Stampa questa pagina

Sacri Monti: itinerari di devozione fra storia, arte e natura.

Maestosi complessi monumentali o semplici cappellette unite da un percorso devozionale? Frutto di un team di qualificati architetti e scultori o prodotti di maestranze locali? Ciascun Sacro Monte ha una propria caratteristica che lo differenzia dagli altri e lo rende unico e ineguagliabile. Un recente studio divulgativo mostra le particolarità di questo straordinario patrimonio religioso, carico di storia, arte e cultura, nato sull'arco alpino occidentale e poi diffusosi in molti altri paesi cattolici.

  • di Enrico Massone
  • gennaio 2014
Martedì, 3 Dicembre 2013
Sacri Monti: itinerari di devozione fra storia, arte e natura.

Creati per favorire la conoscenza degli episodi salienti della passione di Gesù, dei misteri del Rosario o della biografia di grandi Santi, i Sacri Monti si snodano lungo percorsi all’aria aperta in spazi di particolare pregio naturale e paesaggistico. Diversi fra loro per posizione geografica, numero di cappelle ed episodi narrati, i Sacri Monti sono accomunati dalla straordinaria capacità di stabilire un dialogo profondo fra religione, arte e ambiente. All’interno delle cappelle, a volte piccole e modeste, a volte ricche e sontuose, si è accolti da una moltitudine di statue ed affreschi che invitano a partecipare emotivamente alla scena sacra, a diventare soggetti attivi della raffigurazione, a entrare in contatto diretto con la storia, trasformando la visita del luogo in un’esperienza personale, unica e indimenticabile.
C’è poi un  qualcosa che va al di là della bellezza dei manufatti: è l’armonia dell’ambiente naturale che li circonda e fa sì che alcuni Sacri Monti non appartengano più alla sola comunità locale che li edificò, ma siano identificati come beni dell’intera umanità. Da più di dieci anni, per volontà dell’UNESCO i Sacri Monti piemontesi e lombardi di Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Orta, Oropa, Ossuccio, Varallo e Varese sono iscritti nella prestigiosa Lista del Patrimonio mondiale. Il Sito italiano dei 9 Sacri Monti riconosciuti dall’UNESCO occupa un posto rilevante nel panorama mondiale, anche se non esclusivo, perché il fenomeno, iniziato più di cinquecento anni fa proprio nei territori dell’arco alpino occidentale, si è poi diffuso in buona parte dell’Europa cattolica, dove si contano più di 1800 complessi monumentali simili. L’UNESCO riconosce inoltre il valore universale dei Sacri Monti di Banská Štiavnica (Slovacchia), Kalwaria Zebrzydowska (Polonia) e Bom Jesu de Congoghas (Brasile).
Nel libro “I Sacri Monti - Alla scoperta di un patrimonio di fede, arte e devozione” di Massimo Centini (ed. La Stampa, € 8,90, tel. 011 2272118, www.lastampa.it/shop) emerge la realtà variegata di ben 17 complessi devozionali localizzati in Piemonte e Lombardia, tra cui Arona, Cerveno, Graglia, Mongardino, Montà, Montrigone, San Giovanni d’Andorno oltre al toscano San Vivaldo. Nell’intenzione dell’autore, la guida consente di “farsi un’idea” dei Sacri Monti, senza però indicare quegli utili supporti oggi indispensabili al visitatore: cartina stradale, siti internet, informazioni su servizi e strutture ricettive. Il libro sviluppa le vicende storico-artistiche e riconosce la valenza turistico-religiosa dei complessi monumentali, senza però valorizzare adeguatamente il sistema UNESCO dei Sacri Monti di Piemonte e Lombardia (è citato solo quello di Varese), soprattutto in previsione dell’eccezionale flusso di persone che parteciperanno all’Expo di Milano 2015.

Potrebbe interessarti anche...

In questa primavera dal caldo anomalo, si va alla ricerca di luoghi in cui trovare un po' di ombr ...
Come ogni anno, nel mese di gennaio, nelle Aree protette del Po piemontese si è svolto il censim ...
Il paesaggio è dominato dalla presenza del complesso monumentale della Basilica di Superga, capo ...