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Disuguaglianze climatiche: non esiste un’umanità "di serie B"

La storia del pianeta si può raccontare anche attraverso i cambiamenti climatici: oggi siamo alla vigilia di scelte che rivoluzioneranno il nostro modo di vivere, necessarie affinche la nostra civiltà non si spacchi fra pochi cittadini di "serie A" e masse di popolazione "di serie B".

  • Nadia Faure
  • Gennaio 2023
  • Mercoledì, 11 Gennaio 2023
Immagine Pixabay Immagine Pixabay

L'accademico Antonello Provenzale, direttore dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR e docente del corso "Dinamica dei Sistemi Estesi" all'Università di Torino, pluripremiato nonchè autore di più di 160 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, ricostruisce velocemente la storia del nostro pianeta attraverso i cambiamenti climatici (temperature, emissioni di anidride carbonica, effetto serra, variazioni delle precipitazioni, modifica del ciclo dell'acqua) e gli sviluppi delle relative società.

La prima rivoluzione che cambia il mondo, anche grazie a un clima più mite, si ha quando da una società di cacciatori/raccoglitori si passa a una società agricola più strutturata,  articolata in classi sociali. Segue la rivoluzione industriale, sempre più complessa e veloce, mentre oggi siamo all'alba della terza rivoluzione che cambierà il mondo. Abbiamo il grosso problema del cambiamento climatico che mette in pericolo non solo il Pianeta ma anche la nostra Società e che ci pone di fronte a delle scelte.

Il mondo non è in pericolo, è infatti sopravvissuto a catastrofi inimmaginabili, ma i cambiamenti climatici, sempre più veloci, hanno e avranno un pesante impatto economico e sociale. E' a rischio la nostra società, la nostra civiltà e quindi il nostro benessere, e occorre agire utilizzando tecnologie che portino a ridurre le emissioni, anche accettando compromessi. Si tratta tuttavia di cambiamenti molto costosi e dunque si pone il problema di chi li può affrontare economicamente e quindi scegliere deliberatamente.

L'Unione Europea ha dichiarato che a decidere saranno le Istituzioni insieme ai privati, ai "capitali", ma senza lasciare la scelta in poche mani perchè non dovrà esserci una umanità "di serie B". Dobbiamo imparare a sviluppare tecnologie sostenibili e compatibili con l'ambiente (es. fotosintesi artificiale), che rispondano alle leggi della Natura, di cui tutti siamo parte, per realizzare un mondo più armonico e più giusto.

 

 

NB: il video è visibile direttamnete su Youtube a questo link