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Il giardino botanico di Oropa

Incastonato a monte del complesso architettonico del Santuario mariano più visitato delle Alpi, alle spalle della Basilica Superiore, un piccolo gioiello fiorito si rivela agli occhi del visitatore, allietato dal dispiegarsi di ambienti semi-naturali sapientemente ricreati e diversificati

  • Loredana Matonti, Fabrizio Bottelli
  • Maggio 2011
  • Giovedì, 19 Maggio 2011

Il Giardino Botanico di Oropa, in provincia di Biella, si trova proprio all'interno della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa, area protetta della Regione Piemonte, nonchè Patrimonio UNESCO dell'Umanità.
Di proprietà del Comune di Biella, affidato in gestione al WWF biellese dal 1998, è anche una delle Aree di interesse botanico, ai sensi della Legge Regionale 22/1983.
È d'obbligo visitarlo a piedi, lasciando traffico, rumori e ansie ai parcheggi del Santuario, in prossimità della stazione della Funivia che porta al Mucrone. Posto ad una quota di 1200 m, si mostra al visitatore quasi come un piccolo "feudo" del Regno delle Piante: esso si estende per circa un ettaro (10.700 mq) raccogliendo alcuni rappresentanti delle principali famiglie botaniche, con oltre 500 specie, sottospecie e varietà presenti. Certo una convivenza difficile, resa possibile solo grazie ad artificio, studio e cure costanti. La ricchezza di specie, come in altri giardini alpini, è subordinata alla presentazione degli ambienti naturali, rendendo così l'intero Giardino quasi una sorta di "biglietto da visita" naturale, rappresentativo del territorio circostante.
La suddivisione per ambienti delle specie spontanee rende facilmente osservabile, in un'area ristretta, buona parte della flora spontanea della Riserva Naturale del Sacro Monte di Oropa.
Pianta simbolo del Giardino è la Campanula excisa Schleicher, un subendemismo (specie con distribuzione ad areale ristretto) delle Alpi Occidentali e Centrali (dalle Graie alle Lepontine ), piuttosto rara e pertanto specie a protezione assoluta ai sensi della Legge Regionale nr. 32 del 1982, mentre la Scopolia carniolica (il cui areale di diffusione è a circa 450 km a est del Biellese) è una delle specie più rare ivi coltivate.
All'ingresso i visitatori ricevono tutte informazioni generali per la visita ed una guida rapida, oppure possono percorrere alcuni sentieri tematici, costruiti appositamente per dare alla fruizione delle valenze diverse secondo gli interessi dei singoli. Con le mini-guide è possibile, infatti, percorrere i sentieri "Faggeta", "Licheni", "Rocce del Giardino", oppure il nuovo e non ancora completo percorso "Piante in Evoluzione" uno dei pochi allestimenti all'aperto sulla lunga storia evolutiva del mondo vegetale sulla Terra. I cartellini botanici identificativi delle specie recano notizie essenziali per permetterne la conoscenza anche al visitatore meno esperto. Il paesaggio è reso tanto più affascinante dalle lussureggianti formazioni di Licheni e Briofite (Muschi ed Epatiche), specie tipiche di climi atlantici e sub-atlantici, che crescono rigogliose grazie all'abbondanza e alla distribuzione stagionale delle precipitazioni, nonché all'escursione termica e ai valori relativamente contenuti delle temperature estive. Ecco perché il giardino rappresenta uno dei principali presidi italiani per la tutela di queste specie.
Le piante però non sono l'unico segno distintivo dell'oasi. Un'altra chiave per immergersi nella dimensione della Conca di Oropa (compresa, dal 2005, nella Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa), è quella di "ascoltare" le pietre, che raccontano, con il loro peculiare linguaggio, la storia del territorio. Ecco quindi il percorso petrografico ("Le rocce del Giardino") che illustra l'orogenesi e la complessa geologia e morfologia della Valle Oropa.
Come lisce e grigie colonne, sulla sinistra idrografica del torrente Oropa, si ergono fitti ed altissimi faggi, che connotano senz'altro l'ambiente con la loro maestosa e elegante presenza. Le loro fronde, tese spasmodicamente alla ricerca di luce, ombreggiano il terreno sottostante. A fatica i raggi del sole si aprono così un sottile varco nel sottobosco della bellissima e fitta faggeta, permettendo la crescita solo di erbe rade, tenui e sottili. Cuscini di muschi di un verde sericeo, adattati alla fioca luce, emergono dalle grandi distese di foglie morte stendendosi ad ammantare la base dei tronchi e delle radici lungamente affioranti. Habitat che ben rappresenta una delle peculiarità del paesaggio biellese e che giustifica la scelta del Giardino di lasciar evolvere naturalmente il bosco di faggio, permettendo di ammirare altre specie tipiche di questo ambiente come il giglio martagone (Lilium martagon L.) , la lattuga montana (Prenanthes purpurea L.), oppure gli arbusti di rosa alpina (Rosa pendulina L.) e caprifolio nero (Lonicera nigra L.). Accanto a queste se ne trovano altre della flora subalpina e alpina tipica della Valle d'Oropa come la Gentiana purpurea L. e la Campanula barbata L.
Oltre alla collezione di piante spontanee, il Giardino vanta anche molte specie ornamentali ed esotiche, secondo l'antica consuetudine di Orti e Giardini Botanici di raccogliere ed esporre piante provenienti da svariate parti del mondo. Nella stagione di apertura gli appassionati potranno così "galoppare" con la fantasia dall'Africa alla Patagonia e godere della vista di fioriture che si aggiungono a quelle della flora spontanea. Tali collezioni sono presenti in roccere delimitate: in questo modo, il visitatore può apprezzare la diversificazione dei vegetali sulle varie catene montuose del mondo.
E per chi crede ancora che la botanica sia solo materia per accademici polverosi, l'oasi offre spunti per appassionare a tale disciplina, grazie alla formulazione di proposte didattiche ed educative per Scuole e per la stagione turistica, all'allestimento di mostre temporanee, all'organizzazione di corsi e laboratori per adulti ed Insegnanti. Oltre ad insegnare a ragazzi ed adulti ad amare e rispettare la biodiversità, esso ha al suo interno un "centro studi", che conserva le collezioni naturalistiche di proprietà del Santuario. In particolare l'erbario storico (promosso nei primi anni del '900 dall'allora direttore del Regio Orto Botanico di Torino, Oreste Mat­tirolo) è stato oggetto di una recente ricerca, curata con la sovrintendenza della Sezione di Botanica del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, che ne ha permesso la manutenzione conservativa ed il riordino informatico dei dati in esso contenuti. Sviluppatosi per la conservazione e la valorizzazione del territorio, il centro si distingue per la documentazione e la ricerca scientifica, proponendosi come fulcro culturale per la cittadinanza del biellese e per i visitatori. Non di poco rilievo il suo ruolo di conservazione delle piante minacciate; esso collabora con la Banca del Germoplasma vegetale della Regione Piemonte, contribuendo così a caratterizzare e preservare un lembo della ricchezza naturale della nostra bella Regione.

Come si raggiunge Oropa (località di Biella)
Dall'Autostrada Torino-Milano (Casello di Santhià) con circa 40 chilometri di tragitto. Il Giardino si trova sopra il Santuario, alle spalle della Basilica Superiore, di fianco alle Funivie del Mucrone.

Quando è aperto
Maggio, Giugno e Settembre, da Mar­tedì a Venerdì 13 - 18, Sabato e festivi 10 - 18.
Luglio, Agosto tutti i giorni 10 - 18.
Gruppi e Scuole, su prenotazione anche in altri periodi dell'anno.

Contatti
Oasi WWF del Giardino Botanico e Centro Studi di Oropa, c/o Clorofilla Soc. Coop. via Sabadell, 1 13900 BIELLA. Telefono 015 2523058 GSM 331 1025960, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

www.gboropa.it

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