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Un anello tra i cembri del Bosco dell'Alevè

Il Bosco dell'Alevé è il più vasto popolamento di pino cembro (Pinus cembra) delle Alpi occidentali. In questo magnifico ambiente si snodano diversi sentieri: abbiamo provato un itinerario nella parte orientale del bosco, che da Alboin sale dolcemente alla Croce di Ciampagna, poi va quasi in piano fino alle radure del Pian del Chiot, da cui si scende ad Alboin.

  • Testo e foto di Furio Chiaretta
  • Giugno 2023
  • Mercoledì, 14 Giugno 2023
Nel fitto bosco di cembri, andando verso il Pian del Chiot Nel fitto bosco di cembri, andando verso il Pian del Chiot

Il Parco del Monviso non protegge solo le pendici piemontesi del "Re di pietra", ma anche una parte del versante solatio della Valle Varaita. Qui si estende per 825 ettari il Bosco dell'Alevè, che costituisce il più vasto popolamento di pino cembro (Pinus cembra) delle Alpi occidentali e dell'Italia. Un bosco antichissimo, le cui origini risalgono probabilmente alle glaciazioni del Quaternario, che è stato citato da Virgilio nell'Eneide e da Plinio il Vecchio nella sua Historia naturalis. Il valore del Bosco dell'Alevè era già riconosciuto nel XIV secolo, con severe norme che vietavano l'abbattimento dei cembri, e dal 1949 è iscritto nel "Libro nazionale dei Boschi da seme".

Per la sua importanza ambientale nel 2013 è stato inserito nel programma dell'Unione Europea Rete Natura 2000 sia come SIC (Sito di Importanza Comunitaria), sia come ZPS (Zona di Protezione Speciale). Infine è stato protetto dalla Regione Piemonte con il Parco del Monviso, istituito nel 2016 come estensione del Parco del Po Cuneese.

Il Bosco dell'Alevè si estende per circa 8 chilometri sul versante settentrionale del comune di Casteldelfino, fino a lambire i territori di Pontechianale e di Sampeyre, a quote che vanno dai 1600 ai 2500 metri, con alcuni esemplari ancora più in alto (un albero si innalza a quota 2950 su una parete della Cima delle Lobbie). La maggior parte del bosco (circa 700 ettari) è "in purezza", ossia solo di cembri, mentre in alcune zone vi è anche la presenza di larici.

Il toponimo Alevè probabilmente deriva da elvou, il nome occitano del cembro. Questa suggestiva conifera cresce molto lentamente ma è assai longeva (presso il rifugio Bagnour c'è un cembro alto 18 metri, che sembra abbia più di 500 anni e che è stato inserito nell'elenco degli alberi monumentali), e si riconosce per l'imponente aspetto degli alberi, con rami robusti e incurvati verso l'alto, e per la particolarità di avere ciuffi formati da 5 aghi.

Nel bosco si snodano molti sentieri e vi sono alcuni rifugi: un itinerario ad anello assai frequentato parte dalla strada di fondovalle (presso il rifugio Alevè), tocca il rifugio Grongios Martre, il lago Secco, il rifugio e il lago Bagnour, da cui scende verso il Vallone di Vallanta o direttamente al rifugio Alevè (si può fare anche d'inverno con ciaspole e ramponcini: vedi l'articolo "Sulla neve del bosco dell'Alevè").

Qui invece proponiamo un itinerario ad anello piuttosto lungo nella parte orientale del bosco. Inizia dalla frazione Alboin e sale in diagonale verso nord-est, sul sentiero che segue il confine meridionale del Parco del Monviso, giungendo presso la Croce di Ciampagna, da cui si apre il panorama sui pascoli di Ciampanesio e sulla media Valle Varaita. Poi si segue il sentiero pianeggiante che va verso ovest nel fitto bosco cembri fino alle belle radure del Pian del Chiot, da cui si scende alle Grange Pralambert e si torna ad Alboin.

Arrivare in auto

Si percorre la strada della Valle Varaita (SP 105) toccando Sampeyre e Casteldelfino, dove si lascia a sinistra la strada per il Vallone di Bellino, si fa il tornante a destra e al successivo tornante a sinistra si abbandona la strada principale, per andare diritto all'esterno della curva. La stradina asfaltata tocca Bertines, Serre, sale con 3 tornanti e giunge nel piccolo parcheggio di Alboin (1494 m, fontana, locanda).

Arrivare in bus

La possibilità di rinunciare all'auto si scontra con gli orari e la scarsità di corse dei pullman di linea. Grandabus offre una sola corsa utile al mattino, con partenza da Torino Esposizioni alle 6.15, coincidenza a Saluzzo alle 7.50, arrivo a Casteldelfino (fermata a richiesta Plein soleil) alle 9.10, e una sola corsa al ritorno, con partenza da Casteldelfino alle 16.30, cambio a Saluzzo (attesa 20 min) alle 18.15, e per Carignano arrivo a Torino alle 19.35 (https://grandabus.it, orari 91T, 106, 107, tel. 0175 478811).

Dalla fermata Plein soleil di Casteldelfino si prosegue a piedi per 100 metri sulla SP105, fino al tornante a sinistra, dove si va diritto sulla stradina che porta a Bertines e Serre; 100 metri dopo Bertines si trova a sinistra il cartello in legno Bosco de l'Alevè (poco visibile) che indica un sentiero inerbito che taglia un tornante; ma se il sentiero è invaso dall'erba è meglio continuare sulla stradina: subito dopo il tornante a sinistra, presso una casa di Serre, si trova sulla destra (nessun cartello, 20 min), una stradina asfaltata in salita che costeggia un'altra casa e diventa la mulattiera U49.

Il percorso a piedi

Dal parcheggio di Alboin (1494 m) si torna indietro lungo la stradina di accesso fino al tornante più vicino (1461 m, 5 min).

All'esterno del tornante si vede pochi metri più in basso un cartello a cui si scende con una traccia fra l'erba, giungendo sulla mulattiera U49 che sale dalla borgata Serre. Si segue verso sinistra la mulattiera che va a mezza costa, in piano e in lieve salita nel bosco di latifoglie, con radure da cui si ammira il Vallone di Bellino e il Pelvo d'Elva camera-2112207 960 720. Si toccano le dirute Grange Albre e Barsere e si giunge a un altro gruppo di baite in rovina (1612 m, 35 min).

Si lascia a sinistra il sentiero U51A e pochi metri più avanti si trova un altro bivio: qui si trascura il ramo che si abbassa a destra per seguire il sentiero che si alza in diagonale (U49) nel bosco di latifoglie, toccando i primi esemplari di pino cembro. Il sentiero si alza con una rampa abbastanza ripida, poi riprende l'andamento in lieve salita a mezza costa, verso le visibili Grange Cruset che si raggiungono con un tratto fra i pascoli (1754 m, 25 min, cartelli, segnavia U49).

Si passa tra le Grange Cruset, con lo sfondo della Valle Varaita camera-2112207 960 720 e si continua in lieve salita trovando un bivio su un costone: non si segue la traccia in salita ma si fa un passo in discesa (segnavia), poi il sentiero riprende a salire ed esce su un ripiano fra i cembri (10 min).

Continua in diagonale con tratti delimitati da muri in pietra e altri dove è meno evidente (seguire i segnavia bianco-rossi) e giunge a un albero con 2 cartelli del Parco del Monviso (10 min).

Qui il sentiero piega a sinistra e sale per la massima pendenza per un breve tratto (5 min).

Quindi poggia a destra e si riprende il cammino a mezza costa nella cembreta camera-2112207 960 720, si attraversa una radura con giovani cembri e si giunge a un bivio (15 min).

Per effettuare l'anello si dovrà seguire il ramo di sinistra (U49 per Pian del Chiot), ma prima è consigliabile effettuare una digressione verso la Croce di Ciampagna e il margine orientale del Bosco dell'Alevé.

Si segue il sentiero principale (U47), che quasi in piano giunge subito a un altro bivio. Si lascia a sinistra anche questo ramo per il Pian del Chiot e in lieve salita si entra nel bosco, raggiungendo un tratto in piano: qui un vecchio cartello in legno poco visibile indica a sinistra, un po' più in alto, la Croce di Ciampagna, ma non vi è una traccia evidente che vi salga; è meglio proseguire in piano sul sentiero U47 che dopo pochi metri aggira il costone ed esce dal bosco di cembri, dove si trova un punto panoramico (20 min a/r), che offre unbel colpo d'occhio sulla media Valle Varaita camera-2112207 960 720, sulla conca di pascoli di Ciampanesio e sull'estremità orientale del Bosco dell'Alevè camera-2112207 960 720.

Si torna indietro, raggiungendo presto il primo bivio per Pian del Chiot: il sentiero indicato dal cartello è poco evidente, non segnalato e non inserito nel catasto dei sentieri. Quindi è meglio proseguire per 100 metri, fino al successivo bivio per Pian del Chiot. Qui si svolta a destra sul sentiero U49 che va verso nord, in moderata salita in un ampio valloncello, tra erba, sassi, giovani cembri, poi poggia a sinistra, esce dal valloncello ed entra nel bosco (10 min).

Inizia ora un lungo tratto in mezza costa verso ovest e poi nord-ovest, che si snoda interamente nel bosco di cembri (foto di apertura), con tratti in piano o lievi salite e discese. Nel bosco quasi sempre molto fitto si incontrano rare, piccole radure da cui si intravede appena la valle: risulta quindi difficile capire quanta strada si deve ancora percorrere, mentre è totale l'immersione nell'ambiente ombroso e silenzioso della cembreta. Poi il bosco si dirada, il pendio erboso si addolcisce, riappare sullo sfondo il Pelvo d'Elva ed è facile riconoscere il Pian del Chiot camera-2112207 960 720, luogo ideale per una sosta e punto più elevato dell'escursione (30 min).

Il sentiero va per un tratto in piano tra giovani cembri e raggiunge la tabella segnavia del Pian del Chiot (2063 m, 5 min).

Ora il sentiero U49 prosegue in lieve discesa verso ovest, tra radi, grandi cembri dai tronchi contorti camera-2112207 960 720, poi va giù nella cembreta più fitta, alternando tratti piuttosto ripidi ad altri quasi pianeggianti, e con un tratto in diagonale giunge a un bivio con cartelli (1900 m circa, 20 min).

Se si ha fretta di tornare ad Alboin si può seguire il ripido sentiero sulla sinistra. Ma avendo tempo è meglio proseguire sull'U49, che va in mezza costa quasi in piano e con lievi saliscendi, taglia ben tracciato una pietraia, si abbassa in diagonale attraversando un'altra pietraia, poi continua nel fitto bosco quasi in piano e con lievi saliscendi, attraversa un ripiano boscoso dove la traccia non è sempre evidente (seguire con attenzione i segnavia e gli ometti), quindi con una lieve salita giunge al palo con cartelli posto poco a valle delle Grange Pralambert soprane (o superiori, 1838 m, 20 min).

Dai cartelli si deve fare qualche metro in piano per raggiungere il bivio con la mulattiera U51: andando a destra in salita si raggiunge in 35 minuti il rifugio Bagnour; invece per chiudere l'anello si segue verso sinistra la mulattiera che scende in una larga fascia erbosa, delimitata ai due lati da muretti in pietra, fino alle Grange Pralambert sottane (o inferiori, 1740 m, 15 min), in parte in rovina.

Sulla mulattiera inerbita si scende dolcemente nel bosco misto di cembri e larici, si lascia a sinistra un sentiero in salita e si continua a scendere in diagonale verso sinistra, arrivando alla Peiro pousouiro (1648 m, 15 min), dove i montanari potevano appoggiare la slitta o la gerla per avere un momento di riposo.

La mulattiera ora selciata scende nel bosco di latifoglie, con brevi tratti ripidi, poi percorre un suggestivo tunnel camera-2112207 960 720 formato dai rami dei noccioli, fa un tratto ripido, poi si tiene su un costone, tocca un cartello (utile solo per chi sale) e poco dopo piega a sinistra giungendo a un bivio con cartelli (1490 m, 20 min).

Si lascia a destra la mulattiera e si va diritto sul sentiero a mezza costa che in piano e lieve salita giunge subito alle case di Alboin (1494 m, 5 min), dove si chiude l'anello.

Informazioni utili

Dislivello: 700 m.

Tempo di salita: 2.45 ore.

Tempo complessivo: 4.25 ore.

Difficoltà: E su sentieri segnalati.

Periodo consigliato: da giugno a ottobre.

Carta: Fraternali 1:25.000, n. 17, Alta Val Varaita.

Informazioni: Porta di Valle a Brossasco, aperta da martedì a domenica ore 7-19, www.segnavia.piemonte.it, tel. 0175 689629, con bar, informazioni, documentazione, guide, mappe. Ufficio turistico di valle a Frassino, piazza Marconi 5, aperto da lunedì a venerdì, ore 8.30-12.30, www.vallidelmonviso.it/valle-varaita, tel. 0175 978321. Parco del Monviso, www.parcomonviso.eu/ita, info tel. 011 4321008 da lunedì a venerdì, ore 8.30-12.30.

Centro visita Alevè: a Casteldelfino, via Roma 26, con un diorama sulle peculiarità del Bosco dell'Alevè, aperto da metà giugno a metà settembre, in tutte le domeniche e festivi, ore 10-12.30 e 14-18.30; a luglio anche il sabato, ore 14.30-18.30; ad agosto anche nei pomeriggi feriali, ore 14.30-18.30.

Previsioni meteo: www.parcomonviso.eu/meteomonviso, bollettino emesso il lunedì, mercoledì e venerdì dalla Società Meteorologica Italiana (www.nimbus.it) con le previsioni per il Piemonte).

Punto d'appoggio: ad Alboin La misun de ciafrè, B&B e ristoro, www.lalocandadialboin.com, tel. 338 1227622, aperto tutti i giorni da inizio giugno a fine settembre, e nei fine settimana e festivi degli altri mesi.

Note: si può fare la gita con il proprio cane, purché al guinzaglio (lunghezza massima 1,5 m) e con museruola a portata di mano.

Mappa dell'itinerario

* Furio Chiaretta è giornalista e "sentierologo": progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue ultime guide pubblicate sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso; Passeggiate sulle montagne torinesi; Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni; 142 laghi in Valle d'Aosta: 48 gite a piedi, con Mulatero editore; Le più belle escursioni panoramiche in Trentino; I sentieri più belli tra laghi, panorami e rifugi del Trentino; Rilassanti escursioni tra le montagne vicino a Torino, con Edizioni del Capricorno.