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Gallo Forcello, il Re delle praterie

In primavera i galli forcelli maschi compiono le loro caratteristiche parate nuziali antecedenti l'accoppiamento in luoghi detti 'arene', dove si mettono in mostra con rogolii e fischi, saltelli, piccoli voli ed esibizione del piumaggio.

  • Testo e foto di Marco Gioviali
  • Maggio 2023
  • Venerdì, 5 Maggio 2023
Gallo Forcello, il Re delle praterie

Maggio è una stagione particolare, come tutte d'altronde... per me però è associata da una parola... "LEK"

E' il maggio 2021 quando con l'amico e stimato collega, nonché compagno di diverse avventure lavorative Nino (Giovanni Riccardi), decidiamo di visitare un luogo remoto ove avviene da anni – forse secoli – una magica "riunione"... una forma di assembramento non autorizzato, non autorizzabile, se non da Madre Natura e dal Creato...

E' il Lek... l'arena dei Galli come diciamo noi...

E' l'una e trenta di notte quando giacca indossata e zaino in spalle saluto Silvia, sfioro con le labbra Alice sulla fronte e accarezzo Himalaya per avventurarmi a punta di piedi verso quel luogo magico... che in pochi posso descrivere che solo il rendez-vous dei lupi e cuccioli, cui ho avuto la fortuna di osservare, sa emozionarmi...

Dopo diverse ore di cammino giungiamo sul luogo... certo è buio e la fievole torcia frontale aiuta poco nell'individuare la zona ideale per posizionarsi... però nel contempo la luna splendente aiuta...

Appena piazzati, giusto il tempo di sussurrare due parole con Nino e condividere una tazza di caffè nel termos... poi eccoli... inconfondibili nel loro sbatter d'ali e canto d'amore...

Osservo incantato (nonostante non sia la prima volta) l'arena... i maschi combattono per la femmina che, attenta, osserva...

Aspetto le prime luci dell'alba, la luce che voglio... e poi scatto decine, centinaia di foto...

 

Carta d'identità - Gallo forcello o Fagiano di monte

Nome Scientifico: Lyrurus tetrix

Ordine: Galliformes

Famiglia: Phasianidae

Curiosità: Normalmente sull'arco alpino il gallo forcello vive in boschi misti dotati di spesso sottobosco arbustivo. L'habitat più caratteristico per il gallo forcello è tuttavia il limite della foresta, fra i 1.600 e i 2.000 metri di quota, dove tra le conifere ormai rade dominano arbusti di rododendro, ontano e mirtillo. In estate predilige i pendii freschi e umidi con esposizione settentrionale, mentre in inverno, quando la temperatura si abbassa sotto i -4°C , scava buche nella neve lunghe circa 60 cm, nelle quali si rifugia per difendersi dal gelo e risparmiare energie, restando immobile per gran parte della giornata.

L'alimentazione del gallo forcello è molto varia: si nutre principalmente di gemme, foglie, rametti di mirtillo e rododendro, erbe e bacche, che sono la parte più consistente della massa d'alimento consumata durante tutto l'anno; in inverno, quando gli arbusti sono indisponibili in quanto coperti dalla neve, la dieta viene integrata da aghi di pino e abete, gemme di sorbo degli uccellatori e ontani, rametti di larice, foglie di rododendro e di altri vegetali. Gli alimenti di origine animale (farfalle, api, mosche, cavallette, vermi, formiche ecc.), disponibili nella bella stagione, sono molto importanti per lo sviluppo dei pulcini e dei giovani.

Alla fine di aprile i maschi si riuniscono per le loro caratteristiche parate nuziali antecedenti l'accoppiamento in luoghi detti 'arene', in genere con poca vegetazione e poco ripidi, dove si mettono in mostra con rogolii e fischi, saltelli, piccoli voli ed esibizione del piumaggio. Per tutto il mese di maggio, soprattutto nelle prime ore del mattino o verso il tramonto, non è difficile infatti udire il canto dei maschi.

La femmina costruisce il nido a terra, cova da 6 a 10 uova e alleva la prole senza l'aiuto del maschio; dopo 26-27 giorni nascono i pulcini. I piccoli compiono brevi voli già a 15 giorni ma sono in grado di volare bene solo ad un mese di età.

Dopo la nascita i piccoli rimangono con la madre fino a che non sono autosufficienti. Il periodo degli amori termina a fine maggio o nei primi di giugno. Se non esiste disturbo le arene vengono conservate per numerosi anni.

Chi è Marco Gioviali

Nato a Pinerolo nel dicembre 1985 è stato "girovago" per lavoro, in missioni sia in Italia che all'estero. Oggi presta servizio nella sua città natale.

La passione per la fotografia è recente: è solo nell'estate del 2019, su "benevola pressione" degli amici Tom (Tomasi Giuseppe) ed Ezio (Ezio Giuliano), che acquista la sua prima macchina fotografica, ma fin da bambino nutriva curiosità per la natura e gli animali. E spesso, il sabato o la domenica mattina, alle prime luci dell'alba, importunava papà Massimo, mamma Fiorella e la sorella Simona per una scampagnata in Val Chisone o Val Pellice nella speranza di poter avvistare qualche animale selvatico.

Oggi è marito dell'amata Silvia e papà della splendida Alice, a cui spera di poter trasmettere la passione per la fauna e la natura.

Ex dipendente del glorioso Corpo Forestale dello Stato, Marco Gioviali ha potuto associare la passione per la natura e al compito della tutela partecipando a numerose attività investigative.

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