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La Via delle Fontane

A Carpignano Sesia, nel novarese, a conoscere uno delle più tipiche emergenze idriche dell’alta pianura, quello dei fontanili

  • Aldo Molino
  • marzo 2015
  • Lunedì, 23 Marzo 2015
bacheca informativa foto A.Molino bacheca informativa foto A.Molino

L'abbondanza di acqua hanno fatto della pianura padana una dei territori più fertili dell'intero pianeta. Acqua di fiumi e torrenti, ma anche acqua di più facile utilizzo e regimazione come quella di risorgive e fontanili. I due termini talvolta usati come sinonimi, indicano due realtà idrogeologiche molto simili che differiscono per essere di origine naturale le une, realizzate almeno in parte dall'uomo le seconde.
La cosiddetta fascia dei fontanili salda i rilievi prealpini con la pianura profonda è fondamentalmente caratterizzata da una falda idrica molto superficiale che a contatto con strati meno permeabili spontaneamente o con un minimo scavo ritorna alla luce e le acque possono essere incanalate e utilizzate per le attività umane. Acqua che sgorga a temperatura quasi costante, quindi buona anche d'inverno, ma anche acque perfettamente adatte (se non contaminate) al consumo potabile. Negli ultimi decenni i fontanili hanno subito "aggressioni" di ogni tipo, dagli stravolgimento del territorio per grandi opere, alle urbanizzazioni coatte, dai cavi trasformati in discariche all'inquinamento delle acque stesse ad opera di pesticidi e concimi chimici invasivi. Inoltre per via dell'incremento dei prelievi idrici a monte. la falda si è approfondita e molte risorgenze si sono così prosciugate. Nonostante ciò, in aree come l'alto vercellese e il novarese, sono ancora numerosissimi dell'ordine delle centinaia.
Strutturalmente un fontanile è costituito da una testa dove l'acqua viene alla luce in maniera spesso gagliarda direttamente dal fondo, i cosiddetti occhi che quando presenti sono facilmente individuabili, ma anche filtrando più discretamente o fuoriuscendo da piccole sorgenti ai margini, dalla gola dove lasciata la testa le acque defluiscono e dal cavo dove incanalate iniziano il loro percorso più o meno lungo. Se adesso per favorire l'escita dell'acqua si utilizzano tubi filtranti, un tempo e c'è ne ancora traccia si infilavano nelle teste tini di legno zenza fondo regolarmente ripuliti dei detriti Nei loro tratti iniziali le fontane, come sono chiamate in molte zone del Piemonte, si trovano ovviamente qualche metro più in basso del piano di campagna livello che raggiungono presto nel loro deflusso. I fontanili rappresentano un habitat molto interessante, in quando si diversificano dalla uniformità delle campagne circostanti ospitando una flora e una fauna rara e localizzata. Fra le specie più caratteristiche oltre a molti odonati (le libellule) sono da ricordare un agnate endemico (lampreda zanandreai) e il gambero di fiume. Questi ultimi estremamente sensibili agli inquinanti si sono fatti sempre più rari.
Carpignano Sesia, paesone del novarese sviluppatosi attorno al ricetto medievale situato a ridosso dell'estremità settentrionale del Parco regionale delle Lame di Sesia, vanta nel suo territorio comunale numerose fontane facilmente esplorabili seguendo le indicazioni del "percorso delle Fontane" una rete di vie ciclabili illustrate da alcune tabelle esplicative (una ad es. si trova a sinistra della strada che proviene da Ghislarengo dopo il ponte sul Sesia all'imbocco dello sterrato per il Campo di tiro a Volo).
Quella più facilmente accessibile e la Fontana Scilba a nord-ovest del paese poco oltre il bosco dei Preti. Provenendo da Ghislarengo si deve svoltare a sinistra sulla tangenziale e prendere ancora a sinistra alla successiva rotonda. Si trascura la diramazione di sinistra e si prosegue sino ad un rabbecciato cartello in legno che indica il luogo della sorgente. Si tratta di una vasta area prativa con rade piante utilizzata come zona pic-nic e tempo libero. Alcuni scalini conducono al livello del fontanile alimentato da alcuni tubi infissi nella testata. La più bella è invece la Fontana dei Lupi. Situata a sud.
Si ritorna al ponte di Ghislarengo e seguendo l'indicazione si continua in direzione del Campo di Tiro a Volo. Sottopassata la ferrovia conviene proseguire a piedi sullo stradello di sinistra ci segue la via più evidente sino a quando non attraversa la roggia di Fontana Perego (la cui testa si trova proprio a fianco della strada invasa dai rovi e rovinata dalla sporcizia di una semidiscarica abusiva).
Guardando a sinistra si nota la confluenza tra due cavi quello di sinistra è l'asta che proviene dalla Fonte dei Lupi situata un centinaio di metri più a monte. Bellissima e ben conservata la testa e ben visibile i nove occhi da cui scaturisce l'acqua. Già proprietà della nobile famiglia Perego è ora di proprietà comunale. Lasciamo ai visitatori la ricerca delle altre fonti numerose anche nei comuni limitrofi.
Si tratte di "scoperte"sempre interessanti e che riservano talvolta piacevoli sorprese.
Ultimamente alcune scritte di protesta hanno fatto la loro comparsa a Carpignano. Si riferiscono a trivellazioni petrolifere in quanto a grande profondità ( almeno 4.500 m) esisterebbe proprio qui sotto un campo petrolifero

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