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Frutti dimenticati e biodiversità recuperata

Forconi, Vanna - Guidi, Sergio e Bianco, Pietro Massimiliano (a cura di) "Frutti dimenticati e biodiversità recuperata. Il germoplasma frutticolo e viticolo delle agricolture tradizionali italiane. Casi studio: Piemonte e Sardegna". - Roma : ISPRA, 2015. - 240 p. : ill. ; 30 cm.

  • Forconi, Vanna - Guidi, Sergio e Bianco, Pietro Massimiliano (a cura di)
  • Novembre 2019
Lunedì, 18 Novembre 2019
Frutti dimenticati e biodiversità recuperata

Uno dei quaderni della collana "Frutti dimenticati e biodiversità recuperata" è dedicato a Sardegna e Piemonte e raccoglie esperienze dirette degli autori e dei collaboratori in due Regioni italiane molto diverse, ma entrambe ricchissime di biodiversità.

Lo scopo è di far conoscere l'agrobiodiversità legata al territorio, alle attività umane, al loro impatto sulla natura: tutti fattori che hanno inciso sul processo evolutivo che ha generato, attraverso la selezione dei contadini, la molteplicità di animali e vegetali addomesticati.

Si tratta d'informazioni urgenti e necessarie per salvare questo tipo di biodiversità, vincolata ad aziende agricole tradizionali dal futuro incerto, in quanto legate al lavoro e alla dedizione degli agricoltori anziani, che fanno sopravvivere i frutti antichi. Quando loro non ci saranno più, questa ricchezza andrà perduta e con il germoplasma si perderà anche la memoria, l'esperienza, e la tradizione alimentare.

La memoria è fondamentale se vogliamo recuperare il sapere contadino, perché se anche riusciamo a salvare dall'estinzione un'antica varietà, ma di questa non sappiamo come si coltivava, come si conservava e come poterla impiegare al meglio in cucina, è come averla persa per sempre.

Questa collana ha certamente fra i suoi meriti non solo di aver contribuito al recupero e alla valorizzazione delle risorse genetiche a rischio di estinzione, ma anche di avere messo in rete gli agricoltori custodi che, con caparbietà e lungimiranza, hanno conservato il germoplasma di quelli che potrebbero essere addirittura i frutti del futuro, perché hanno ampiamente dimostrato nel tempo di sapersi adattare alle avversità climatiche e parassitarie, resistendo per secoli e millenni.

In Piemonte, ad esempio, la salvaguardia della biodiversità non ha rappresentato solamente un investimento per il futuro, ma anche una concreta prospettiva di sviluppo decisamente attuale. I frutti della sapienza contadina, pertanto, non devono essere dimenticati. Vanno invece custoditi gelosamente nella consapevolezza che rappresentano un tesoro dal punto di vista culturale, ambientale ed economico.

Novembre 2019

http://erasmo.it/parchipiemonte/

 

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