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L'anello del Monte Arpone

L'ultima guida edita dalla Provincia di Torino dedicata all'area protetta del Colle del Lys è anche un invito a percorrerne sentieri e mulattiere per apprezzare le caratteristiche naturali del luogo.

 

a cura di Aldo Molino

 

Il colle del Lys per i Torinesi non ha certo bisogno di presentazioni. È tradizionale luogo di scampagnate estive fuori-porta e di sciate sui piccoli impianti di risalita da tempo in sofferenza per la cronica mancanza di neve, il Lys è anche luogo della memoria consacrato da un Ecomuseo dedicato alla lotta partigiana e dall' annuale affollato raduno commemorativo. Il parco di interesse provinciale, come riconfermato dalla recente legge regionale, si estende nei comuni di Rubiana e Viù tra i 1013 e i 1599 m di quota, per un totale di 362 ettari; praterie e boschi soprattutto, questi ultimi conseguenti agli estesi rimboschimenti del secolo scorso resisi necessari dopo il massiccio disboscamento del passato. Si tratta soprattutto di conifere, larice, abete rosso, pino nero, pino mugo, pino silvestre ma anche di caducifolie, come betulla, faggio acero. Nelle radure delle creste orientali troviamo un endemismo ristretto di queste montagne, che è diffuso non solo nel sito classico della Madonna della Neve sopra Givoletto ma anche nei dintorni del Col Portia, sull'Uja di Calcante e forse anche sul Musinè. Si tratta di un'area che geologicamente fa parte del massiccio ultrabasico di Lanzo con rocce magmatiche come le lherzoliti e che rappresenta appunto l'habitat di elezione di Euphorbia gibelliana per alcuni una buona specie, per altri soltanto una sottospecie di Euphorbia hyberna. Il punto culminante del parco è il monte Arpone, la cui vetta (1601 m) sormontata da un ometto si trova per l'invero di poco fuori dal perimetro protetto. Splendido punto panoramico, non solo sulla cerchia alpina, mancano all'appello solo le montagne valsusine coperte dal grande trapezio del Civrari, ma anche sulla val Casternone e sulla piana torinese (e oltre) può essere agevolmente salito in tutte le stagioni. Il percorso ad anello sebbene abbastanza lungo consteggia buona parte del perimetro del parco. Più che dal Col del Lys, nei giorni festivi eccessivamente affollato, si può iniziare l'escursione dal Colle della Bassa. La depressione situata tra il monte Arpone e il Mon Curt (1142 m) sulla dorsale che termina al Musinè, è raggiungibile a piedi da Valdellatorre (Pian Mufito) o tramite la strada forestale che si stacca dalla provinciale appena superato l'abitato di Mompellato (frazione di Rubiana). La rotabile scende asfaltata sino alle case di Pascaletto, poi continua sterrata con lieve pendenza sino al Colle della Bassa (1157 m). Poco prima del pilone delle Lancie, da sinistra confluisce il sentiero proveniente dal colle del Lys e che inizia dalla strada provinciale poco prima dell'ultimo tornante in prossimità di alcune case. Il grande santuario dedicato alla Beata Vergine Addolorata (nell'abside ci sono affreschi di Francesco Tabusso), trae origine da un fatto accaduto nel 1713 quando un certo Lorenzo Nicol si ruppe una gamba nei pressi e invocando l'aiuto della Vergine SS. promettendo di costruire un pilone in suo nome. Sfuggito al pericolo il Nicol si dimenticò però della promessa fatta, l'anno successivo però nella stessa zona si ruppe nuovamente la gamba. Memore di quando già promesso invocò nuovamente l'aiuto celeste ma questa volta però mantenne fede all'impegno preso e dal quel primitivo nucleo prese forma l'attuale santuario. A piedi si transita a fianco delle costruzioni religiose giungendo ad una radura pianeggiante (fontana). Si sale alla bacheca informativa del parco e si continua sul sentiero segnato di blu con tracce più vecchie bianche e rosse. Non resta a questo punto che seguire la traccia, non ci sono bivi, che sale nel bosco lungo la cresta alternando tratti molto ripidi ad altri più morbidi ed affacciandosi di tanto in tanto a balcone sulla valle del Casternone. La via sempre evidente è comunque stretta e piuttosto sconnessa. A quota 1400 circa si giunge ad un'insellatura erbosa con molti cespugli di asfodelo oltre la quale il sentiero sale ripido sino a sbucare su di una specie di altipiano ampio e inclinato con radi alberi. Lo si attraversa in tutta la sua lunghezza giungendo così all' anticima. A sinistra inizia il sentiero che scende al colle, prima però si prosegue sulla larga e pietrosa dorsale costeggiando la macchia di pino mugo sino al mucchio di pietre della cima (1602 m, 2 ore). Dal Monte Rosa al Gran Paradiso, dalle Levanne alla Ciamarella, tutte le più importanti cime delle Alpi occidentali sono facilmente individuabili. Si torna indietro sino al bivio, si inizia la discesa verso il colle del Lys che si raggiunge in poco più di mezz'ora. Seguendo la strada asfaltata e poi deviando a sinistra si scendono alcuni tornanti e dopo un traverso si sbuca sulla sterrata appena prima del pilone (questo tratto attualmente è in corso di segnalazione e ripristino). Seguendo la strada si torna al punto di partenza.