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Gheppi al Valentino

  • Chiara Spadetti
  • novembre 2009
  • Martedì, 10 Novembre 2009

Pausa pranzo al Valentino: via vai di studenti di Architettura, una coppia di poliziotti a cavallo, jogger in folti gruppi e spesso con cane al seguito, qualche mamma che spinge un passeggino...
Questa l'inquadratura "ad altezza d'uomo". Ma alzando lo sguardo si può cogliere il passaggio di un frequentatore quantomeno inatteso dello storico parco: il gheppio.

In realtà, la presenza di questo piccolo rapace è da qualche anno abituale al Castello del Valentino, eletto sito di nidificazione da una coppia che vi fa ritorno puntualmente per deporre le uova in un anfratto tra i mattoni rossi della bella facciata.
In generale al gheppio piacciono molto i palazzi storici, che con le loro mura irregolari e non intonacate offrono ripari sicuri per la nidificazione: una coppia di gheppi si era stabilita negli anni passati in uno dei cortili del Museo Regionale di Scienze Naturali, ma è a quella che ogni anno elegge a sua dimora il castello sabaudo sulle rive del Po che va il riconoscimento per il "buon gusto" in fatto di scelte abitative.

Pur essendo una specie adattabile e quindi diffusissima e facile da avvistare, il gheppio ha pur sempre il fascino del rapace, ed essere colti dai tipici richiami insistenti della coppia in fase di corteggiamento primaverile è comunque un'emozione. Il maschio, leggermente più piccolo della compagna e distinguibile per il colore grigio acciaio di capo e coda, volteggia altissimo e compie improvvise picchiate verso il posatoio dove la femmina lo aspetta, per poi raggiungerlo in volo e dar luogo a spettacolari parate. In questa fase, il sito di nidificazione è già stato scelto, e infatti sostando davanti al Castello si può notare il via vai della coppia, che accompagna le frequenti visite all'anfratto in cui presto verranno deposte le uova. Durante i 28 giorni della cova, avvistare la femmina risulta difficile: è lei che tiene calde le uova (in numero variabile da 2 a 7, solitamente) e quindi abbandona il nido piuttosto di rado, prontamente sostituita dal maschio, che alla nascita dei pulcini, in compenso, risulta il più attivo nella caccia. Ben presto la compagna gli si affianca, in quanto le prede portate dal solo maschio non bastano a sfamare i giovani: questo periodo è quello in cui i gheppi del Valentino offrono gli spettacoli più emozionanti, attivi come sono nella continua ricerca di prede per i nidiacei.

Nei momenti in cui il parco è meno frequentato, li si vede fare "lo spirito santo", ovvero restare sospesi in aria, fermi, a perlustrare il terreno in cerca di lucertole, topi, insetti, ma anche piccoli uccelli. I gheppi del nostro Castello sembrano preferire le lucertole ed è con questa dieta che i giovani arrivano all'involo, nel giro di un mese scarso: i primi tentativi di volo, danno il via ad un periodo in cui osservare sorprese sempre nuove. Si possono seguire i progressi dei giovani, i loro buffi "esercizi ginnici" sul bordo del nido... In queste fasi la presenza dei genitori è costante e spesso risulta difficile distinguere la femmina dai giovani.

La coppia continua a provvedere alle necessità alimentari della covata anche dopo l'involo definitivo e i giovani restano nei paraggi del nido per alcune settimane ancora, durante le quali ci riservano l'ennesima sorpresa: resteremo stupiti nell'osservare la principale attività dei giovani gheppi, che ci regaleranno voli rapidi e confusi per contendersi in aria una preda che poi verrà ancora scambiata, picchiate di un fratello verso l'altro, vocalizzazioni continue e scaramucce aeree... tutto quello che è puro divertimento, e dunque gioco per chi sta ancora imparando a usare muscoli e penne nel cielo sopra il Castello.

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