Stampa questa pagina

Il “respiro della storia”

  • Aldo Molino
  • giugno 2012
  • Martedì, 12 Giugno 2012

"La femmina consuma e annulla, uccide, sottrae, acceca, amareggia il corpo, le facoltà, l'anima l'energia, gli occhi, i suoni. E' bene credere all'esperto." Così si legge su una delle chiavi di volta del Palazzo Pretorio, la sede della vita amministrativa di questa parte della valle del Toce. Capitale storica dell'Ossola inferiore, Vogogna è l'unico insediamento della Provincia del Verbano infatti ad aver conservato quasi intatto il suo impianto medievale. Situata su di un importante via di comunicazione romana, Vogogna si affaccia alla storia intorno all'anno 1000 vassalla della vicina Vergonte, poi Pietrasanta. E' dopo la distruzione di quest'ultima (nel 132) a causa di una disastrosa alluvione, che diventa il centro della vita politico-amministrativa della Bassa Ossola e quindi sede della Giurisidizione dell'Ossola Inferiore che comprendeva le Quattro Terre: Masera, Trontano, Beura e Cardezza, conservandola fino al 1818 quando il mandamento passerà a Ornavasso. A Vogogna in uno storico palazzo Villa Biraghi già residenza del celebre architetto Paolo Vietti Violi progettista dell'ippodromo di san Siro ha oggi la sede il Parco nazionale della Val Grande istiuito nel 1992 per tutelare l'area wilderness più vasta d'Italia. Senza avventurarsi nella natura più selvaggia è comunque possibile approcciarsi al parco percorrendone i sentieri periferici segnalati e descritti nella collana di volumetti "I taccuini del parco". Il sentiero natura permette di visitare le emergenze più significative di un abitato del XIV secolo. Complessivamente richiede un'ora e mezza di cammino con un dislivello di 130 metri ed è percorribile in tutte le stagioni. Il percorso del tutto facile è attrezzato con 12 bacheche esplicative dove sono raccontate le vicende di Liota da Colloro, una storia medioevale a fumetti basata su vicende realmente accadute. Colloro è un antico villaggio sulla montagna di Premosello all'interno dell'area protetta, e Liota la bella tradita dal cavaliere Il percorso Da Via Nazionale a Vogogna (217 m) si raggiunge piazza Pratini da cui si imbocca Via de Maria che si percorre sino a Piazza della Chiesa. Si svolta quindi a destra in Via Roma e più avanti in Via Teatro. Al suo termine si va a sinistra nello stretto passaggio di via Sotto le Mura e ancora a sinistra in via Losetti Mandelli. Si giunge così nella piazza del Pretorio fino al 1819 sede del governo ossolano e del pretore che amministrava la giustiza. Il palazzotto sostenuto da archi acuti poggianti su tozze colonne riprende il modello architettonico del broletto lombardo. Lo spazio aperto era la sede del mercato del venerdì fiorente per molti secoli. Particolarmente interessanti e curiose sono le scritte che si trovano sulle chiavi di volta. Continuando verso l'alto si raggiunge adesso il castello fatto costruire nella seconda metà del XIV secolo da Giovanni Visconti a supporto del sistema difensivo dello stato milanese. Progettato con funzioni militari soprattutto per prevenire possibili invasioni vallesane dalla Svizzera, il maniero venne inglobato nel sistema fortificato che cingeva il borgo. La posizione strategica di Vogogna situata in un gomito della valle era particolarmente importante in quanto poteva controllare frequentati tracciati stradali (la strada "francisca" collegava Milano con Berna) ed esigere dazi. Lasciati alle spalle il paese e il suo castello si costeggia il Riale per poi attraversarlo su di un ponte in pietra. Si prosegue ora sulla mulattiera che con qualche svolta sale ripida a Genestredo. Situato su di un panoramico balcone esposto a solatio, il piccolo villaggio agricolo con le sue case rurali in pietra contrasta con la signorilità e la pretenziosità delle costruzioni del vicino capoluogo. Viti, segale e patate davano da vivere ad almeno 20 "fuochi". Raggiunto il centro della borgata si piega a destra per poi continuare oltre le case verso il vallone. Il sentiero sbuca su di una pista di servizio che conduce al torrente. Oltrepassatolo si ritrova il sentiero che in breve conduce ad un'area attrezzata per la sosta (fontana) e poco oltre ai ruderi della rocca e della torre di avvistamento. E'evidente la posizione strategica dominante sulla piana ossolana del fortilizio. La Rocca fu al contempo luogo fortificato e torre di segnalazione del sistema organizzato dell'Ossola. Queste torri si controllavano a vicenda e permettevano di trasmettere segnali velocemente e a grande distanza mediante segnali luminosi o drappi colorati. Si ritorna lungo il medesimo itinerario. In località Masone a nord dell'abitato, a riprova dell'esistenza delle antiche vie di comunicazione, un'epigrafe romana attesta il ripristino del tracciato stradale ad opera dell'imperatore Settimio Severo nel 196 d.c. Vogogna si raggiunge uscendo dalla superstrada Ossolana a Villadossola oppure in treno essendo stazione della linea ferroviaria per Domodossola.

Per saperne di più: Parco nazionale della Val Grande Vogogna il respiro della Storia, Guida al sentiero natura Vogogna-Rocca