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L'importanza del suolo

Una ricerca analizza i meccanismi di trasporto dell'acqua nella vite per individuare quelli che, potenzialmente, potrebbero aumentare la produttività della pianta come pure la qualità degli acini

  • Claudia Bordese
  • Dicembre 2014
  • Mercoledì, 3 Dicembre 2014

 

 

Il vino è da sempre parte imprescindibile della cultura italiana. Da secoli non solo completa le nostre tavole e - assunto con moderazione - facilita la socializzazione, ma rappresenta uno dei principali elementi positivi della bilancia commerciale del Bel Paese. Anche per questo le nostre migliori Università non mancano di dedicare approfondimenti e ricerche allo studio delle condizioni migliori per tutelare e accrescere il patrimonio vitivinicolo italiano. L'Unità sulla Salute dei Vegetali dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare di Parma e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino con un lavoro condotto da Sara Tramontini, Claudio Lovisolo e il loro team di ricerca, hanno voluto investigare i meccanismi di trasporto dell'acqua nella vite per individuare quelli che, potenzialmente, potrebbero aumentare la produttività della pianta come pure la qualità degli acini e conseguentemente del vino prodotto.

 

Come tutti gli organismi viventi, anche la vite, Vitis vinifera, non può essere studiata senza tenere conto delle sue interazioni con l'ambiente circostante. Nella vite, come nella maggior parte delle piante da frutto, suolo, pianta e atmosfera sono strettamente correlati da fattori e meccanismi ambientali e fisiologici che regolano l'assunzione d'acqua da parte delle radici, e la sua perdita attraverso le foglie. La ricerca in questione si è concentrata su vitigni di uva Cabernet e di uva Merlot, e su tre differenti tipologie di terreno: ghiaioso, argilloso, sabbioso. Le analisi morfologiche hanno evidenziato come il trasporto dell'acqua sia influenzato sia dalla varietà (cultivar) di uva sia dal terreno, ma è la tipologia di quest'ultimo che esercita un'influenza maggiore sul trasporto idrico e sulla conformazione dei vasi deputati al trasferimento dell'acqua dalle radici al resto della pianta. Il suolo ghiaioso e quello sabbioso rappresentano i due estremi della disponibilità idrica, con il primo che porta a condizioni prossime alla siccità e il secondo che offre acqua facilmente accessibile.

 

Il suolo argilloso, invece, consentendo un consumo idrico intermedio, permette alla pianta di svilupparsi senza eccedere in parti vegetative non produttive, e di produrre acini con il miglior equilibrio tra concentrazione di zuccheri e contenuto d'acqua. La ricerca è stata condotta integrando misurazioni ambientali, fisiologiche e morfologiche per meglio valutare le risposte delle piante nelle abituali condizioni di campo, e si è così potuto dimostrare che il suolo è in grado di influenzare il trasporto dell'acqua dalle radici ai giovani germogli, e pertanto di condizionare il potenziale produttivo della pianta, in termini di resa e di qualità.

 

Le conclusioni confermano che il suolo è un fattore chiave per la produttività e la qualità dei vitigni, e ci permettono dunque di ringraziare per i suoi frutti il dolce suolo italico.

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