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Giovani Marmotte crescono

Tra giochi, avventure e natura ritornano i soggiorni estivi (sei giorni e cinque notti) nell'area protetta dell'Orsiera Rocciavrè

  • Mauro Pianta
  • Giugno 2015
  • Martedì, 9 Giugno 2015
Giovani Marmotte crescono

 

 

 

Costruire una capanna. Un aquilone. Creare un erbario, una piccola cartina geografica. Scoprire il silenzio del bosco di notte e la bellezza di una passeggiata in compagnia degli asini. Accorgersi che il mondo, la natura, possono essere interessanti anche senza smartphone, tablet o playstation.
Sono alcune delle esperienze da vivere nei campi estivi residenziali che anche quest'anno ospiteranno bambini e ragazzi frequentanti le scuole elementari e medie nel parco Orsiera Rocciavrè.

Sei giorni e cinque notti nella cornice dell'area protetta valsusina, in un rifugio (l'Amprimo) immerso nel verde, attrezzato con un'aula multimediale in caso di brutto tempo e dove si potrà stare in compagnia di tre asini. Tra gioco e avventura.

Tre le proposte per tre diverse fasce d'età: 7-13 anni campi residenziali in rifugio (28 giugno –11 luglio), 13-17 anni trekking someggiati (12-16 luglio), 3-6 anni , baby camp con genitori (12-16 luglio).

«Abbiamo impostato le attività – spiega Mario Cavallo, una delle guide del parco e fra gli organizzatori dei soggiorni – cercando di stimolare l'aiuto reciproco, la scoperta e il rispetto dell'altro, la convivenza. E poi si gioca nella natura e con la natura».

Ma chi sono, qual è l'identikit di queste Giovani Marmotte? (la marmotta è anche il simbolo del parco). «Per lo più – risponde Cavallo – si tratta di bambini/ragazzini che provengono da Torino o da cittadine della prima cintura. In molti hanno già vissuto i nostri campi, per altri sarà la prima volta. Tanti sono appassionati di natura, ma ogni volta arrivano anche quelli che sono abituati a stare sempre in città. Questi ultimi, all'inizio, sono i più disorientati, ma è uno spettacolo vedere come si lasciano conquistare dalla bellezza dell'ambiente».

Cosa imparano, soprattutto? «Innanzitutto imparano a fare – osserva la guida- . Questa non è una colonia, qui non si viene "serviti". In rifugio bisogna dare una mano: preparare la tavola, andare a prendere l'acqua alla fontana, magari capita un turno di lavaggio dei piatti. Poi bisogna badare alle proprie cose, non perderle, rifarsi il lettino. E poi li aiutiamo a togliersi un po' di paure. Gli insetti sono tutti pericolosi? Non è così e lo spieghiamo. L'acqua del torrente si può bere? Sì, con alcune accortezze. Insomma, non è solo il contatto con l'ambiente ma un'esperienza pedagogica tout court». Per tornare a casa un po' più (vere) Giovani Marmotte.

Per informazioni e iscrizioni: 320/4257106

 

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