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Tasso, l’architetto del bosco che ama ordine e pulizia

Alla scoperta del tasso, l'animale riservato e prudente che popola le colline e le montagne del Piemonte costruendo tane strutturate grazie alla propria intelligenza e abilità da progettista.

  • Martina Tartaglino
  • Maggio 2023
  • Mercoledì, 31 Maggio 2023
Il tasso con la caratteristica "maschera" bianca e nera Il tasso con la caratteristica "maschera" bianca e nera

Il tasso è un animale riservato e prudente che non è facile incontrare, ma con un po' di fortuna nel bosco si possono individuare le sue tane, veri e propri condomini costruiti con l'intelligenza e l'abilità di un vero progettista.

Stiamo passeggiando in un bosco di latifoglie, quando il nostro sguardo viene catturato da un ciuffo di peli: sono bianchi, grigi e neri, sottili e ondulati, lunghi non più di cinque centimetri. Potrebbe essere l'indizio della presenza del tasso, uno dei mammiferi più interessanti ad abitare colline e montagne del Piemonte fino ai 2mila metri di altitudine. Ma gli indizi vanno confermati, per cui ci guardiamo intorno: se i peli sono depositati sopra un cumulo di terra fresca, se nei pressi c'è un buco nel terreno largo circa 20 centimetri, allora ci troviamo alla porta di ingresso di un vero e proprio condominio costruito da uno degli architetti del regno animale.

Le tane del tasso (il cui nome scientifico è Meles meles) sono estremamente elaborate e dimostrano una strategia sorprendente da parte di questa specie. Non si tratta di semplici buchi nel terreno, ma di sistemi complessi costituiti da corridoi e camere adibite a differenti funzioni. Il tasso predilige per la sua opera terreni asciutti e sabbiosi, coperti da bosco fitto. Le operazioni di scavo sono facilitate dalle sue robuste zampe, dotate di unghie affilate e singolarmente affilate, che l'animale non può ritrarre.

Il tasso, caratteristiche e abitudini

Quali sono le sue altre caratteristiche? Prima di esplorarne la tana, incontriamo il tasso più da vicino.

Molto riconoscibile per la mascherina bianca e nera disegnata sul muso, il tasso è un animale piuttosto difficile da osservare nei suoi ambienti naturali. Elusivo e prudente, l'incontro diretto è raro e purtroppo la maggior parte delle volte avviene quando l'animale sta attraversando una strada, rischiando l'investimento.

Raggiunge le dimensioni di un cane di taglia media ed è il più grosso dei mustelidi italiani, la stessa famiglia cui appartengono donnola, lontra e faina e altri carnivori. Con questi parenti condivide le abitudini notturne; non a caso la sua vista, in bianco e nero, non è particolarmente sviluppata. È però dotato di olfatto straordinario e – a differenza di altri mustelidi – è un onnivoro. Non c'è davvero limite a ciò che può mettere sotto i denti: piante, ghiande, cereali, tuberi, frutta, resti di animali. Nemmeno i pungiglioni di vespe e api lo spaventano, se ne nutre dopo aver distrutto il nido, restando indenne alle punture grazie alla sua pelliccia folta e spessa. Grazie al fiuto, il tasso è in grado di individuare le prede – in particolare i ricci – anche se queste si sono rifugiate nella loro tana. Quindi con le unghie inizia a scavare in verticale fino a raggiungere la vittima, che uccide a morsi e sventra senza intaccare la pelle, che resta a terra a testimonianza del pasto.

L'organizzazione sociale del tasso

Nonostante questo ritratto feroce, si tratta di una specie con una sua organizzazione sociale. Il tasso vive infatti in gruppi composti anche da cinque o sei individui, all'interno dei quali esiste una gerarchia e si riscontrano atteggiamenti di cura reciproca. È il cosiddetto grooming, cioè la pulizia della pelliccia eseguita tra esemplari con l'uso di unghie e bocca. Il territorio è segnato da tracce odorose e le invasioni di aree altrui sono spesso seguite da combattimenti, in particolare nella stagione degli accoppiamenti, quando il maschio è alla ricerca di una compagna.

La tana del tasso: un vero e proprio condominio

Spesso le nuove generazioni ereditano la tana, che per ospitare la famiglia deve avere un'estensione sufficiente, e ne proseguono l'ampliamento. Non è raro che il "condominio" dei tassi arrivi a essere profondo anche sei metri e lungo dieci, coprendo in tutto un'area di venti o trenta metri quadrati.

L'architettura, come detto, è composta da corridoi anche molto tortuosi, che si ramificano per mettere in comunicazione i vari ambienti e per areare la tana attraverso appositi camini. Le camere sono tendenzialmente posizionate al centro di questo complesso sistema e sono destinate al riposo e alla prole. Gli spazi sono resi più confortevoli da uno strato di rametti, che isolano gli animali dall'umidità del suolo, e da uno più morbido di foglie secche, muschio ed erbe su cui accomodarsi. Nel nostro clima, il tasso non cade in un vero e proprio letargo. Ma all'interno della tana entra in torpore e in questo stato di metabolismo rallentato trascorre la maggior parte del periodo invernale.

Una tana può disporre di dieci o quindici uscite, posizionate in punti anche molto distanti tra loro per garantire la sicurezza di una fuga in caso di pericolo. L'elevato numero di ingressi è anche funzionale alla convivenza in una stessa tana di vari nuclei familiari.

I rapporti di buon vicinato

Ma non è detto che la tana di un tasso sia abitata soltanto da esemplari della specie Meles meles. A volte il condominio è condiviso anche con conigli e volpi e quando succede si assiste ad autentici rapporti di buon vicinato. Il tasso pulisce stanze e cunicoli, secondo una sua abitudine all'ordine che lo porta anche a rinnovare frequentemente il letto di foglie e muschio su cui dorme. I rifiuti sono poi gettati fuori dagli ingressi e smaltiti lungo caratteristici canali in pendenza, che possono aiutare a identificare le tane. Dal canto suo, la volpe ricambia il servizio lasciando al tasso i suoi avanzi di cibo. La convivenza però non è una costante e talvolta la volpe viene cacciata.

Un animale che ama la riservatezza

Sebbene sia una specie di difficile osservazione, il tasso lascia sul terreno altri segni che ci consentono di indagare sulla sua presenza nel territorio. Ovviamente le impronte, che sono definite subplantigradi: su fango o neve si contano cinque dita distribuite in forma arcuata, ognuna dotata di unghie lunghe e ricurve; la superficie di appoggio plantare è larga. È anche possibile rinvenire le buche alimentari, cioè gli scavi effettuati dal tasso per raggiungere tuberi e organismi nascosti sottoterra scovati grazie all'olfatto. Il mustelide dalla mascherina bianca e nera traccia inoltre piste ben marcate all'interno del proprio areale. Sono sentieri che batte alla ricerca di alimenti e costituiscono una rete che difficilmente abbandona nei suoi spostamenti da e verso la tana. Osservando con attenzione lungo le piste, si possono rinvenire ciuffi di pelliccia. Ma non seguite queste tracce: il tasso sarà anche capace di costruire un condominio, ma ricevere ospiti in casa non è certamente la sua specialità.

 

NB: Le foto di questo articolo sono tratte da Wikimedia Commons

 

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