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Il Giro d'Italia nel Parco nazionale del Gran Paradiso

Dei 196 km previsti dalla tappa gli ultimi 9 rientrano all'interno del parco che è anche SIC/ZPS (sito di importanza comunitaria, zona protezione speciale). Per questo motivo e in adempimento di normative europee, la Regione Piemonte ha richiesto a RCS, società organizzatrice del giro, la predisposizione di una "Valutazione di Incidenza Ambientale".

Mercoledì, 22 Maggio 2019

 

Venerdì 24 maggio la 13^ tappa del Giro d'Italia 2019 attraverserà alcuni comuni del Parco Nazionale Gran Paradiso (Locana e Noasca) per concludersi al Lago del Serrù a Ceresole Reale. Il versante piemontese del parco sarà quindi sotto gli occhi di milioni di spettatori e appassionati in tutto il mondo (200 i paesi collegati). Dei 196 km previsti dalla tappa gli ultimi 9 rientrano all'interno del parco che è anche SIC/ZPS (sito di importanza comunitaria, zona protezione speciale). Per questo motivo e in adempimento di normative europee, la Regione Piemonte (amministrazione competente in materia), ha richiesto ad RCS, società organizzatrice del giro, la predisposizione, ad opera di esperti (e con il supporto di tecnici del Parco), di una "Valutazione di Incidenza Ambientale". Il documento delinea le potenziali criticità ambientali della manifestazione, indicando il rispetto di alcune prescrizioni ai fini della loro mitigazione.

L'impegno dell'Ente Parco

Il parco ha messo a disposizione dell'organizzazione, in comodato d'uso gratuito, il salone e i locali del Centro Visitatori di Ceresole Reale, presso l'ex Grand Hotel, in cui sarà allestito il Quartiertappa e la sala stampa dell'evento. Ha fornito materiale foto e video sull'area protetta che verrà diffuso dai canali televisivi e social di RCS e RAI e provveduto alla sistemazione e manutenzione della segnaletica verticale relativa alle strutture del Parco.
Dal punto di vista del personale saranno 25 i guardiaparco impegnati 24 ore su 24 già da giovedì 23 maggio, anche a supporto dell'organizzazione, per le operazioni di controllo nel territorio del parco (presidio alle intersezioni stradali, presenza al centro operativo comunale). A questi si aggiungono tecnici, funzionari e ricercatori del Servizio Biodiversità e Ricerca dell'Ente Parco che monitoreranno la situazione relativa alla fauna (in particolare stambecchi, camosci e aquile) prima, durante e dopo il Giro anche con l'ausilio delle registrazioni dei movimenti provenienti dai radiocollari già posizionati su alcuni esemplari di stambecco. Lungo il percorso saranno presenti volontari UISP e del Parco che, con azioni di informazione, contribuiranno al rispetto delle aree sensibili da parte del pubblico. Per fornire informazioni ai turisti sono poi state previste aperture straordinarie dei centri visitatori del Parco sul versante piemontese.

Sorvolo con elicotteri – droni

E' stata istituita una no-fly zone nei dintorni di ogni nido occupato di aquila e per un'area di particolare delicatezza per i camosci. A bordo di ognuno dei due elicotteri impegnati nelle riprese sarà presente una guardaparco che verificherà il rispetto delle indicazioni di rotta previste.

E' vietato l'uso di droni, oltre che per la no-fly zone istitutita, anche per ragioni di sicurezza dato l'alto numero di persone che saranno presenti.

Cosa può fare il pubblico?

Lungo tutto il percorso il parco chiede al pubblico di appassionati, in attesa dell'arrivo degli atleti, di godere delle bellezze dell'area protetta, rispettandola ed evitando comportamenti che possano causare pericolo a sé stessi e disturbo alla fauna e flora presenti:


- rimanere il più possibile nei pressi della strada (in ogni caso non oltre 50 metri dalla stessa), senza arrampicarsi su rocce e disperdersi lungo i versanti della vallata
- non lasciare rifiuti, differenziando gli stessi e utilizzando gli appositi cassonetti
- non utilizzare clacson, trombe o altri strumenti che emettano rumore
- rispettare le aree di interesse naturalistico delimitate da appositi nastri

 

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