L'Ente Parco ha recentemente aderito ad un bando del Ministero dell'Università e Ricerca intitolato "Museo always open", che si propone di creare un meta-museo virtuale di Storia Naturale e di tutte le collezioni integrate. Questo progetto d'innovazione è stato strutturato per ampliare le possibilità operative del Museo Paleontologico gestito dal Parco, sia in termini di miglioramento dei risultati, in regimi di normalità di mercato, sia in termini di salvaguardia dei risultati, qualora si proseguisse o si tornasse ad un regime di "contingentazione della fruizione culturale" nei musei, com'è avvenuto negli scorsi anni a causa delle misure restrittive durante la pandemia.
L'idea è creare un network di realtà museali nell'ambito delle scienze naturali che sfrutti le medesime soluzioni applicative sia attraverso strumenti operativi di catalogazione dei beni conservati nelle loro collezioni che di modalità di fruizione dei contenuti da parte del pubblico. Sotto il punto di vista dell'innovazione digitale le linee d'intervento sono due. Innanzitutto la creazione dei contenuti necessari per realizzare una visita virtuale - mediante realtà aumentata - per permettere approfondimenti da remoto, anche aprendo le porte a locali normalmente non visibili al pubblico, quali depositi e laboratori (in un inedito "dietro le quinte" di un museo naturalistico), e mostrando quei reperti che non sono esposti nelle teche del percorso di visita ma che hanno ugualmente un grande valore scientifico e, perché no, estetico. In secondo luogo l'adozione di uno strumento di catalogazione dei beni naturalistici condiviso, che potrà essere messo a disposizione anche di altri musei che vorranno entrare a far parte del network.
La fotogrammetria
Il progetto "Museo Always Open" parte dalla nuova tecnologia della fotogrammetria.
Si tratta di una tecnica estremamente versatile che, a partire da una serie di foto di un oggetto, attraverso software appositi permette di ricreare al computer un modello 3D fedele nei dettagli all'originale.
L'oggetto così "scansionato" trova applicazione in una vasta gamma di settori come l'ingegneria biomedica ma anche nello sviluppo di videogiochi o in discipline prettamente scientifiche.
Nell'industria videoludica iconico è il lavoro svolto per la realizzazione della serie Assassin's Creed, in cui i giocatori esplorano città di rilevanza storica, potendo visitare (e persino scalare) edifici noti del nostro Paese, come il Duomo di Firenze o la Basilica di San Pietro che gli sviluppatori hanno ricreato all'interno dei propri giochi sfruttando un procedimento molto simile alla fotogrammetria classica.
L'obiettivo del progetto "Museo Always Open" è quello di utilizzare modelli 3D, ottenuti tramite fotogrammetria, per la realizzazione di un "tour virtuale" che consenta di visitare le sale del Museo in qualsiasi momento, da qualsiasi parte del mondo con il semplice utilizzo di un cellulare o computer dotati di connessione a internet.
Il tour virtuale ha inoltre l'enorme pregio di permettere ai visitatori di esplorare anche mostre temporanee oramai terminate, come per esempio la mostra "Balene Preistoriche", prolungandone all'infinito la durata in forma digitale.
Trattandosi di una tecnica relativamente semplice ed economica, nel corso degli anni sono sorte tantissime applicazioni "secondarie" della fotogrammetria anche per fini didattici.
I modelli in 3D possono essere dotati di "etichette", filmati e dare origine ad animazioni capaci di fornire informazioni in modo completamente nuovo, anche con l'ausilio di un visore per la realtà virtuale.
Con il supporto di avveniristici "guanti aptici" ( guanti capaci di riprodurre sensazioni tattili) o con le ben più comuni stampanti 3D, possono essere invece resi accessibili reperti altresì confinati all'interno delle classiche teche, permettendo la realizzazione di percorsi e attività anche per persone ipovedenti.
Questa pratica ha importanti implicazioni anche in un'ottica di conservazione dei beni culturali. Esattamente come le mostre temporanee, che vengono rese "eterne" con i tour virtuali, la fotogrammetria rende reperti unici come il Delfino di Settime d'Asti o il fossile della balenottera di Moleto, la più antica del Mediterraneo, "virtualmente indistruttibili" impedendo la loro scomparsa in caso di incidenti, come ad esempio l'incendio che colpì il Museo Nazionale del Brasile nel 2018 distruggendo l'unico scheletro esistente dello spinosauro Oxalaia quilombensis.
Questa innovativa tecnica garantirà dunque anche ai ricercatori di altri Paesi - o a quelli del futuro - di poter esplorare e studiare l'incredibile ricchezza conservata nei nostri musei territoriali.