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Turismo esperienziale nel Parco del Cilento

Dal 2006 il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha puntato su un turismo di qualità realizzando nel piccolo borgo di Morigerati un nuovo modello di ospitalità fatto di accoglienza diffusa, con una rete di casali affiancati da agriturismi, mobilità sostenibile, banda larga e fotovoltaico e un marchio di qualità del Parco che tutela e promuove i prodotti locali.

  • Ludovica Schiaroli
  • Luglio 2021
  • Lunedì, 4 Ottobre 2021
Veduta dell'area marina protetta di Santa Maria di Castellabate - Foto p.g.c. Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Veduta dell'area marina protetta di Santa Maria di Castellabate - Foto p.g.c. Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

È una bellezza che incanta quella del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, del suo mare e delle sue montagne. Che ci si specchi nelle acque trasparenti e protette dell'isola di Licosa, dove aguzzando lo sguardo sono visibili i resti sommersi dell'omonima città greco-romana o si vada in esplorazione del suo entroterra, la cui natura carsica e la ricchezza di grotte ha senza dubbio favorito la presenza dell'Uomo primitivo, evidente dagli "strumenti" disseminati sia lungo le grotte costiere, sia in quelle interne lungo gli antichi percorsi di crinale, o ci si perda nei siti archeologici di Paestum e Velia.

D'altronde è famosa l'esclamazione di Gioacchino Murat, cognato di Napoleone e re di Napoli che dopo essersi affacciato al Belvedere di Castellabate disse: "qui non si muore", riferendosi proprio alla bellezza del luogo.

La bellezza non basta

«Il nostro è un Parco ricco di eccellenze naturalistiche, storiche, archeologiche, ma da sole non bastano; la sfida che con il presidente Tommaso Pellegrino e l'Ente Parco stiamo portando avanti è quella di creare delle opportunità di crescita sostenibile per il territorio e per le persone che ci vivono e lavorano». Lo spiega Cono D'Elia, vicepresidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che con i suoi 181mila ettari è il secondo parco d'Italia per dimensioni.

«Qui abbiamo dovuto iniziare da zero un po' più di vent'anni fa - continua D'Elia - a differenza di Toscana, Marche, Umbria e anche della più vicina Irpinia, noi non avevamo una tradizione di accoglienza turistica, ma in questi anni abbiamo accettato la sfida e oggi possiamo dire di avere iniziato un percorso nuovo».

Modello Morigerati

L'emergenza sanitaria legata al Covid19 ha spinto tanti Parchi a ripensare l'accoglienza e la fruizione del territorio puntando su un turismo "esperienziale" di eccellenza; il Parco Nazionale del Cilento, tuttavia, era partito già nel 2006 con un progetto europeo che ha cambiato il volto del piccolo borgo di Morigerati (600 abitanti in provincia di Salerno) e che il presidente del Parco, Tommaso Pellegrino, intervistato da un giornale locale, ha definito il "new deal dell'ospitalità".

A Piemonte Parchi lo racconta il vicepresidente Cono D'Elia che, con una punta di orgoglio, spiega in cosa consista il modello Morigerati. «Grazie ai cinque milioni di euro di fondi europei abbiamo puntato sull'ospitalità diffusa realizzando un ostello per la gioventù, oggi gestito dal WWF e dai Salesiani e, dove prima c'era una scuola elementare chiusa da anni perché i bambini sono sempre meno, abbiamo realizzato una struttura per la terza età con tutti i comfort, al centro del paese. I nostri anziani non sono isolati, ma vivono nel borgo come un tempo, partecipando alla vita sociale e aiutando l'economia cittadina».

A tutto questo si deve aggiungere una rete di casali che affianca gli agriturismi già presenti sul territorio e, poi ci sono il car sharing, quattro postazioni di auto elettriche, la metanizzazione, la banda larga, il fotovoltaico su tutte le strutture comunali e l'illuminazione a led.

Il centro storico di Morigerati - che è anche l'unica bandiera arancione del Touring Club nella provincia di Salerno - è stato valorizzato recuperando le strutture più belle e proponendole con un modello di albergo diffuso. «È stata la prima esperienza di questo tipo a realizzarsi nel Parco», aggiunge D'Elia.

L'anno prossimo arriveranno due navette ibride che collegheranno i borghi con i centri di servizi territoriali come banche, ospedali, ferrovie e ogni comune del Parco avrà almeno una postazione per ricaricare le macchine elettriche ed è in via di completamento una rete di 40 stazioni per e-bikes per incentivare la mobilità sostenibile.

I prodotti a marchio Parco

Oltre centotrenta aziende del settore agroalimentare hanno già aderito al "marchio Parco" che garantisce che siano prodotti autenticamente cilentani. Si tratta di olio, vino, formaggi, ortaggi, grani antichi, e altri prodotti tipici che raccontano il territorio e chi li produce e rappresentano l'espressione migliore della dieta mediterranea. «Riconosciamo una primula, che è il simbolo del Parco - racconta D'Elia - a tutte le strutture che commercializzano almeno venti prodotti a marchio parco. È il nostro modo per fare capire a chi vive qui che è necessario lavorare tutti insieme per promuovere il territorio. Ogni giorno ci dobbiamo reinventare per essere più accoglienti, perché il turismo è una grande opportunità».

A breve uscirà anche una seconda guida con tutti produttori del Parco.

Per il futuro: lavoro ai giovani e condivisione dei saperi

«La risorsa mare è strategica, ma la sfida la si vince puntando sulle aree interne». Cono D'Elia sa che per incentivare i giovani a restare bisogna dare loro un futuro e questo lo si costruisce creando opportunità soprattutto nell'entroterra. Quanto sta avvenendo a Morigerati ha come obiettivo differenziare l'offerta turistica promuovendo le aree interne. Inoltre il comune di Morigerati sta investendo in attività agricole con la realizzazione di un vigneto e un uliveto comunale , un'opportunità per aziende agricole e giovani interessati a lavorare la terra.

«Quando siamo partiti nel 2006 avevamo un progetto e un'idea di turismo di eccellenza - conclude D'Elia - siamo stati bravi, abbiamo vinto il Bando europeo, siamo riusciti ad organizzarci, ma abbiamo avuto anche la fortuna di avere una rete di operatori economici e tanti giovani che hanno deciso di legare il loro futuro a quello del Parco nazionale del Cilento. Tra gli ottanta comuni del Parco ce ne sono molti altri che come Morigerati stanno puntando sulla sostenibilità e un turismo di eccellenza - conclude - oggi dobbiamo creare una rete, lavorare insieme, sfruttando le eccellenze di ogni territorio, condividendo esperienze e saperi. Questa sarà la nostra forza».

N.B.: Tutte le foto di questo articolo sono state gentilmente concesse dal Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

 

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