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Una passeggiata tra boschi e cascine nel Parco di Stupinigi

Il Parco naturale di Stupinigi, vicinissimo alla città di Torino, è solcato dalle rettilinee "rotte" di caccia dei sovrani sabaudi, che si intersecano in scenografici rondò: l'itinerario, ideale per i camminatori, si snoda fra suggestivi boschi e campi coltivati, toccando un antico castello, due cascine e un piccolo santuario.

  • Testo e foto di Furio Chiaretta*
  • Febbraio 2023
  • Mercoledì, 15 Febbraio 2023
Camminando su una rotta inerbita, verso il Rondò Cappello. Camminando su una rotta inerbita, verso il Rondò Cappello.

La palazzina di caccia di Stupinigi fu progettata da Filippo Juvarra come uno scenografico, imponente palazzo situato al termine di un lungo viale alberato. Per contornare l'edificio la strada fa una specie di ovale, oltre il quale ricomincia il rettilineo viale alberato che punta verso Pinerolo: è la Rotta reale, diventata statale 23, su cui fino al 2010 correvano le auto, ora dirottate su una nuova strada. Così la Rotta reale è diventata un tracciato ideale per biciclette e cavalli, con lo sfondo della cupola della palazzina di caccia, su cui troneggia un cervo in bronzo. Altre rotte - ossia rettilinei viottoli sterrati - intersecano la Rotta reale e si incrociano fra loro in scenografici "rondò" dove formano angoli di 45°, 60° o 90°: su questa rete di stradelli interdetti alle auto si possono effettuare piacevoli itinerari tra vasti campi coltivati, cascine e fitti boschi, protetti fin dal 1992 da un Parco naturale esteso su 1732 ettari. Nei rondò e in quasi tutti gli incroci vi sono cartelli indicatori, ma è opportuno avere con se' una mappa e una bussola, soprattutto se c'è rischio di nebbia. Qui proponiamo un tracciato ad anello che tocca la grande cascina Parpaglia e un castello del XII secolo, sfiorando la cascina Piniere, e una interessante digressione che conduce alla cascina Vicomanino, presso cui si trovano un piccolo santuario, una zona umida e la "fagianaia" (nessun edificio è visitabile).

Arrivare in auto

Da Torino si percorre tutto corso Unione Sovietica fino alla Palazzina di caccia di Stupinigi e si continua sulla SR 23 che contorna l'edificio e subito dopo si biforca: si prende a destra la SP 143 in direzione di Orbassano e dopo 1 km si trova sulla destra il parcheggio di un'area pic-nic (all'ingresso una sbarra in alto impedisce l'ingresso dei camper), dove si lascia l'auto. Arrivando da Orbassano, è il 2° parcheggio sulla sinistra, al servizio delle aree pic-nic.

Arrivare in bus

Dalla fermata del bus urbano 41 vicina alla Palazzina di caccia di Stupinigi si dovrebbe percorrere un tratto di strada trafficata per raggiungere i percorsi chiusi alle auto. Quindi è consigliabile scendere alla fermata di Borgaretto, in via Orbassano angolo via Togliatti. Dalla fermata si percorre la pista ciclo-pedonale di via Orbassano, tra villette e prati, si prosegue sul marciapiede e si giunge al termine dell'asfalto di via Orbassano. Qui (cartelli e bacheca del Parco) si trova una sbarra e un bivio di viottoli nel bosco: si trascura quello di sinistra e si prosegue diritto sulla Rotta Storta (sud-ovest). Con pochi passi nel fitto bosco si giunge alla radura dell'area pic-nic e al parcheggio (15 min) da cui inizia il percorso a piedi descritto qui sotto.

Il percorso a piedi

Dal parcheggio dell'area pic-nic si attraversa la strada e un altro piccolo parcheggio, dove una sbarra bianco-rossa impedisce il transito alle auto e indica l'inizio di un viottolo (non ci sono cartelli): è la Rotta Storta, l'unica non rettilinea del parco, che va in direzione sud con lievi svolte nel "Bosco rustico" camera-2112207 960 720, in cui si trovano altre panchine e tavoli per il pic-nic, deserti al mattino presto, ma frequentati all'ora di pranzo. Poco dopo si incrocia la Rotta Canova (cartelli nascosti dalla vegetazione) e poi, sempre tra grandi alberi, la Rotta Bertina (10 min, cartelli).

Seguendo l'indicazione per Cascina Gorgia, si continua nel bosco sulla Rotta Storta camera-2112207 960 720 incrociando anche Rotta Commandeur (nessun cartello), poi sul tracciato ridotto a sentiero si incrocia Rotta Provana e poco dopo si esce dal bosco, giungendo subito a un incrocio (non ad angolo retto) con un'altra rotta tra i campi (nessun cartello, 15 min).

Si piega a destra, su una rotta inerbita camera-2112207 960 720 che punta a ovest tra i campi, con lo sfondo delle montagne pinerolesi, giungendo subito allo scenografico Rondò Cappello, dove si incrociano tre rotte con angoli di 60° gradi fra i 6 rami del rondò (5 min, cartelli).

Seguendo l'indicazione per Cascina Parpaglia, si svolta decisamente a sinistra su Rotta Lunga, che va diritta tra i campi giungendo subito all'incrocio con Rotta Nicolò (10 min, cartelli), che si segue svoltando a destra.

La rotta, con a destra i campi e a sinistra il bosco, va verso una grande cascina, che si raggiunge con un ultimo tratto fra i terreni coltivati (10 min). Poco prima dell'antica, imponente Cascina Parpaglia camera-2112207 960 720 è consigliabile una digressione a destra, verso il piccolo, suggestivo Castello Parpaglia camera-2112207 960 720, risalente al XII secolo (5 min a/r): l'edificio è stato acquisito nel 2009 dalla Regione, che ha fatto sistemare il tetto evitando un ulteriore degrado dell'edificio, di cui si spera venga presto avviato il restauro.

Di fronte all'ingresso della grande cascina, che nell'ottocento dava lavoro a 110 persone ed è tuttora attiva, si segue la larga Strada Parpaglia, che punta a est fra i terreni agricoli, incrocia la Rotta Reale (ex strada provinciale, asfaltata ma chiusa alle auto) e continua diritta - con il nome di Strada Piniere - verso la cascina omonima, già ben visibile. Ma prima di raggiungere la Cascina Piniere si trova l'incrocio con la Rotta Chisola (15 min, cartelli).

Si va a sinistra su questo tracciato, che presto entra nel bosco, incrociando di nuovo le rotte Lunga e Provana, e si giunge alla Rotta Commandeur (20 min, no cartelli).

Da questo incrocio si può fare una interessante digressione al piccolo Santuario di Vicomanino e alla Fagianaia: in tal caso si svolta a destra su Rotta Commandeur, che nel bosco e poi tra i campi termina all'incrocio con Strada Pracavallo (10 min, cartelli), che si segue verso sinistra, già in vista del piccolo Santuario del XIX secolo. Giunti all'altezza dell'edificio religioso, si trova una stradina tra i terreni agricoli che conduce al Santuario di Vicomanino camera-2112207 960 720, ombreggiato da tre grandi alberi (non visitabile). Poi si torna a Strada Pracavallo, che si segue verso destra per un breve tratto, fino a trovare sulla sinistra la strada che porta verso la Fagianaia e al parcheggio della country house "Dimora di Artemide" (15 min): qui si trova uno stagno con un'isoletta camera-2112207 960 720, dove è possibile osservare alcune specie di rane e di volatili tipici delle zone umide (bacheca illustrativa del Parco); poco oltre si nota il lungo, bianco edificio della Fagianaia camera-2112207 960 720, che venne realizzata nell'Ottocento dai Savoia per l'allevamento dei fagiani e che ora fa parte della "Dimora di Artemide".

Quindi si torna indietro lungo lo stesso percorso, percorrendo Strada Pracavallo da cui si svolta a destra su Rotta Commandeur: ma questa volta, giunti all'incrocio con la Rotta Chisola (20 min), si prosegue diritto tra gli alberi, si incrocia l'asfalto della Rotta Reale e si arriva a un suggestivo rondò nel bosco camera-2112207 960 720, con le rotte che formano quattro angoli di 45° e due di 90° (cartelli, 10 min).

Dal rondò si segue la Rotta Principessa che si inoltra nel bosco, incrocia Rotta Bertina (cartelli) e continua fra i prati fino al vicino rondò con 5 rami (10 min): andando diritto si è subito alla strada provinciale, ma è meglio svoltare a sinistra su Rotta Canova, passando vicino ai tavoli da pic-nic del "Bosco rustico", fino all'incrocio con la Rotta Storta, dove si chiude l'anello. Andando a destra sulla Rotta Storta si arriva subito al parcheggio da cui è iniziata la passeggiata (10 min).

Informazioni utili

Dislivello: insignificante.

Tempo complessivo: 2.45 ore (3.15 ore se si arriva in bus)

Difficoltà: E, su strade, viottoli, tratti di sentiero; utili calzature da escursionismo; poco adatto alle biciclette.

Periodo consigliato: autunno, inverno, primavera; da evitare in caso di nebbia.

Carta: sul sito www.parchireali.it

Informazioni: Ente di gestione delle aree protette dei Parchi reali, www.parchireali.it, informazioni turistiche (presso il parco La Mandria), tel. 011 4993381, orario invernale 10-12 e 14-16.30 dal martedì al venerdì, 10-13 e 13.30-14.30 sabato e festivi (chiuso il lunedì).

Previsioni meteo: www.nimbus.it

Note:

Si può fare la gita con il proprio cane, purché al guinzaglio (lunghezza massima 1,5 m) e con museruola a portata di mano.

Benché la zona non presenti particolari problemi di ordine pubblico, si tratta comunque di un'area alla periferia della città: per questo motivo si segnala l'opportunità di alzare il livello di attenzione (soprattutto se camminatrici), di prediligere escursioni in coppia o in gruppo, di scegliere le giornate festive per camminate solitarie.

Mappa dell'itinerario

* Furio Chiaretta è giornalista e "sentierologo": progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue ultime guide pubblicate sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso; Passeggiate sulle montagne torinesi; Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni; 142 laghi in Valle d'Aosta: 48 gite a piedi, con Mulatero editore; Le più belle escursioni panoramiche in Trentino; I sentieri più belli tra laghi, panorami e rifugi del Trentino; Rilassanti escursioni tra le montagne vicino a Torino, con Edizioni del Capricorno.