rinvenuti pressoché integri, le armille di bronzo del tipo "Crissolo", gli anelli a globetti gli spilloni e le fibule a navicella inerenti all'età del ferro, e ancora frammenti di torques e un ago in osso a base appiattita e perforata relativi alle sepolture dell'età del bronzo Casa Lovera si affaccia sulla piazza principale di Valdieri, Piazza della Resistenza, da cui proseguendo (indicazioni) si giunge al sito archeologico, che data l'esposizione favorevole è visitabile tutto l'anno.

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