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Sull'Isolone di Bertolla spuntano pecore e pony

Servono per combattere le piante esotiche e infestanti che minacciano le sponde del grande fiume

Mercoledì, 25 Marzo 2020

È la strategia che i tecnici dell'ente parco fluviale delle Aree protette del Po hanno adottato a Torino, nell'isolone Bertolla, dove è iniziata un'operazione di abbattimento dei vecchi pioppeti, un tempo usati per fare cellulosa, truciolato e compensato. Lì si è anche insediata l'azienda agricola Gramaglia, che ha sede poco distante, e che sta utilizzando le parti liberate dai pioppi per far pascolare pecore e pony. « I terreni dell'Isolone sono demaniali e affidati in gestione al nostro ente che ne ha concesso una parte a un'azienda agricola che li conduce a pascolo — spiegano i tecnici — Il titolare non riceve alcun compenso e si è impegnato, con un accordo formale, a osservare una serie di condizioni, proprio nel rispetto di un luogo di grande interesse naturalistico».

Sull'Isolone di Bertolla ci sono infatti i nidi degli aironi cenerini e gli abbattimenti hanno scatenato la preoccupazione degli ambientalisti, ma anche dei frequentatori del Parco del Meisino e il caso è stato oggetto di un'interpellanza in consiglio comunale. Gli alberi tagliati però non sono quelli che ospitano i nidi dei volatili che, peraltro, sono in costante diminuzione:vivono su altri alberi nella parte opposta dell'isolone rispetto alla zona di pascolo dove hanno formato una garzaia che negli ultimi tempi si sta svuotando e che forse a breve scomparirà. Le dinamiche naturali, in cui non entrano l'inquinamento o il disturbo causato dalle attività degli esseri umani, si manifestano in questo modo. Il comportamento degli aironi è semplicemente questo: colonizzano zone nuove e abbandonano quelle vecchie verosimilmente alla ricerca di territori più ricchi di cibo.

La scelta, concordata con gli esperti dell'ente, ora è di creare una radura al posto del pioppeto che, dal 2000 in poi, era indebolito; ci sono diverse piante esotiche invasive che con il pascolo saranno limitate e ci sarà la semina di nuovo prato da pascolo piemontese. La speranza degli esperti è che questa strategia porti nelle prossime stagioni all'arrivo di uccelli rari come le gru, che amano le praterie aperte in cui sostare e rifocillarsi dopo i loro lunghi viaggi.

 

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