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Gesso e Stura, quando il PSR migliora la biodiversità

Tra gli interventi promossi dal parco: laboratori di educazione ambientale per le scuole, rimboschimento e rinaturalizzazione di alcune aree, acquisto di una piccola barca in alluminio per operazioni di monitoraggio e studio

  • Sara Comba
  • gennaio 2017
Martedì, 17 Gennaio 2017

Proteggere la biodiversità e la complessità dell'ambiente che ci circonda partendo da chi ci lavora ogni giorno e dovrebbe conoscerla meglio di chiunque altro: per questo la Regione Piemonte, con il Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2007-2013), ha voluto coinvolgere parchi e aree protette regionali, come promotori di un'attività di sensibilizzazione nei confronti degli agricoltori e non solo. Un'opportunità che il Parco fluviale Gesso e Stura ha colto con entusiasmo, aderendo al programma in qualità di capofila e lavorando su tre versanti, in altrettante Misure.

Forte dell'esperienza in quella che è la sua vocazione principale, l'educazione ambientale, il Parco fluviale è stato individuato come capofila per i parchi della provincia di Cuneo relativamente alla parte di progetto rivolto alle scuole primarie, nella misura dedicata alla "Comunicazione". La Regione ha infatti stanziato alcune risorse per finanziare un piano di comunicazione a supporto del "Programma finalizzato alla tutela della biodiversità" nell'ambito del PSR 2007-2013. Il Parco fluviale è stato scelto per predisporre un "pacchetto" di educazione ambientale (rivolto alle scuole primarie della provincia) utilizzabile anche dagli altri parchi. Le classi coinvolte hanno potuto svolgere, gratuitamente, attività sulla biodiversità in campo agricolo nelle aree protette regionali a loro più vicine e hanno poi partecipato al concorso "Naturalmente Alleati", realizzando un elaborato finale. Un'attività importante che ha permesso ai parchi di accompagnare numerose classi del territorio in un percorso di scoperta e avvicinamento all'importanza della biodiversità, con particolare attenzione al campo agricolo, utilizzando kit didattici realizzati ad hoc. Il progetto ha ottenuto, complessivamente, un finanziamento di 32.000€, che ha permesso di ideare e realizzare il kit didattico a tema, utilizzato nelle varie classi e rimasto poi ai parchi per poter continuare il lavoro gli anni successivi. Con i fondi sono inoltre state finanziate le attività didattiche stesse, offerte gratuitamente alle classi.

Anche la Misura 227 ha visto il Parco fluviale capofila: con questo finanziamento, di 244.000€ complessivi, è stato predisposto un progetto riguardante le aree boschive dei comuni di Cuneo, Roccasparvera, Vignolo, Borgo S. Dalmazzo e Castelletto Stura, tutti facenti parte del Parco. Gli interventi hanno riguardato azioni di sostegno agli investimenti non produttivi su superfici forestali, vale a dire diradamento e rimboschimento, valorizzazione e rinaturalizzazione, a seconda delle aree specifiche, azioni comunque sempre volte a migliorare la salute dei nostri boschi. Sempre nell'ambito di questa misura è stata realizzata nell'area che costeggia la pista ciclopedonale del lungo Gesso un'area umida che favorisce l'insediamento di anfibi, libellule e altri animali utili anche alle aree agricole, oltre ad aumentarne la biodiversità.

Infine, la terza Misura che il Parco ha portato avanti, ancora come capofila, è la 323. Ha finanziato interventi di riqualificazione e incremento della biodiversità in siti particolarmente delicati o preziosi dal punto di vista ambientale. Parte delle risorse sono servite, ad esempio, ad intervenire nell'area dell'Oasi Naturalistica "La Madonnina" di Sant'Albano Stura, che si estende su 220.000 metri quadri ed è una delle zone umide più importanti della provincia, habitat ideale per molte specie e in particolare per l'avifauna (ospita 213 specie). Con i fondi della 323, circa 100.000€, è stato possibile anche acquistare una piccola barca in alluminio, per operazioni di monitoraggio e studio. Inoltre la 323 ha permesso la valorizzazione e la ricerca scientifica sulla caratterizzazione del microhabitat di un'area pregiata per la sua biodiversità, il cosiddetto "Buco dell'aria calda", oltre alla rinaturalizzazione di altri siti altrettanto pregiati, come le rive boscate degli antichi canali a Vignolo e quelle del fiume Stura a Roccasparvera.

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