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Il museo che spiega il mare

Il Museo Darwin Dohrn (DaDoM) di Napoli è un gioiello espositivo che celebra il contributo di Charles Darwin alla realizzazione della Stazione Zoologica di Napoli, fondata nel 1872.

  • Ferdinando Boero
Lunedì, 19 Febbraio 2024
Il Il Museo Darwin Dohrn (DaDoM) di Napoli - Foto p.g.c. DaDoM Il Il Museo Darwin Dohrn (DaDoM) di Napoli - Foto p.g.c. DaDoM

Darwin, con l'Origine delle Specie per selezione naturale, fondò la teoria dell'ecologia e dell'evoluzione, e il DaDoM, inaugurato nel 2021, illustra entrambi gli aspetti della teoria darwiniana, in un contesto marino, spiegando il ruolo dell'oceano nel pianeta vivente, ripercorrendo la storia della vita attraverso le testimonianze fossili, per poi passare alla diversità della vita marina, e al suo contributo al funzionamento degli ecosistemi planetari. Pochi sanno che l'oceano, che copre il 71% della superficie del pianeta, essendo un volume, è più del 90% dello spazio abitato dalla vita. Anche la vita negli ambienti emersi dipende dall'acqua che scende dalle nuvole, dove arriva dagli oceani, per evaporazione. La logica espositiva si vale del contributo di artisti chiamati a rappresentare i concetti dell'ecologia e dell'evoluzione, con l'intento non solo di sorprendere e meravigliare i visitatori (la reazione ohhh) ma anche di generare conspevolezza (la reazione ahhh). Concentrati sulla biodiversità carismatica di balene, delfini e tartarughe, pochi sanno che gli animali più importanti della biosfera sono i copepodi, le "piante" più importanti sono le alghe unicellulari del fitoplancton, e gli organismi più importanti sono i batteri, senza i quali gli ecosistemi non possono funzionare.

La missione della Stazione Zoologica Anton Dohrn

La Stazione si propone di esplorare la biodiversità del Golfo di Napoli e, attraverso il suo studio, gettare luce sui grandi processi della biologia, dal funzionamento degli ecosistemi, allo sviluppo degli organismi, alla fisiologia del sistema nervoso e alle basi molecolari che governano i fenomeni biologici, valendosi di modelli animali prelevati in natura. Alla scienza, Dohrn affiancò la divulgazione con l'Acquario, inaugurato nel 1874: il più antico al mondo ad aver mantenuto le caratteristiche originali, oggi affiancato dal DaDoM e dal Centro Tartarughe di Portici.

Il museo oggi

Il Museo Darwin-Dohrn (DaDoM) celebra la stretta relazione tra Anton Dohrn e Charles Darwin. Dohrn fondò la Stazione Zoologica che oggi porta il suo nome per "dimostrare la veridicità della teoria dell'evoluzione di Darwin" attraverso lo studio della vita marina. La fitta corrispondenza tra Darwin e Dohrn testimonia il favore di Darwin per l'iniziativa di Dohrn.

La prima sala del DaDoM mostra il rapporto tra Darwin e Dohrn e spiega la "logica" della Stazione Zoologica. La sala degli oceani mostra la loro importanza nel funzionamento del pianeta e, ad essa, è collegato lo spazio dedicato alla neve marina: la sostanza organica particolata, coperta di batteri, che scende nel buio del profondo, a nutrire ecosistemi popolati solo da animali, batteri e virus. Segue la sala con le risorgive idrotermali, con ecosistemi basati sulla chemiosintesi e non sulla fotosintesi, da molti ritenuti la sede dell'origine della vita. Proseguendo in un immaginario tour incontriamo la sala delle pagine di pietra, dove si ripercorre la storia dei viventi attraverso lo studio dei fossili, per poi passare nella passeggiata nel tempo che, in pochi metri, torna all'origine della vita a partire dal recente, con una parata della biodiversità del passato. L'evoluzione si basa sulla selezione naturale, spiegata nella sala successiva, assieme alla coevoluzione: ogni evento evolutivo ne innesca altri con un'inarrestabile reazione a catena. Ogni innovazione genera altra innovazione, anche se moltissimi organismi hanno oggi la stessa struttura dei loro antenati di milioni di anni fa e i fossili viventi, come la Latimeria, ci dicono che animali ritenuti estinti da molto tempo possono ancora essere trovati, vivi e vegeti. Un'altra sala mostra il plancton, il benthos e il necton, e i rapporti tra questi domini, solo apparentemente scollegati. Finalmente si comprende l'importanza di copepodi, fitoplancton e batteri, e si impara che, dai mitili alle balene, la filtrazione è la modalità alimentare più diffusa della biosfera. L'albero della vita interpretato da Ray Troll ci porta verso la ricostruzione del consumo di un cadavere di capodoglio da parte dei mangiatori di carcasse.

L'eccellenza nella storia

La Stazione Zoologica contribuì alle collezioni dei musei e delle università di tutto il mondo attraverso la preparazione di reperti biologici: nella grande sala polifunzionale, dedicata a conferenze, congressi e dibattiti, una parete alta sei metri ospita una imponente collezione di preparati in liquido, a testimoniare l'eccellenza dei preparatori napoletani, capitanati dal genio di Salvatore Lo Bianco. Una piccola sala sulle specie descritte per il golfo di Napoli ci porta nella sala finale, con i premi Nobel passati per la Stazione Zoologica, e le modalità di studio della biodiversità. La visita termina nello spazio dedicato alla vendita di libri e gadget e al museo didattico dove, su prenotazione, le guide fanno toccare con mano, soprattutto alle scolaresche in visita, i concetti illustrati nel percorso espositivo. Il DaDoM sviluppa un "lungo ragionamento" che mira non solo a meravigliare i visitatori ma, soprattutto, a dotarli di un bagaglio di conoscenza che la divulgazione naturalistica raramente riesce a fornire.

Il racconto dell'ecologia e dell'evoluzione attraverso l'arte

Nelle chiese affreschi, quadri, statue, bassorilievi, vetrate colorate, reliquie illustrano le "storie" comunicate durante le funzioni: le opere d'arte trasmettono concetti ed emozioni. In Laudato Si' Francesco chiede la conversione ecologica. Il progetto espositivo del DaDoM, di Ferdinando Boero, Elisa Cenci, Maria Cristina Maiello, Marco Signore, Andrea Travaglini, e dell'ex presidente della Stazione Zoologica Roberto Danovaro, usa la strategia comunicativa adottata nelle chiese per trasmettere i principi dell'ecologia e dell'evoluzione. Il DaDoM "comunica" attraverso le opere di artisti e grafici: Giuseppe Bruno, Alessandra Carratù, Gioacchino Cennamo, Massimo Colombo, Enrica D'Aguanno, Andrea Fantini, Alberto Gennari, Comingio Merculiano, Graziano Ottaviani, Lorenzo Possenti, Andrea Preziosi, Luis Rey, Vincenzo Serino, Ray Troll, Fabio Trovato, Asad Ventrella, Ester Vollono, e delle botteghe d'arte Fossil Design, Naturaliter, Trilobite Design, e i preparati di Salvatore Lo Bianco e della sua scuola di conservatori.

 

Per approfondimenti:

Fondazione Dohrn, Museo Darwin Dohrn, Villa Comunale, 80121 Napoli

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Stazione Zoologica Anton Dohrn su Facebook

 

Gli articoli "I Musei delle Meraviglie" sono curati da Sabrina Lo Brutto, Università degli Studi di Palermo e National Biodiversity Future Center; Vittorio Ferrero, Università degli Studi di Torino; Franco Andreone, Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.