Quando si attraversa il ponte sul Po della strada che da Villafranca Piemonte porta verso Moretta, si notano gli striscioni degli Amici del Po e del Parco del Monviso, che delimitano un parcheggio fra i campi coltivati. E' il punto di partenza di uno degli itinerari escursionistici più interessanti che si snodano lungo le sponde cuneesi del fiume Po. E' il "Sentiero delle Ochette", realizzato e segnalato nel 2017 dall'Associazione Amici del Po, nell'ambito del progetto "Un Po di tutto", con il sostegno del Parco del Monviso e dei Comuni di Villafranca Piemonte, Cardé e Moretta.
Il tracciato, lungo circa 14 chilometri, si snoda prima lungo la sponda destra orografica del Po, a Cardé attraversa il ponte stradale sul fiume e segue la riva sinistra orografica, riportando al ponte di Villafranca Piemonte e al punto di partenza.
Simpatici cartelli in legno ( ) indicano i bivi e la distanza percorsa. Lungo il tracciato vi sono anche pannelli con la mappa del percorso ( ) che indicano il punto in cui ci si trova. Il lavoro di segnalazione e manutenzione del percorso viene effetuato dagli Amici del Po, che hanno anche risolto il problema dell'attraversamento degli affluenti: su tutti i rii hanno installato robuste passerelle in ferro
( ), che permettono di attraversarli senza problemi, mentre i ciclisti devo solo avere l'accortezza di fare un breve tratto con la bicicletta a mano.
Le passerelle hanno resistito anche alla piena del Po e dei suoi affluenti dello scorso novembre, che tuttavia ha eroso alcuni tratti del sentiero (i volontari degli Amici del Po stanno ripristinando i tratti danneggiati, per rendere di nuovo facilmente agibile il percorso prima delle festività natalizie, quando viene allestito un Presepe sull'acqua, visibile dal ponte di Villafranca Piemonte).
L'itinerario è molto interessante dal punto di vista naturalistico ( ) e paesaggistico e viene utilizzato per visite guidate con le scolaresche, in collaborazione con il Parco del Monviso, anche se questo tratto di fiume non è più tutelato da un parco naturale. Lungo il cammino si attraversano molti pioppeti e si costeggiano vasti campi di mais, mentre verso il fiume si nota la preoccupante presenza della zucca matta (Sicyos angulatus ). E' una liana invasiva esotica giunta dal Nord America che appartiene alla stessa famiglia (cucurbitacee) delle zucche commestibili: con i suoi cirri ramificati la pianta si avvinghia alla vegetazione e si arrampica sugli alberi, coprendoli a volte completamente.
Il percorso offre anche motivi di interesse storico. Si transita a fianco del castello di Cardè, mentre presso il parcheggio dove inizia il sentiero vi è un traghetto ( ). E' stato ricostruito da un gruppo di villafranchesi per ricordare come si attraversava il fiume fino alla costruzione dell'attuale ponte nel 1884: l'impianto è gestito da alcuni volontari, che lo fanno funzionare in molti pomeriggi festivi. A fianco del traghetto di solito è ormeggiata una "barca a punta": in passato queste imbarcazioni erano utilizzate per il trasporto di materiali e per la pesca; lunghe da 7 a 12 metri, hanno il fondo piatto e vengono spinte con una pertica lunga circa 4 metri, facendo perno sul fondo del fiume.
Arrivare in auto
Da Torino si segue la strada per Saluzzo fino a Moretta. Si attraversa il centro abitato in direzione di Villafranca Piemonte, toccando il barocco santuario della Beata Vergine del Pilone. Qui si incrocia la pista ciclabile realizzata sul sedime della ferrovia Airasca - Saluzzo, che si costeggia arrivando dopo 3 km in vista di Villafranca Piemonte. Poco prima del ponte sul Po ( ) si prende a sinistra la stradina in discesa che punta verso il fiume, poi svolta a sinistra e lo costeggia fino ai vicini parcheggi. Arrivando invece da Villafranca Piemonte, nel centro del paese si seguono le indicazioni per Moretta, si attraversa il ponte sul Po e subito dopo si gira a destra sulla stradina che torna indietro in discesa. Al bivio non ci sono cartelli, ma si vedono gli striscioni degli Amici del Po e del Parco del Monviso che delimitano il parcheggio tra i campi; poco oltre c'è un piazzale ombreggiato.
Il percorso a piedi
Dal parcheggio si segue a piedi il viottolo, lasciando a sinistra una costruzione in legno sugli alberi e a destra i gradini che portano al traghetto e a una bella spiaggetta (fontana e tavoli con panche): qui è facile vedere le ochette che danno il nome al sentiero. Il viottolo, riservato a bici e pedoni ( ), si snoda all'inizio in un bel bosco, con molte sculture moderne, poi prosegue tra i campi di mais. Si tocca la prima "area sosta" realizzata dagli Amici del Po lungo il tracciato: alcuni tavoli e panche coperti da una tettoia, che ripara i camminatori dal sole estivo e dalla pioggia. Poco dopo si lascia lo stradello tra i campi per seguire la traccia inerbita che si tiene sull'argine, in vista del fiume e presto torna sullo stradello. Si entra in un pioppeto, toccando una vecchia pompa dell'acqua ad azionamento manuale.
Poco dopo la strada esce dal pioppeto puntando verso la frazione Brasse: qui la si abbandona (0,25 ore, ochette segnavia) per poggiare a destra sul sentiero fiancheggiato da un filare di pioppi. Poco dopo si scende alla passerella sul Rio Tepice e si attraversa un ripiano erboso in vista dell'ansa del Po ( ) dove confluisce il Tepice. In vista del fiume si arriva all'ochetta che indica i 2500 metri percorsi fin qui (0,10 ore): sulla destra una traccia scende a una spiaggetta ( ).
Costeggiando un pioppeto, si nota sull'altra sponda la confluenza del rio Cantogno e si prosegue in vista dei campi di mais. All'ochetta dei 3500 m il fiume fa un'ansa a destra, quindi si attraversa il Canale Lessia. Si continua con un tratto un po' noioso e assolato, lungo i campi di mais, con il fiume nascosto dalla vegetazione, mentre sullo sfondo si vedono le case di Cardé sempre più vicine.
Si entra in un bel pioppeto ( ) che giunge fin sulla sponda e si avvista il ponte di Cardé.
Il sentiero piega a sinistra allontanandosi dal Po, per aggirare il Castello e un grande impianto di essiccazione dei cereali. Si confluisce su uno stradello arrivando subito a una cascina dove si svolta a destra su una stradina asfaltata; si attraversa il Canale Riondino e si costeggia il prato recintato in cui sorge il Sepolcreto dei marchesi di San Germano (privato), costruito in stile romanico nel 1879 (1 ora).
Si giunge così sulla strada provinciale: a sinistra vi è la parrocchiale di Santa Caterina e i portici di Cardè con bar e negozi. Si svolta invece a destra, sulla provinciale che sale verso il ponte sul Po, ammirando il Castello dei Marchesi di Saluzzo ( ), più volte danneggiato e ricostruito, che conserva finestre rinascimentali e decorazioni gotiche.
Attraversato il ponte, si svolta a destra sullo stradello che torna verso il fiume, poi piega a sinistra per costeggiarlo di nuovo, ma questa volta sulla sponda sinistra. Il viottolo attraversa altri pioppeti, mentre il fiume è nascosto dalla vegetazione. Costeggiando campi di mais e di erba medica ci si avvicina per un breve tratto alla strada provinciale che collega Cardé a Villafranca, con lo sfondo di alcune grandi cascine. Tornati nel pioppeto, all'ochetta degli 8000 m si incontra un'area sosta ben ombreggiata (0,30 ore) in corrispondenza di un'ansa del fiume.
Si continua tra i pioppeti, poi il viottolo piega a sinistra seguendo un'altra ansa del fiume, dove gli alberi sulla sponda sono stati coperti dalla zucca matta. Dopo l'ochetta dei 9500 m il tracciato si allontana un poco dal fiume per attraversare (0,30 ore) la passerella sul Rio Cantogno ( ).
Quindi piega a destra per contornare un'ansa del Po ( ), da cui si scorge la spiaggetta toccata mentre si percorreva l'altra sponda.
Presto si arriva a un'area sosta allestita in un'altra ansa del fiume, che qui piega a sinistra. Con un bel panorama sul fiume si arriva (0,20 ore) alla passerella sul Canale Aiga ( ).
Poco dopo una serie di pali con mosaici e frasi celebri, accompagnano il cammino fino a un'area sosta coperta da una lunga tettoia. A sinistra si vedono le prime case e i campanili di Villafranca Piemonte ( ). Subito dopo l'ochetta dei 12.000 m c'è un'altra zona pic-nic tra gli alberi, di fronte alla spiaggetta attrezzata e al traghetto dove è iniziato l'itinerario.
Si esce dal pioppeto in vista del vicino ponte di Villafranca Piemonte: una ripida gradinata risale la scarpata erbosa e porta alla provinciale, che si segue verso destra (si può anche attraversare la strada e scavalcare il guard-rail che da accesso alla pista ciclabile). Al termine del ponte un'altra gradinata scende alla stradina percorsa in auto: seguendola si costeggia il Po osservando i pannelli "Ali sul Po" e si arriva al parcheggio (0.25 ore).
Informazioni utili
Dislivello: 50 m.
Sviluppo: 13,5 km.
Tempo complessivo: 3.20 ore circa.
Periodo consigliato: tutto l'anno, eccetto i giorni più caldi e quando il fiume è in piena.
Carta: lungo il tracciato vi sono pannelli con la mappa del percorso.
Approfondimenti: www.amicidelpo.it/?p=3041#sentiero-delle-ochette per il sentiero; www.amicidelpo.it/?p=3051#la-barca-a-punta-e-il-traghetto-sul-po per il traghetto; spazioinwind.libero.it/strobino/html/mio_paese.htm per Cardé; www.biodiversita.lombardia.it/sito/images/ROBERTA/C03_Sycios.pdf per la zucca matta.
La foto aerea del percorso
Il "Sentiero provato": tracciato in rosso l'itinerario base.
* Furio Chiaretta è giornalista e "sentierologo": progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue guide più recenti sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso, Passeggiate sulle montagne torinesi, Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni. Nell'estate 2019 ha pubblicato la guida 142 laghi in Valle d'Aosta: 48 gite a piedi, Mulatero editore.
Si ringrazia per l'elaborazione della foto area Luca Marello, funzionario del settore Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte.