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I reali alla fine del Mondo

Il 25 febbraio è scomparso Marcello Libra, fotografo naturalista e storico collaboratore di Piemonte Parchi. Con il suo sguardo ci ha fatto conoscere una natura lontana dalla nostra Regione, raccontata in immagini vincitrici di premi importanti in tutto il mondo. Lo ricordiamo ripubblicando un articolo scritto da Desiree Astrom e illustrato dalle sue splendide fotografie. L'articolo è scaricabile, nella versione originale con tutte le immagini, dal nostro archivio storico.

  • Desiree Astrom
  • Luglio 2006
  • Venerdì, 26 Febbraio 2016
I reali alla fine del Mondo

(Tratto da Piemonte Parchi n. 157 -giugno/luglio 2006)

Ci fanno sentire subito i benvenuti, e non intrusi che minacciano la quiete in una bella giornata della tarda estate australe. Un piccolo gruppo si raduna sulla sponda della spiaggia e aspetta che gli stranieri si accomodino.
Con la schiena dritta, si muovono con grazia e i "frac", neri ed elegantissimi, splendono illuminati dai primi raggi del sole mattutino, mentre noi, reduci da quattro giorni di dura navigazione nel tempestoso oceano dei "40 ruggenti", ci sentiamo un po' scombussolati. I nostri movimenti sono goffi , dopo tanto rollio patiamo "il mare di terra", come se la terra ferma si muovesse sotto ai nostri piedi. Ma la curiosità e il fascino di questo luogo tanto fa subito dimenticare le fatiche del viaggio. L'isola di Georgia Australe dista 2.100 chilometri dal Continente sudamericano, 1.500 dall'Antartide e 4.800 dalla punta più a sud dell'Africa. Le terre più vicine sono le Isole Falkland, anch'esse parte dei territori oltremare della Gran Bretagna, a una distanza di 1.400 chilometri. In pratica completamente isolata nell'Oceano del Sud, il più freddo e ostile di tutti i mari del nostro Pianeta.

Chissà se anche l'esploratore inglese James Cook si sentì tanto benvenuto, quando nel gennaio del 1775, scoprì l'isola. Certo, l'accoglienza da parte dei Reali dell'isola sarebbe stata tutt'altro che calorosa se avessero saputo che, tornato in patria, Cook avrebbe scatenato una spietata caccia nei secoli a venire con i suoi racconti sull'abbondanza di mammiferi marini trovati in quel luogo. Caccia che quasi sterminò le otarie, gli elefanti marini, le balene e gli stessi reali. Cook fu il primo uomo a mettere piede sull'isola e lo rivendicò all'Inghilterra e al suo Re Giorgio III, ma rivendicò anche la scoperta di un re fi no ad allora sconosciuto al mondo scientifi co: il pinguino reale.

I primi cacciatori di foche raggiunsero l'isola dieci anni più tardi. Le otarie orsine, o foche dalla pelliccia, furono massacrate proprio per il loro manto pregiato e gli elefanti marini per il loro grasso. Stessa sorte che sarebbe poi toccata alle balene cento anni più tardi. I pinguini reali invece venivano uccisi per il grasso, e la pelle. Il nome deriva probabilmente dal latino pinguis, cioè grasso e il reale ne ha uno strato di ben due centimetri che lo protegge dal freddo. In un rapporto di una compagnia di cacciatori del 1867 da 405.600 uccelli uccisi furono estratti 230.000 litri di grasso. Quando nel 1905 i norvegesi aprirono a Georgia Australe la prima stazione per la lavorazione delle balene, ebbe inizio lo sterminio dei grandi cetacei. Presto le fredde acque si tinsero di rosso e grandi mucchi di enormi ossa bianche coprirono le spiagge.
La mattanza durò per sessant'anni e negli stabilimenti di Grytviken, Ocean Harbour, Godthul, Husvik, Stromness, Leith Harbour e Prince Olav Harbour furono lavorate le 175.000 balene. Per i nostri pinguini ci fu invece una svolta positiva quando nel 1909 ne fu proibita la caccia sull'Isola di Georgia Australe.

Già nel 1864 tutti i pinguini delle Falkland erano stati protetti. Successivamente nel 1919 il governo della Tasmania proibì lo sfruttamento sull'Isola Macquarie e nel 1924 i francesi dichiararono le Isole Kerguelen parco nazionale. Nel 1965 l'ultima stazione di lavorazione delle balene sull'isola di Georgia Australe chiuse i battenti e fi nalmente ci fu tranquillità e calma per tutti gli animali. Conun'eccezione nel 1982 quando, per 22 giorni, i militari argentini occuparono l'isola durante la guerra con la Gran Bretagna. Il vero obbiettivo erano le Isole Falkland ma anche la Georgia Australe, essendo territorio inglese, fu coinvolta nel confl itto. Oggi gli elefanti marini, le otarie e i pinguini hanno preso possesso dei vecchi e rugginosi stabilimenti. A parte la
visita di un ristretto numero di turisti (circa 2mila) durante l'estate australe, l'isola è abitata da tre persone che gestiscono a Grytviken il piccolo museo e l'ufficio postale estivo, e un rappresentante del governo britannico. Qui non esistono strade, attracchi per le navi, piste per gli aerei e i vecchi moli delle stazioni baleniere sono ormai pericolanti. Dei 3.500 chilometri quadrati di superficie il 75% è coperta da enormi ghiacciai. La vetta più alta raggiunge i 3.000 metri e altre undici arrivano ai 2.000.
I nostri padroni di casa ci guardano incuriositi mentre ci togliamo i salvagenti. Per loro siamo dei pinguini giganti? Uno si avvicina e tira con il becco la stoffa dei pantaloni antivento. Ho lasciato lo zaino fotografi sulla spiaggia e subiti vedo un altro pinguino che ne esamina il contenuto. Sappiamo che non dobbiamo disturbare la colonia. I pinguini non ci temono, anzi sono curiosi e una distrazione anche minima può far scivolare l'uovo dalle zampe. Gli skua, temibili uccelli predatori, non aspettano altro per farsi una scorpacciata di uovo di pinguino.
Meglio sedersi tranquillamente sulla spiaggia e aspettare che i pinguini liberi da impegni e le giocose otarie orsine si avvicinino.L'ambiente è bellissimo, e i suoi eleganti e curiosi abitanti sono fragili. Conclusa la visita dobbiamo lasciare dietro di noi solo le nostre impronte sulla sabbia bagnata, portando via i ricordi di questa meravigliosa terra alla fine del Mondo.

Specie nobili

La popolazione mondiale di pinguino reale (Aptenodytes patagonicus) conta in 2 milioni di esemplari. L'aggettivo patagonicus, nel loro nome scientifico, non ha però nulla a che vedere con la Patagonia in quanto non si trovano nel Continente sudamericano.
Si riproducono nelle isole che circondano il Continente antartico, in particolare Kerguelen, Macquarie e Georgia Australe dove nidifi cano circa 200.000 coppie.

Come tutte le altre 16 specie di pinguini vivono perciò nelle fredde acque dell'emisfero Sud. Solo il pinguino delle Galapagos si trova oltre il nord dell'equatore, a sempre in acque fredde grazie alla corrente di Humboldt. Gli sfeniciformi, l'ordine a cui appartengono i pinguini, sono uccelli marini che hanno perso la capacità di volare. Con il fitto piumaggio impermeabile e il sottostante pannicolo adiposo, con la doppia funzione di riserva energetica e isolante termico, si sono perfettamente adattati a una vita acquatica in climi freddi. Le ali si sono trasformate in pinne rendendoli così nuotatori eccellenti. Alla famiglia di Aptenodytes (subacqueo senza ali) appartengono solamente due pinguini, il pinguino imperatore e quello reale.

Entrambi sono perfetti sommozzatori. Per il reale sono state misurate immersioni fi no a 240 metri anche se, di norma, non vengono superati i 50 metri di profondità.Sono in grado di restare in apnea per circa 8 minuti. Raggiunge un'altezza di 95 centimetri e può pesare fino a 15 chilogrammi ed è caratterizzato dalla macchia gialla brillante intorno al collo.
Gli adulti non hanno predatori naturali sulla terraferma mentre in acqua sono cacciati dalle orche e dalla foca leopardo. In cattività possono vivere fino a 30 anni. All'età dai 5-7 anni raggiungono la maturità sessuale e per ogni stagione riproduttiva cambiano partner. Nidificano in grandi colonie composte da migliaia di individui. Sull'Isola di Georgia Australe ce ne sono una trentina. I siti sono situati su spiagge di facile accesso dall'acqua e con terreno pianeggiante. La coppia depone un singolo uovo nel mese di novembre che viene covato da entrambi i genitori. Non costruisce un nido, l'uovo viene tenuto sulle zampe e riscaldato nella piega ventrale, ricca di vasi sanguigni e dunque molto calda.

Dopo circa 54 giorni, in piena estate australe, avviene la schiusa dell'uovo. Il pulcino cresce rapidamente nutrito di piccoli pesci e cefalopodi. In aprile ha raggiunto un peso pari al 90% di quello degli adulti. I grandi pulcini col bruno piumino, furono creduti dai primi esploratori una specie distinta. Sono nutriti solamente ogni 2-3 settimane e solo i più forti superano questo periodo. A novembre i pulcini hanno perso metà del loro peso ma la proliferazione primaverile di plancton porta abbondanza di pesci e calamari che permette ai genitori di nutrire di nuovo adeguatamente il figlio. A dicembre, circa 13 mesi dopo la nascita, i pulcini perdono il manto bruno, mettono le penne, e ormai in grado di badare a se stessi abbandonano la colonia.

I reali hanno anche un altro periodo, la "deposizione tarda"che avviene tra gennaio e aprile. Anche questi pulcini devono lottare per sopravvivere durante i mesi invernali per poi essere nuovamente ben nutriti nella primavera australe. Per la gioia del visitatore di una colonia le due deposizioni delle uova fanno sì che nello stesso momento si possano vedere uccelli che covano, piccoli appena nati, pulcini più grandi col manto marrone e adulti in corteggiamento. Complessivamente il lungo ciclo riproduttivo di questo pinguino consente mediamente un piccolo ogni due anni o, al massimo due piccoli ogni tre anni.

Per saperne di più
Si può visitare in tempo reale l'Isola di Georgia Australe, tramite la webcam che si trova sul sito ufficiale dell'isola. Contiene molte informazioni, foto e filmati sulla storia, natura e attualità: www.sgisland.org/pages/webcam.htm. Su www.antarcticconnection.com/antarctic/
wildlife/penguins/king.shtml
è possibile sentire la registrazione dell'incredibile cacofonia di una colonia di pinguini reali.

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