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Il Sentiero delle miniere

Da Signols un anello per visitare le antiche cave del Gesso.

  • Aldo Molino
  • novembre 2012
  • Venerdì, 9 Novembre 2012

Il Consorzio forestale dell'Alta Valle di Susa, uno dei più importanti del Piemonte, che gestisce alcune delle foreste più belle della regione, ha recentemente riattato e segnalato alcuni percorsi sulla montagna di Oulx, tra il Pramand e lo Jafferau. L'area in questione è stata in passato oggetto di coltivazione mineraria per ricavarne gesso, come raccontato altrove nella rivista, modificando non poco la morfologia dei luoghi caratterizzati da ampi declivi forestali intagliati da profonde forre di cui la più spettacolare è quella del Seguret. Se mancano manifestazioni carsiche di profondità il paesaggio è comunque contraddistinto da numerose caverne (le più celebri sono sicuramente quelle dei Saraceni, dove si favoleggia fosse sepolto un tesoro o quella della Beaume, invece oggetto di contestate apparizioni Mariane e oggi riparo per una singolare eremita (vedi ad es. Mauro Pianta su "La Stampa") e talvolta da bizzarre forme di erosione cui l'uomo nelle sue ricerche minerarie ha sicuramente dato una mano. Cessate le attività estrattive la natura sta riprendendo il sopravvento. Per le sue caratteristiche ambientali e climatiche l'area è di estremo interesse naturalistico, tanto da essere inclusa nel SIC (Sito di Interesse Comunitario-Rete Natura 2000) Oasi xerotermica di Oulx Pramand, dove xerotermica sta a significare un'area poco piovosa e dalla spiccata termia. Boschi, molte orchidee, e per la fauna oltre ai classici ungulati e al (forse) lupo, un carabide pressoché esclusivo e una rara farfalla. Le cave di gesso interessavano due distinte aree: una compresa tra il Rio della Comba e il Rio Vazon l'altra poco discosta dal Rio Seguret. A questa seconda zona si accede tramite un sentiero che sale da Beaume e che permette un anello attraversando il Rio dove c'erano le captazioni dei canali irrigui pensili che portavano l'acqua ai campi e ai prati di quest'arido versante e raggiungendo le baite di Auberge un tempo insediamenti permanenti. Il percorso delle cave di gesso recentemente segnalato richiede complessivamente un paio di ore di cammino e il superamento di circa 400 metri di dislivello. L'itinerario inizia a Signols, borgata di Oulx situata lungo la strada che conduce a Bardonecchia (1100 m, spiazzo per parcheggiare e tabellone didascalico con tracciato del percorso). A piedi si imbocca lo sterrato in salita che costeggia per un breve tratto il ruscello prima di piegare a sinistra. Si trascura il più ripido sentiero pedonale per le cave (sarà utilizzato per la discesa )e si supera la sbarra che ne preclude la percorribilità ai mezzi motorizzati (non autorizzati). Senza particolari problemi si prosegue salendo lasciando a sinistra il sentiero che scende a Savolux e a destra l'indicazione per Goudissart. La carrareccia compie un lungo tornante cui segue un traverso che si insinua nella Comba. La si supera e dopo poche decine di metri si giunge a una radura boschiva. Per visitare le cave si deve salire a sinistra lasciando così la strada. Si risale il rado bosco di larici e al bivio si va a destra. Si giunge così a uno dei fronti di cava. La prima galleria messa in sicurezza permette di addentrarsi per qualche metro nella montagna, mentre alle altre è bene non avvicinarsi troppo perché l'instabilità dei versanti e i pericoli di crollo sono evidenti. Pianeggiando si torna sul sentiero in salita e si continua verso l'alto. Superato un tratto ripido, dotato di scalini e corrimano, si raggiunge una seconda area estrattiva. Le stazioni di partenza delle teleferiche che trasportavano a valle il materiale sono ormai ridotte a cumuli di rovine difficilmente leggibili. Restano ancora tratti di binario delle decauville che si perdono sul vuoto e resti delle benne e dei vagoncini. Anche qui non conviene avvicinarsi troppo agli scavi perché i massi precipitati a valle sino al sentiero indicano pericoli di frane e smottamenti. Alcune panchine invitano alla sosta e magari a un breve pic-nic. Si ritorna indietro fino alla strada. Una breve digressione fuori sentiero permette di vedere lo sfascio di un'altra delle stazioni della teleferica. Il percorso fino a questo punto è effettuabile anche in MTB, però è conveniente ritornare da dove si è saliti. A piedi invece si attraversa la strada e si prende il sentiero che si abbassa lungo il costone della dorsale con scorci panoramici sul limitrofo vallone del Vauzon, dove occhieggiano altri siti minerari. Il sentiero scende quindi ripido verso destra e attraversa la Comba a monte di una pittoresca cascatella e prosegue l'opposto versante giungendo ad una sorgente. Il percorso segue a questo punto il ruscello che costituisce un interessante esempio di canale irriguo. La pendenza costante è mantenuta utilizzando negli avvallamenti grondaie pensili in legno di larice. Il gagliardo e pittoresco ruscello ci accompagna sino a raggiungere nuovamente la strada di salita. Volendo accorciare il percorso si può prendere il sentiero segnato che scende ripido lungo il versante e che si ricongiunge con lo sterrato poco a valle della sbarra.