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I parchi del Piemonte referenti per il monitoraggio dell'ittiofauna

Il Parco del Po e Collina Torinese, quello del Ticino e Lago Maggiore e i Parchi Reali diventano il Centro di referenza della Regione Piemonte per lo studio dell'ittiofauna

Lunedì, 5 Dicembre 2016

L'ittiofauna per il nostro territorio è un argomento di primario interesse. Le tematiche aperte sono tante, dai temi di conservazione delle specie inserite negli allegati II e IV della Direttiva Habitat, ai monitoraggi per la presenza di queste nelle acque superficiali e alla presenza di specie ittiche alloctone invasive (Allegato B delle Misure di Conservazione della Regione Piemonte), che minacciano habitat e comunità di specie autoctone.
Negli ultimi anni infatti si sono registrati eventi che hanno fatto sì che la situazione delle comunità di pesci presenti nelle nostre acque si sia in parte modificata con l'arrivo di specie ittiche introdotte illegalmente a scopo alieutico e in parte con il deterioramento delle qualità delle acque e della gestione delle stesse.

Per monitorare e intervenire con cognizione di causa sulla situaizone, la Regione Piemonte, Settore Biodiversità e Aree Naturali Protette, ha recentemente designato i Parchi Ticino e Lago Maggiore, Parchi Reali e Parco del Po e Collina Torinese quali centri di referenza per l'ittiofauna.

I significati di tale riconoscimento da parte della Regione nell'ambito della conservazione delle specie ittiche presenti nelle acque interne del Piemonte sono i seguenti:

a) costituiscono strutture di riferimento per la Regione Piemonte per le problematiche connesse alla conservazione delle specie tutelate e dei loro habitat;
b) coordinano e organizzano a livello di Sistema regionale delle aree protette le attività legate alla conservazione della specie tutelate e al loro monitoraggio;
c) forniscono pareri, assistenza e informazioni specialistiche alla struttura regionale competente e agli enti di gestione delle aree protette;
d) forniscono pareri, assistenza e informazioni specialistiche e consulenze a titolo oneroso a privati ed altri enti;
e) predispongono piani e azioni d'intervento per la conservazione delle specie tutelate e dei loro habitat;
f) collaborano con altri centri specialistici comunitari o extracomunitari.

A seguito di tali attività gli enti di gestione delle aree protette riconosciuti quali centri di referenza inviano una relazione annuale alla Regione sulle attività svolte corredata dei relativi dati di monitoraggio.

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