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Il "Senter dj 'anime"

La solitaria Valchiusella con le sue rudi montagne e le borgate di pietra, offre all'escursionista la possibilita' di un viaggio indietro nel tempo. il Sentiero delle Anime con le enigmatiche incisioni ci introduce nel mondo dei simboli dell'immaginario alpino

  • Aldo Molino
  • luglio 2010
  • Venerdì, 9 Luglio 2010

Riscoperto nel 1970 da Bovis e Petitti, l'antico sentiero che collega Traversella con i Piani di Cappia è uno dei tanti percorsi che solcano le arcigne montagne della Val Chiusella e che mettono in comunicazione borgate, fonti e pascoli. Per le numerose rocce istoriate che si incontrano nel tragitto, situate in posizioni strategiche, è denominato "Sentiero delle anime" ed è attrezzato dal 1985 con pannelli didascalici posti in prossimità delle principali rocce. Una leggenda vuole che per questo itinerario transitassero le anime dei morti e che per tale motivo i pastori non potessero collocare i recinti del bestiame nei pressi, ne sarebbe stato disturbato dal frequente andirivieni degli spiriti. Con il sottostante sentiero denominato "Via della transumanza" viene a costituire uno degli itinerari di media montagna della Provincia di Torino più classici e conosciuti. Un anello facile ma non banale, per il quale è necessario preventivare con le opportune soste 5 ore complessive di cammino. A iniziare dalle enigmatiche incisioni rupestri, 37 al solo "Pian dij Crus", enigmatiche perché nonostante il molto inchiostro versato non sappiamo da chi sono state fatte e a quale scopo. Storiche o preistoriche, luoghi di culto o di lavoro, passatempo di pastori, mappe. Solamente per quanto riguarda le coppelle sono state sinora suggerite un centinaio di interpretazioni diverse. In mancanza di sicuri reperti archeologici ogni congettura e argomentazione può essere plausibile. E ancora i villaggi e le baite di pietra, testimonianze di un mondo pastorale alpino e di modi di vita ormai scomparsi che potremmo definire a "km 0" e a fatica illimitata. Nei pressi del rifugio Piazza poi troviamo una delle più frequentate e attrezzate palestre di arrampicata su roccia, con un settore quello delle "speranze" appositamente riservato ai ragazzi e ai bambini. Il percorso inizia dal parcheggio, 780 m, a valle degli impianti minerari e del museo che racconta la storia del ferro in Val Chiusella. Si passa il ponte e si attraversa il paese; giunti nella piazza di Traversella (limitate possibilità di parcheggio) si imbocca la mulattiera cementata che sale oltre le ultime case. Il bitume lascia presto il posto alla pietra, la vera protagonista, che ci accompagnerà sino al termine dell'itinerario. Dopo pochi minuti di rude salita incontriamo un primo pannello che segnala un incisione "fuori sacco", storica. Poco oltre si giunge a un bivio con un altro pannello che illustra "la Via dei Cantoni. Si prosegue verso l'alto e poco dopo aver osservato un'incisione sulle lastre della mulattiera, lasciato a destra il sentiero per il Rifugio Chiaromonte si giunge al rifugio Piazza. Si passa davanti al fabbricato, si oltrepassa la teleferica e si scende. Al crocicchio si continua diritto. Inizia così il lungo mezzacosta, all'inizio alquanto ripido, che costituisce il Sentiero delle Anime. In questo tratto non è infrequente incontrare i mufloni, pecore selvatiche di origine mediterranea introdotte negli anni '60 del secolo scorso a fini venatori e ben adattate in valle. Le più importanti incisioni sono segnalate da appositi cartelli che ne illustrano anche le principali caratteristiche. Attraversata la profonda incisione valliva del Rio Chiara si sale alle baite di Carette (1330 m) e superato il Rio di Cappia si approda ai Piani di Cappia. Seguendo le indicazioni si sale in pochi minuti al sito n. 9, 1.400 m, punto più alto del percorso, poi si inizia il ritorno. Si passa accanto alle baite, nel prato alle spalle della cappella si trova il celebre petroglifo antropomorfo e si inizia a scendere verso la borgata di Cappia che si raggiunge dopo la congiunzione con la mulattiera che giunge da Succinto. Giunti alla chiesa dedicata a san Giovanni Battista si attraversa tra i pascoli a monte delle case per poi guadare nuovamente il Rio di Chiara. Si supera il bivio dove la Via dei Cantoni si biforca per continuare in un bosco di betulle. Oltre un costolone il sentiero si abbassa nel bosco (tracciato incerto: si deve fare attenzione alle tacche di vernice sugli alberi). Si supera un altro torrente e si continua nella zona di Traunt, dove nella vegetazione occhieggiano solitarie baite abbandonate. Trascurati alcuni bivi, ci si tiene a sinistra, si supera una casa con un grande affresco e dopo essere sottopassati al rifugio Piazza trascurato il sentiero che sale, ci si re-immette sul percorso di andata. Continuando nella discesa si può seguire la mulattiera di sinistra che porta alla parte alta di Traversella (ponte) e quindi riattraversando il paese, si torna al punto di partenza. L'opuscolo relativo all'itinerario può essere scaricato dal sito della Comunità Montana: www.valchiusella.it
Aldo Molino
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