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Cambiamento climatico e utilizzo del suolo allo studio

Uno studio ipotizza come le variabili atmosferiche, le temperature e i flussi energetici cambino a partire da due scenari "estremi" di utilizzo del suolo. 

Giovedì, 23 Aprile 2020

La pubblicazione Biogeophysical impacts of forestation in Europe: first results from the LUCAS (Land Use and Climate Across Scales) regional climate model intercomparison descrive la fase preliminare del più ampio progetto CORDEX FPX – LUCAS (Land Use and Climate Across Scales). Il progetto mira ad indagare gli effetti regionali e locali dei cambiamenti nell'utilizzo del suolo su diverse componenti del clima, dalla variazione delle temperature agli eventi estremi (come le ondate di calore e la siccità), nel breve e nel lungo termine. Attraverso esperimenti multi-modello, la scienza sarà in grado di anticipare ai soggetti coinvolti nella pianificazione territoriale gli effetti voluti o non voluti delle scelte a loro disponibili, con un'alta precisione che arriverà fino a 1-3 km di dettaglio.

Lo studio appena pubblicato, che vede il contributo della Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici tra gli altri membri di EUROCORDEX - iniziativa protagonista della ricerca scientifica europea sui modelli climatici regionali - confronta due scenari ideali. Ipotizzando l'assenza di ogni città e costruzione umana, i due scenari idealizzati ricoprono, l'uno di alberi (scenario "foreste") e l'altro di manto erboso (scenario "erba"), l'intera porzione di territorio europeo non occupata da fiumi, laghi, mari, ghiacciai e deserti. Confrontare questi due scenari ha permesso di studiare come le variabili atmosferiche, quali temperature e flussi energetici, rispondano in due casi "estremi" di utilizzo del suolo. Un passaggio funzionale alla definizione di scenari sempre più aderenti alla realtà nelle fasi successive del progetto.

Dal confronto dei due scenari ideali emerge infatti che un territorio completamente ricoperto di alberi comporterebbe fino ad un grado in più di riscaldamento stagionale in inverno nel Nord Europa, rispetto ad un territorio completamente ricoperto di manto erboso.

I modelli sono invece discordi sulle conseguenze dei due scenari nel Sud Europa e nella stagione estiva, evidenziando la necessità di ulteriori indagini prima di poter trarre conclusioni.

 

 

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