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Parchi centenari. E poi?

Riflessioni sulla tre giorni di Pescasseroli dove i parchi nazionali Gran Paradiso e d'Abruzzo, Lazio e Molise si sono incontrati per scambiarsi buone pratiche e per rafforzare il reciproco legame, in occasione del prossimo comune centenario.

  • Toni Farina
  • Aprile 2019
Lunedì, 15 Aprile 2019
Veduta di Pescasseroli dal Monte delle Vitelle (Di Pimlico27 - Opera propria, CC BY-SA 4.0, Wikimedia) Veduta di Pescasseroli dal Monte delle Vitelle (Di Pimlico27 - Opera propria, CC BY-SA 4.0, Wikimedia)

 

Sviluppo sostenibile, un mantra. L'undicesimo comandamento: 'Ricorda che lo sviluppo deve essere sostenibile...'
Non so se esiste un elenco delle locuzioni più gettonate nel mondo industrializzato, ma se esiste è certo che "sviluppo sostenibile" è in un'ottima posizione. Anche perché, siamo seri, è come parlare del sesso degli angeli.
Ma la concretezza e la coerenza sono altro. D'altronde... 'del doman non v'è certezza'.
"Sviluppo sostenibile" ha avuto una parte importante nella recente tre giorni di incontri abruzzesi fra i parchi nazionali Gran Paradiso e d'Abruzzo (Lazio e Molise). Parchi nazionali che si avviano a spegnere 100 candeline, un compleanno importante, per loro e i parchi tutti.

Tre giorni intensi di incontri fra i rispettivi amministratori, personale, operatori turistici. Finalizzati anche ad abbozzare un programma comune di eventi per festeggiare un traguardo affatto scontato, considerata la vita non facile vissuta dai due parchi. Tutti eventi è ovvio all'insegna della "sostenibilità".
Il personale addetto alla promozione e comunicazione dei due enti si è già messo in moto. Grazie alla collaudata professionalità (e fantasia) non c'è dubbio alcuno che sarà predisposto un programma intenso ed efficace, in grado di coinvolgere cittadini e istituzioni, non solo italiane. Ma una sommatoria di eventi, seppur di elevato livello, è sufficiente?

Cento anni. E i prossimi?

Già il futuro. Del doman non v'è certezza, ma è proprio il domani la vera missione dei parchi naturali. O meglio, rendere possibile il domani.
"Give future a chance", per dirla con il mitico John Lennon.
Trasformare il messaggio "sviluppo sostenibile" in "futuro possibile". E questo è compito della politica. Parchi-laboratorio, l'idea non è nuova né originale. Ma idea appunto rimane. Una bella, accattivante suggestione.
In Abruzzo si è parlato piuttosto di compensazioni. Termine che rimanda al passato: parco come iattura, la cui presenza va appunto compensata in qualche modo. Qui sta il punto: affermare che la presenza di un parco non è uno scherzo del destino ma una grande opportunità per il territorio. Un privilegio.
Si tratta di un vero ribaltamento di valori. In talune realtà lo si è compreso. Nel Parco d'Abruzzo i lavori sono in corso. Nel Gran Paradiso, a dispetto del nome, si fatica ancora e la agognata, attesissima tappa del Giro ciclistico d'Italia al Lago del Serrù, Grande Evento Assoluto, non è un segnale confortante.
Ma se "del doman non v'è certezza", la speranza almeno è l'ultima a morire.
Auguri fin da ora.

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