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Una giovanissima "Alfiere della Repubblica" per l'impegno ambientale

La motivazione è l'aver contribuito a ripristinare la sentieristica danneggiata nel bellunese dalla tempesta "Vaia" del 2019

Giovedì, 23 Aprile 2020

C'è anche una giovane diciassettenne scout dell'Agesci, Sofia Ferrarese, tra i 25 giovani che hanno ricevuto gli Attestati d'onore di "Alfiere della Repubblica" conferiti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L'onorificenza viene assegnata a ragazze e ragazzi che si sono distinti come costruttori di comunità, attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali. Sono giovani che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempio dei tanti ragazzi meritevoli del nostro Paese.

La giovanissima Sofia, appartenente al gruppo Agesci Brugine 1, ha ricevuto l'Attestato per aver preso parte l'estate scorsa, insieme ad altri 600 ragazzi, al progetto di Club alpino italiano e Agesci "Sentieri per domani" per il recupero dei sentieri danneggiati dalla tempesta Vaia. Gli scout hanno trascorso cinque settimane (20 luglio - 24 agosto 2019) in dieci località sulle montagne del Bellunese e del Vicentino, occupandosi di pulizia dei tratti sentieristici, sistemazione di muretti a secco, scalini, parapetti e riparazione della segnaletica verticale e orizzontale. In tutte le operazioni , svolte in sicurezza, i ragazzi sono stati accompagnati dai volontari del Cai che si occupano di manutenzione dei sentieri.

Come recita la motivazione, Sofia Ferrarese è stata premiata «per aver promosso la conoscenza della montagna e il rispetto della natura, per la passione e l'impegno con cui lavora al ripristino dei sentieri montani danneggiati dalla tempesta Vaia nell'ottobre 2018. In questa azione costante, ha dato prova di amore verso la natura, di grande senso di responsabilità, di disponibilità al servizio dell'intera collettività».

«Man mano che muovevamo i nostri passi lungo quei percorsi devastati, la voglia di rendersi utili prendeva il posto della fatica e la soddisfazione, una volta visto il lavoro finito, ha ampiamente ripagato ogni sforzo», racconta Sofia. «Quest'esperienza mi ha fatto toccare con mano la responsabilità che ognuno di noi ha di prendersi cura di ciò che ci è stato donato e di custodirlo, per lasciare il mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato».

 

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