Piemonte Parchi

Vecchio Sordone, quanto tempo è passato…

Il Sordone è un uccello apparentemente simile al passero, diffuso in Italia lungo tutto l'arco alpino ma presente fino all'Himalaya e al Giappone.

  • Testo e foto di Marco Gioviali
  • Febbraio 2023
  • Venerdì, 14 Aprile 2023
Sordone Sordone

La primavera, porta sempre con sè curiose novità... Ne approfitto per un'escursione alpinistica con l'obbiettivo di raggiungere, perché no, qualche cima inesplorata.

Accompagnato come sempre dalla mia macchina fotografica, procedo lento, a passo costante, su un versante innevato con particolare attenzione alle condizioni di "tenuta" del fondo, sempre particolarmente imprevedibili.

Giunto su un pianoro ne approfitto per sgranocchiare un po' di frutta secca e "azzannare" un tocco di pane, quando un battito d'ali quasi mi sfiora il viso.

Dapprima il movimento improvviso quasi mi spaventa ma poi ne capisco l'origine... un Sordone!!!

Abbandono per un attimo il breve ristoro per dedicarmi al buffo e simpatico passeriforme, che approfitta dei miei maldestri movimenti per "rubarmi" qualche briciola caduta ai piedi.

Carta d'identità - Sordone

Nome Scientifico: Prunella collaris

Ordine: Passeriformi

Famiglia: Prunellidae

Curiosità: il Sordone predilige ambienti aperti ad alta quota. Frequenta le pareti rocciose soleggiate, i ghiaioni, le pietraie e le morene ad oltre 2.000 metri di altitudine.

Prunella collaris è una specie diffusa in Italia lungo tutto l'arco alpino ed il suo areale si spinge fino all'Himalaya e al Giappone.

Ricerca il cibo a terra prediligendo ragni, insetti e altri invertebrati, semi, piccoli frutti e molluschi.

Esteticamente molto simile al Passero, raggiunge i 18 cm di lunghezza e il suo piumaggio grigio-bruno, particolarmente compatto, si confonde tra le rocce. La tonalità marrone è ravvivata da striature rossastre che corrono lungo i fianchi. Peculiarità del Sordone è il disegno bianco e nero in corrispondenza del petto e le numerose macchiette biancastre presenti sulle ali. Le zampe sono di colorazione rossastra.

Dopo la fase di corteggiamento in gruppi poligami, il maschio dominante scaccia gli altri pretendenti e, in seguito a numerosi accoppiamenti, prende le femmine sotto la propria tutela. Queste ultime producono due covate l'anno, la prima a primavera inoltrata. Il nido è costruito tra le fessure delle pareti rocciose o tra i sassi utilizzando steli, erba secca e muschio. Vengono deposte 4-5 uova blu chiaro che vengono covate per circa due settimane da entrambi i genitori. I pulcini nascono tra luglio e agosto e lasciano il nido dopo 16 giorni. Una seconda nidiata può avere luogo nei mesi di luglio-agosto.

Chi è Marco Gioviali

Nato a Pinerolo nel dicembre 1985 è stato "girovago" per lavoro, in missioni sia in Italia che all'estero. Oggi presta servizio nella sua città natale.

La passione per la fotografia è recente: è solo nell'estate del 2019, su "benevola pressione" degli amici Tom (Tomasi Giuseppe) ed Ezio (Ezio Giuliano), che acquista la sua prima macchina fotografica, ma fin da bambino nutriva curiosità per la natura e gli animali. E spesso, il sabato o la domenica mattina, alle prime luci dell'alba, importunava papà Massimo, mamma Fiorella e la sorella Simona per una scampagnata in Val Chisone o Val Pellice nella speranza di poter avvistare qualche animale selvatico.

Oggi è marito dell'amata Silvia e papà della splendida Alice, a cui spera di poter trasmettere la passione per la fauna e la natura.

Ex dipendente del glorioso Corpo Forestale dello Stato, Marco Gioviali ha potuto associare la passione per la natura e al compito della tutela partecipando a numerose attività investigative.

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